Don Matteo, prodotta dalla Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, è una delle fiction italiane più popolari, è trasmessa su Rai 1 dal lontanissimo gennaio 2000 e ha come protagonista l’affascinante Terence Hill – anche se ha deciso di lasciare la serie dopo 20 anni – nei panni di un amorevole parroco di provincia. Suburra, Gomorra, I Medici, The Young Pope, Amica Geniale e Diavoli sono i primi titoli che probabilmente ci vengono in mente quando pensiamo alle serie tv italiane più apprezzate e più note all’estero. Se non avete pensato a Don Matteo, allora ci avete visto bene: la critica americana lo ignora. Contrariamente a serie come Gomorra, Baby, ZeroZeroZero o Romanzo Criminale, la stampa statunitense non dedica molta attenzione al Matteo nazionale, quello in tonaca. Nessuna scheda su Rotten Tomatoes, nessuna testata di prestigio come The Guardian o The New York Times a tessere le sue lodi oppure a stroncarla senza pietà . Come spesso sentiamo dire fastidiosamente sul web: purché se ne parli.
La nostra guida informativa su Don Matteo 14 (cast, trama, data e news)
Invece, per il povero don Matteo Bondini neanche una mezza sillaba d’incoraggiamento. Non figura neanche in quegli articoli di rilievo che suggeriscono le migliori serie per imparare l’italiano: non c’è dubbio che rispetto a Suburra e Gomorra (altamente raccomandate per imparare la nostra lingua!), Don Matteo offra un italiano di gran lunga più comprensibile. Eppure la fiction italiana è disponibile in streaming nel catalogo di Amazon Prime US in lingua originale, sottotitolata in inglese, ed è perfino vietata ai minori di 13 anni, come una qualunque serie crime. Su Amazon US, invece, sono disponibili in versione DVD i cofanetti delle 12 stagioni che hanno un rating di 4.6 su 5 mentre su IMDb Don Matteo ha un apprezzamento medio di 6.0 su 10. Ma ciò che lascia senza parole sono le tante recensioni nelle community e sui social network. Se la fiction di mamma Rai non ha conquistato i gelidi cuori della stampa e degli esperti, i non addetti ai lavori la adorano. Le parole spese per la serie tv – tra i numerosissimi commenti e recensioni che abbiamo consultato – sono appassionate, accurate e ci restituiscono un punto di vista su Don Matteo che forse gran parte del pubblico italiano non ha mai preso in considerazione. In soldoni, la critica statunitense lo snobba mentre il pubblico, là dove è arrivato, lo ama.
Cosa pensa il pubblico degli Stati Uniti di Don Matteo?
Scorrendo le recensioni lasciate sulle pagine ufficiali della fiction, sui canali di Terence Hill e su piccoli blog americani, ma anche su IMDb e su Amazon, è possibile leggere solo note positive. Per ovvie ragioni ve ne riportiamo solo un paio, cioè quelle che a nostro avviso riassumono in un colpo solo tutto quello che ha stregato il pubblico nord-americano.
Questa serie ha un’ambientazione così splendida che vorrei poterle dare dieci stelle! Gli episodi sono divertenti e dopo averne guardati diversi è impossibile non innamorarsi dei personaggi; dopo un po’ sembra di essere in compagnia di amici e parenti. Il crimine, come gli omicidi, è lo sfondo di ogni episodio ma per fortuna ci vengono misericordiosamente risparmiate le scene cruente e macabre che la maggior parte delle serie tv odierne mostrano con insistenza. Non c’è alcun sensazionalismo. Anche trattando argomenti seri, le puntate infondono umorismo e leggerezza; Don Matteo è una combinazione di Padre Brown e Jessica Fletcher. Questo sacerdote impartisce sempre un po’ di saggezza ai colpevoli, citando i santi oppure i filosofi cristiani, e la sua attenzione è più sulla redenzione e sul perdono che sulla punizione. Cerca sempre di stabilire chi sia il colpevole (con grande dispiacere dei suoi amici Carabinieri che sono sempre un passo indietro!) e insiste per una punizione adeguata. Una serie densa di valori! Se stai cercando scene violente, combattimenti, spargimenti di sangue e imprecazioni avvolte in un ambiente iper-sessualizzato, questa serie non fa per te. Se vuoi un intrattenimento sano, uno splendido scenario italiano e persone con cui puoi identificarti attraverso ogni episodio di 50 minuti, Don Matteo andrà benissimo!
Harry su Amazon US
Don Matteo è un’affascinante serie tv italiana su un prete che indaga sui crimini nella cittadina di Gubbio, in Italia. L’interazione tra i personaggi quali il prete, la polizia e il sindaco della città è deliziosa ed è anche comica. Il sindaco, una donna splendida e brillante, sta uscendo con il capo della polizia. Ci sono episodi divertenti con la governante e suo marito. Non c’è sangue e coraggio, sesso o volgarità : solo belle storie in ogni episodio. Il paesaggio è incantevole. La musica è davvero piacevole. I sottotitoli in inglese sono assolutamente eccellenti. E, secondo me, Terence Hill, che interpreta Don Matteo (Padre Matthew) ha il carisma di Cary Grant.
Suzy su IMDb
La maggioranza delle recensioni insiste su tre aspetti fondamentali della fiction. Vediamoli insieme.
Il paesaggio ameno
L’Italia, soprattutto per gli statunitensi, è un luogo ameno. Mentre il primo pensiero di (quasi) ogni Italiano va al traffico, alle buche e all’immondizia, la fantasia di uno straniero vola al ricordo di Audrey Hepburn che sfreccia a bordo della vespa tra i vicoli della Capitale. Per un occhio non assuefatto alle bellezze del Bel Paese, Don Matteo rappresenta la contemplazione artistica in formato seriale. Mentre per noi il contesto dove è girata la fiction appare normale amministrazione, lo spettatore nord-americano resta incantato e ha la possibilità di vivere un paesaggio autentico, in quanto non filtrato dal punto di vista delle telecamere americane. Spoleto e Gubbio, inoltre, sono luoghi molto cari alla cristianità , ma non tutti i turisti stranieri hanno l’occasione di visitarli. Il fascino che Don Matteo esercita su un pubblico non italiano sfugge alla nostra comprensione e spiega la piacevole valanga dei commenti appassionati dei fan che amano proprio il carattere folcloristico della serie, quello che spesso allontana lo spettatore nostrano.
Quel fusto di Terrance Hill ora lo chiamano Father Mathew
Chi è arrivato a conoscere Don Matteo deve averlo fatto attraverso un attore simbolo di un genere di cui andiamo ancora molto fieri: lo Spaghetti Western. La pagina ufficiale Facebook di Terence Hill vanta ben 2,5 milioni di follower mentre la giovane consorella Instagram ne conta solo 408mila; inutile spiegare il motivo! I fan stranieri sono tantissimi e commentano ogni suo nuovo traguardo con parole piene di affetto e ammirazione, e tanti “buongiorno” e Soli fiorati sorridenti. L’attore ha perfino uno shop dove è possibile comprare gadget e cimeli dei suoi gloriosi film western, compresa la sua action-figure. Mentre gli affezionati hanno ancora il piacere di rivedere in azione Trinità , gli spettatori stranieri che si imbattono per la prima volta in Don Matteo vedono un protagonista di altri tempi, affascinante e carismatico. Mentre la stampa americana non ha dedicato alla fiction italiana nessun approfondimento degno di nota, numerose testate prestigiose, come The New York Times, e diversi autori, come Howard Hughes nel suo Once Upon a Time in the Italian West: The Filmgoers’ Guide to Spaghetti Westerns, ancora continuano a elogiare i lavori giovanili di Terence Hill, nato Mario Girotti.
Il carattere pacifico e non-violento
Il terzo aspetto che viene elogiato in tutte le recensioni amatoriali che abbiamo letto è il carattere non violento e comico della fiction. Gli spettatori che sono rimasti rapiti da Don Matteo dichiarano di non riuscire più a trovare una serie crime contemporanea priva di una violenza quasi esagerata, di fiumi di sangue e del linguaggio scurrile proprio dei nostri tempi. Don Matteo, così, con la sua bicicletta è andato in soccorso anche a una nicchia di pubblico straniera, forse più matura, che vuole godere di un intrattenimento poco cervellotico e dal carattere familiare, senza rinunciare a una sottotrama mistery. Don Matteo è la risposta moderna alla tanto cara La signora in giallo (Murder, She Wrote) oppure a Le inchieste di Padre Dowling (Father Dowling Mysteries): delle formule seriali che, dopo la loro conclusione, non sono state più replicate negli Stati Uniti. Che ci piaccia o meno, esiste ancora una nutrita fetta di pubblico che guarda con nostalgia a un formato seriale più tradizionale e amichevole e si dichiara non interessata alle narrazioni realistiche dai toni cupi e pessimisti a cui la serialità crime americana ci ha abituato nell’ultimo decennio.
Il buonumore di Don Matteo – una serie tv dal carattere affabile e morbido proprio come un simpatico nonnetto – non è arrivato al cuore della critica americana ed è rimasto a volare al di sotto dell’orizzonte radar della stampa. Eppure, percorrendo dei canali sotterranei, la fiction della Rai è riuscita comunque a conquistare una nicchia molto affiatata di spettatori statunitensi, i quali la amano proprio per i motivi che invece fanno storcere il naso a molti telespettatori italiani.