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Don Matteo 13 – La Recensione della quarta puntata: ma cosa è successo?

Don Matteo 13
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La terza puntata ha inchiodato alle poltrone oltre 5 milioni di spettatori, share del 24,5%, consapevoli che il tanto temuto addio del parroco di Spoleto si stava avvicinando. Abbiamo immaginato la sua uscita di scena in mille modi diversi, ma Don Matteo, come al solito, è riuscito a farcela sotto al naso. La quarta puntata, andata in onda su Rai 1 e in streaming su RaiPlay il 21 aprile, ha rivoltato Spoleto e lo Stivale intero. A tal punto che qualcuno minaccia già di non proseguire la visione. Anche le nostre certezze in merito alle regole della narrativa seriale sono state annullate. Stupore, sgomento, caos. E poi quel finale. Quel finale, imprevedibile, che rompe le regole. C’è qualcosa sotto, ne siamo sicuri. La quarta puntata di Don Matteo 13, intitolata Così lontani, così vicini, è avanguardia. Meta-narrativa. Lotta al patriarcato. Rapimento di minori. Il concerto (che però non abbiamo visto) dei Måneskin. Inquinamento delle acque. Autori misteriosi. Insomma l’uscita di scena di uno dei personaggi più iconici della serialità Rai è stata un vero delirio, piena di depistaggi. Un concentrato di emozioni che abbiamo trangugiato a mo’ di shottino e che hanno già rivoltato il web. Nessuno ha capito bene cosa sia successo in questa puntata. È successo di tutto, tranne quello che doveva succedere. E ora non riusciamo a smettere di pensare cosa ne sarà di Don Matteo. Chi sono quei due? E dov’è Raoul Bova? Ripercorriamo insieme la quarta puntata che, si spera, avrà presto dei chiarimenti.

L’addio-non addio di Don Matteo

La quarta puntata di Don Matteo 13, quella del tanto temuto addio di Terence Hill, si apre con un omicidio. Una ragazza, turbata, entra in chiesa: vuole confessarsi. Non appena si siede a fianco di Don Matteo noi sappiamo già che per lei, ormai, i minuti sono contati. E, infatti, Pamela Montanari, una receptionist, verrà ritrovata morta l’indomani. Questo però è solo il primo mistero. L’altro riguarda il fratellastro di Marco Nardi, il ragazzo con cui il PM discuteva all’inizio della puntata. Loro padre è molto malato. I due litigano e il ragazzo scappa via. Ma sulla strada darà un passaggio proprio alla receptionist sconvolta. L’indomani mattina, dopo aver trascorso una notte insieme (forse?), il cadavere di Pamela viene ritrovato a bordo piscina, nell’hotel in cui lavorava. Un colpo alla testa. E il sasso insanguinato che l’avrebbe colpita è proprio sul letto del ragazzo, Franco Fanelli: il fratellastro di Marco nonché il barman dell’hotel. Un inizio di puntata turbolento. Così turbolento che dimentichiamo pure che questa è l’ultima volta che vediamo Terence Hill. Marco non può indagare sul caso di omicidio, essendo coinvolto un suo familiare. A quanto pare Franco è il figlio del padre di Marco e della sua amante. Un legame che il PM aveva nascoso a tutti, perfino ad Anna. Così a indagare sul caso arriva il “bel Valente”, che seminerà il panico a Spoleto. Valente, che non è l’unico elemento di disturbo, disturberà Anna, Nino, Marco, Elisa. Un equivoco nell’equivoco dopo l’altro, dimentichiamo che Raoul Bova non è ancora arrivato.

Il maresciallo Gecchini, con la G!

Don Matteo è il primo ad arrivare sulla scena del crimine perché la ragazza aveva lasciato in chiesa il suo name tag. Per fortuna che sarà il parroco – e chi sennò? – ad occuparsi del caso perché Marco è stato sospeso, Anna ha un sacco di grattacapi e il maresciallo Cecchini è appena diventato l’uomo più desiderato di Spoleto. La quarto puntata di Don Matteo è un inno alla meta narrativa d’avanguardia. Qualcuno, anonimo, sta scrivendo sul web un romanzo a puntate. Un giallo che sta spopolando, intitolato Amore e Delitti a Spoleto. Il protagonista è un tale Nino Gecchini (con la G) che fuma la pipa ed è molto affascinante. Desiderato da tutte le donne, che cadono ai suoi piedi al suo passaggio, il maresciallo con la G ha messo Spoleto in subbuglio: le mogli desiderano Nino, i mariti, furiosi, desiderano picchiarlo.

Maresciallo Gecchini giù le mani dalle nostre donne!

Nino è sconcertato, il capitano è seccato mentre Don Matteo, ovviamente, ha la soluzione. Se questo autore anonimo lo descrive così bene, pensa il parroco, significa che lo conosce. E infatti l’autrice è vicinissima a Cecchini: è la sua Elisa Olivieri (Pamela Villoresi). Il capitano non può tollerare un tale disordine e minaccia di trasferire il maresciallo, quello con la C, se non risolverà la faccenda. Per Cecchini l’identità dell’autore è chiara: deve essere per forza un uomo, perché le donne non sanno scrivere. In fondo, pensa Nino, non esistono autrici, l’unico esempio a cui riesce a pensare è Maria Callas. Il ragionamento di Cecchini dimostra la logica (confutabile) con cui si approccia alla vita stessa. Non ha dubbi: l’anonimo è Zappavigna, il quale sta tramando qualcosa, ma non quello che pensa Cecchini. Il collega, invece, sta organizzando una sorpresa a Clara, la sua fidanzata, e vorrebbe noleggiare un aereo, con tanto di striscione, che mentre sorvola Spoleto, le urla il suo amore incondizionato.

Insomma Cecchini, in una sola puntata, riesce ad annientare anni di lotte femministe. Proprio non ci arriva. Il pregiudizio lo offusca. Elisa è delusa e stanca, così gli dà del troglodita e lo lascia. Brava Elisa, pensaci tu, lascia quell’uomo di Neanderthal con la clava in mano e vattene. Non gli resta che punirlo per essere l’uomo più egoista e maschilista che conosce. Intanto Valentina Anceschi non ha ancora rinunciato all’idea della pokéria. Anche le indagini (grazie a Don Matteo) proseguono. A quanto pare la madre della vittima era malata di leucemia e le acque termali dell’hotel potrebbero essere compromesse.

La quarta puntata è una corsa contro il tempo: quando arriva l’attesa uscita di scena?

Don matteo

Anche la storia tra Greta Alunni (Giorgia Agata) e Federico Limoni (Mattia Teruzzi) non è meno incasinata. Dopo aver definito Leopardi uno stalker, Limoni invita Greta a “tagliare” la scuola, cioè a fare un giorno di assenza. Il giorno dopo, infatti, si concedono un’uscita al mare mentre il padre di lei, preoccupato, la chiama 12 volte. Il piccolo Clementino Limoni ora sta bene e può essere dimesso dall’ospedale. Don Matteo sta curando la pratica dell’affidamento che, per un equivoco, manda in confusione suo fratello, il quale compie un atto disperato: abbandona Greta al concerto dei Måneskin a Perugia. Limoni sarà scappato con Marlena!? No, ha solo progettato di rapire il fratellino, rubando il tesserino dell’ospedale del padre di lei, ma verrà intercettato.

Nel frattempo il fratellastro di Marco, che viene arrestato per l’omicidio di Pamela, racconta la sua versione dei fatti. Dopo aver bevuto qualcosa insieme alla receptionist, a bordo piscina, è andato nella sua stanza, ma da solo. Il fratello, il PM Nardi, gli avrebbe suggerito di scappare per non avere problemi. Ovviamente è una bugia, ma noi non sappiamo più a chi credere. Per fortuna che c’è Don Matteo (ancora nei paraggi) che è saggio. Le prove sembrano essere tutte contro Fanelli, a tal punto che il parroco crede che si tratti di una montatura. L’empatia, poi, è sempre stata il suo forte. Così cerca di immedesimarsi in un figlio che si sente sbagliato. La tristezza ci assale. Non c’è più tempo. Cosa faremo senza Don Matteo! A proposito, siamo a metà puntata e non c’è traccia di Raoul Bova.

Qualche indizio sul finale però c’è, ma non sono le corna di Nino

Don Matteo

Dopo un’ora e 14 minuti di puntata, Don Matteo riceve una chiamata improvvisa. Preoccupato, ma nostalgico, estrae una foto dal cassetto e, pensieroso, sospira. Intanto Anna e Marco, che rischiano la sospensione, si stanno riavvicinando. Forse sono stati i discorsi sull’amore di sua madre, delusa da Nino, che potrebbero farle cambiare idea e restare a Spoleto. Cecchini è nel pallone. Sospetta che Zappavigna sia l’autore misterioso; che Valente stia corteggiando Elisa, che le metterebbe le corna con Valente. Ma con tanto di inquadratura a effetto, con le corna di cervo che gli incorniciano la testa, al ristorante, davanti all’assessore, il colonnello e al capitano, la verità verrà fuori: il romanzo lo ha scritto Elisa. Una donna! Cecchini non riesce a crederci. Gli innamorati sono ai ferri corti, a causa della misogina di Cecchini. Ha ragione Elisa. Nino è un troglodita, ma ha un cuore buono e capisce il suo errore: non le ha mai detto ti amo, la trascura, è geloso, egoista, insensibile. E finalmente Cecchini lo urla al mondo intero:

Elisa, io ti amo.

Per la cronaca, la clessidra che Don Matteo ha regalato a Limoni ha funzionato. La puntata scorre frenetica, come se volessero depistarci usando di tutto, dal romanzo alla morte di Pamela. A proposito, il gufo sarà la chiave della risoluzione del caso. Don Matteo, in un attimo, riesce a capire tutto. Alla soluzione ci arriveranno anche i RIS, e poi (eventualmente) anche Cecchini capirà: Pamela aveva una relazione, ma non con Fanelli. Ma chi ha inquinato le acque? Qualcosa non torna. E non è l’unica, caro Don Matteo. Cosa voleva confessare Pamela in chiesa? Ci sono troppe domande e troppo poco tempo per rispondere. A poco più di 20 minuti dalla fine di questa intensa puntata, Don Matteo confessa ad Anna che sente la nostalgia dei tempi passati in missione. Sarà forse un altro indizio? Alla fine, scopriremo la verità sulla morte di Pamela e perfino sulle acque inquinate. Citando Caino, il parroco eviterà il peggio. Sono successe tante cose in questa quarta puntata di Don Matteo 13. Cecchini è un troglodita misogino. Limoni farà un casino. Elisa e Cecchini stavano per lasciarsi. Una povera receptionist ha perso la vita. Famiglie distrutte. Ma di Raoul Bova, manco l’ombra.

Terence Hill non può lasciarci dopo la scritta nel cielo che dice: Carol, ti puzza l’alito.

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La vendetta di Cecchini verso Zappavigna (che si è dimenticato di annullare) non può essere l’ultima scena dell’addio di Terence Hill! E infatti, dopo aver salutato a uno a uno i membri addormentati della sua famiglia e aver toccato le panche della chiesa, Don Matteo, da vero rocker qual è, inforca la sedia al contrario e si piazza davanti al crocefisso: ha preso la sua decisione. Ma quale? Così, a bordo di una Mercedes nera, targata FE809GT, scortato da due loschi figuri, Bondini si dilegua nella notte. Panico, sgomento e paura a Spoleto. Hanno rapito Don Matteo? Oppure il parroco ha deciso di tornare in missione? Si è costituito per qualche reato giovanile? L’unica certezza è che ci aspettavamo un addio molto diverso. Ma se c’è qualcosa che Don Matteo ci ha insegnato negli ultimi 22 anni è che lui è sempre un passo avanti. I colpi di scena non sono mai mancati e di certo non mancheranno. Forse sarà tutto un bluff? Il mistero nel mistero? Vedremo come andrà a finire, ma siamo certi che sotto c’è dell’altro. Dobbiamo solo saper scovare i dettagli, come ci ha insegnato lui.

Le anticipazioni del 28 aprile ci dicono già che il parroco nasconde qualcosa e che qualcun altro dirà messa nella chiesa di Bondini. Sarà Don Massimo?

Ci ritroviamo in prima serata su Rai 1 e in streaming su RaiPlay alle 21.25 giovedì 28 aprile per la quinta delle dieci puntate di Don Matteo 13 (con o senza Don Matteo?), che ci accompagnerà fino al 2 giugno.

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