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Lettera di Don Matteo a Jessica Fletcher

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**Attenzione, l’articolo contiene SPOILER su Don Matteo e La signora in giallo. Come se fosse uno spoiler dire che qualcuno muore e che alla fine i due risolvono il caso. Comunque, Don Matteo non ha mai scritto alcuna lettera all’esimia collega. Quanto segue è solo il frutto delirante dell’immaginazione di Hall of Series.**

Carissima Jessica,

Chi ti scrive è il tuo affezionatissimo estimatore, un umile servo, Don Matteo. Non è stato ancora possibile incontrarci viso a viso. Tu sai perché. Non è passato giorno in cui io non abbia rivolto, a te, un pensiero, esimia collega in giallo. Abbiamo fatto tanta strada e abbiamo pedalato su ogni filo d’erba. Divisi, ma verso un obiettivo comune. In questo momento mi trovo in missione. Sono stato congedato dal mio ruolo d’elezione. Non volevo, mi hanno indirizzato loro verso questa scelta sospetta. Una privazione che vivo con sommo rammarico. Proprio come è successo a te: non appena hai manifestato i primi segnali di un comprensibile cedimento, senza troppi scrupoli, ti hanno sostituita con il nuovo. Il novello Don Matteo, Don Massimo il mio successore – è un uomo buono, giovane e aitante. Sia chiaro. L’invidia non mi appartiene. Ma temo che stiamo imboccando una svolta pericolosa, in cui non c’è posto per la misericordia né per l’immaginazione. Questa nuova deriva è violenta, spregiudicata e segue delle dinamiche a me oscure. Ti scrivo queste parole preoccupate perché credo che dietro il nostro congedo ci sia un piano diabolico, carissima collega. Ora che siamo rimasti i soli, quelli della vecchia scuola, ho il dubbio che un’era stia davvero per finire. Basta sigle divertenti e spensierate. Basta pedalate tra i campi in cerca di indizi. Non c’è più posto per la spensieratezza. Abbiamo vissuto le stesse gioie e gli stessi dolori. Siamo stati definiti in ogni modo. Molti ci hanno amati, è vero. Ma altrettanti ci hanno additato come untori e portatori del crimine. Forieri di sciagure, disgrazie e morte. Entrambi, però, sapevamo in cuor nostro che l’ignoranza genera paura e siamo andati avanti, seppur schiacciati dal peso dell’infamia. Non c’è croce senza resurrezione, a volte ce ne dimentichiamo.

Aimè, non saremo su questa Terra per sempre e il momento che temevamo è arrivato.

Don Matteo

Come Adamo ed Eva, prima della faccenda della mela, abbiamo protetto Cabot Cove, Gubbio e Spoleto (come sai, i tre punti nevralgici situati sulla bocca degli inferi) dal peccato, dalla morte e dalla distruzione. Per anni abbiamo lottato con l’ingegno e il cuore, portato buonumore e speranza. Abbiamo tessuto un piano ignoto ai più, misterioso alle anime semplici. Abbiamo illuminato le giornate e pervaso di risate e affettuoso candore le case dei nostri seguaci. Eppure, ora, è innegabile che i nostri sforzi non siano più richiesti. Come mai? Cara Jessica, chi ci ha sostituito? Perché? Chi sta proteggendo l’umanità dal male? Troppe domande e troppo poco tempo. Don Massimo, il nuovo Don Matteo, non può fare certo tutto da sé. Inoltre anch’esso sta percorrendo dei tornanti oscuri. La signora in giallo e Don Matteo portavano giustizia in un mondo iniquo. Portavano stabilità ed equilibrio. Erano lo yin e yang. Seminavano speranza e letizia. Ma anche i nostri seguaci, oramai, vogliono altro. La fine è iniziata quando nel tuo Paese mi hanno vietato ai minori di 13 anni. Poi sono arrivati quei buontemponi di Joey Tribbiani e Chandler Bing a imbonire le masse. Così hanno iniziato a ignorare te, poi hanno smesso di parlare di Don Matteo. In Italia stiamo resistendo con il sorriso e la perseveranza. Ma percepisco una certa diffidenza.

La signora in giallo Amos Tupper

Ormai, su di noi, incombe un’ombra grigia. Siamo stati banditi, cara Jessica Beatrice Fletcher. Devo tanto al mio fedele braccio destro, il buon e onesto maresciallo Cecchini, che resta saldo con il suo umorismo. Come era solito fare il tuo amatissimo Amos Tupper. Ma neanche lui è eterno. Ricordo con vivida commozione tutte le anime che abbiamo salvato. Ah, cara Jessica, ripensi mai ai vecchi tempi? Quando scorrazzavamo con le nostre biciclette con una missione tra le mani da compiere. Ne abbiamo persi a centinaia, ma ne abbiamo salvati milioni. E nessuno lo riconosce. Sono troppi quelli che vedendo in noi una minaccia e così hanno persuaso i puri di cuore a cambiare canale. Sono milioni quelli che toccano ferro al nostro passaggio. Quelli che ci chiamano petulanti, invadenti e iettatori non sanno, e forse mai sapranno. Noi non viviamo di vane glorie. Questo è certo. Non cerchiamo la fama e il plauso. Eppure temo sia arrivato il momento che le nostre pecorelle sappiano la verità. Dobbiamo farlo per loro, non per noi.

Il clima diventa insostenibile giorno dopo giorno.

La signora in giallo

Un’atmosfera di pessimismo incombe sul mondo. E noi non abbiamo più i mezzi per impedirlo. Oramai spopolano i draghi. Vagano i non morti e prosperano i morti ammazzati. I supereroi sono malvagi, perversi e fanno cose con i polpi. I giovani, allo sbando. Questo dark humor, che proprio non capisco, imperversa. Ma cosa vuol dire “l’Inverno sta arrivando”, tu lo sai, cara collega? Ora dicono che noi “non ci evolviamo mai”. Blaterano di crescita. Vogliamo parlare di queste trame che continuano e continuano e continuano per intere puntate e stagioni. E questi sequel? E i rifacimenti. E gli spin-off! Ma, poi, cos’è uno spin-off? Addirittura adesso le persone fanno il tifo per i cattivi. Ho intravisto in giro questo giovanotto con il cappello a falde e il pizzetto che fa cose brutte. Un uomo di scienza che si fa chiamare con un nome di un fisico tedesco. Tutti lo venerano e lo temono, ma nessuno che lo fermi!

Walter White e Don Matteo

I cattivi, cara Jessica, non si redimono più. Invero, più diventano malvagi, più li plaudono. Le nostre figure sono scomparse. I paladini dell’ordine e dell’equilibrio seriale non esistono più. Noi due, Jessica Fletcher e Don Matteo, siamo gli unici rimasti, ma l’estinzione incombe anche su di noi. Sui Cecchini e sugli Amos Tupper e i Mort Metzger. Chi rimetterà a posto questo scompiglio cupo e oscuro? Chi riporterà la speranza nella casa delle nostre pecorelle smarrite? Don Massimo è bravo, ma è solo e ha troppi avversari contro. C’è quello che scuoia vive le persone. Ci sono vichinghi, spadaccini, lupi mannari, avvocati truffaldini, vampiri e teen ager che parlano di sesso. Lo so, qualcuno ci ha chiamati boomers, ma siamo solo degli inguaribili ottimisti. Due anime sagge e candide che lottano per il bene dell’umanità. Addirittura, cara Jessica, ho saputo di un predicatore texano con un passato criminale che combatte i vampiri, ma dice le parolacce, e di un prete inglese, che chiamo Hot Priest, che bacia le atee in chiesa!

Signora Fletcher e Don Matteo

Jessica, noi non siamo boomers; non siamo iettatori; non siamo sciagurati portatori del crimine. È ora che il mondo sappia la verità. Come sai, finora non ci siamo incontrati perché il nostro potere, unito, diventa infinito. Ho appreso del tuo incontro con Magnum P.I., ma sappiamo entrambi che quello è niente a confronto. Tu sai, Jessica cara, che le conseguenze di una combo tra Don Matteo e Signora in giallo potrebbero essere irreversibili. I nostri poteri, fusi, potrebbero rendere tutte le trame orizzontali, verticali. Possiamo fermare in tempo i cattivi, che tanto amano, e aiutarli così a redimersi. Possiamo instaurare il regno del lieto fine coatto. Il signore con il pizzetto potrebbe capire che vendere la droga è sbagliato e riabbracciare così la sua famiglia. Puoi immaginare cosa succederebbe, Jessica, se ci incontrassimo? Una serialità luminosa. Niente più criminali e serial killer che la passano liscia, niente uomini di mezza età con il cancro che fabbricano la droga dentro i camper. Niente poliziotti esperti che risolvono i crimini, fumano e bevono alcol; niente supereroi inarrestabili e preti hot che adescano le miscredenti. Perché fino a prova contraria, qui, l’unico prete affascinante – quanto basta – sono io, e pure Don Massimo. Ma meno di me.

Jessica, incontriamoci al più presto. Il mondo ha bisogno di luce, di finali positivi, abbracci e famiglie riunite. Avevamo una missione: proteggere la serialità dal pessimismo, dalle trame orizzontali e dai villain che invece di essere fermati, diventavano i protagonisti. Riuniamoci e pedaliamo insieme. Incastrati, tra i raggi della tua bicicletta, troverai le coordinate del luogo previsto per il nostro incontro. È arrivato il momento che mai avremmo voluto vedere arrivare. Insomma, Jessica, lo facciamo o non lo facciamo questo crossover? Spero di abbracciarti presto, cara portatrice di luce.

Tuo, Don Matteo.

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