THOMAS
Lo ammetto, non l’ho sopportato per i primi cinque minuti, poi ha iniziato a farmi pena e a poco a poco me ne sono innamorata. E mi manca. Terribilmente. Come potrebbe non essere così? Thomas è vendicativo e ambizioso, ma anche fragile e insicuro e deve combattere con la diffidenza di tutti, con la sua solitudine e con la propria omosessualità, all’epoca un reato. Ma, a dispetto di tutto, ce la fa. Quando capisce che forse farsi aiutare dagli altri non è poi così tremendo.
SYBIL E TOM
L’altra storia d’amore che ci ha tenuti incollati è quella tra Sybil, la piccola di casa Crawley, e Tom Branson, l’autista. Il piano di sopra e il piano di sotto s’incontrano e si innamorano, coronando il loro sogno d’amore a dispetto della differenza sociale e dell’opposizione della famiglia di lei e della servitù. Purtroppo anche il loro amore ha vita breve: Sybil muore di parto e tutti noi ancora ci disperiamo per questo. Ma uno spin off sulla vita di Sybil e Tom in Irlanda no, eh? Proprio no? Sicuri sicuri? Cioè, pensateci, eh
DOWNTON ABBEY
Uno dei motivi per cui ci manca Downton Abbey è… Downton Abbey. E non intendo la serie, ma la tenuta. È il fulcro della serie, quasi un personaggio. È presente, è viva. La conosciamo. Abbiamo camminato in quei corridoi, abbiamo visto Mary perdere la sua virtù nella propria stanza e trascinare un cadavere nell’altra ala del palazzo. Ci siamo nascosti in cucina dalla furia di Miss Patmore, abbiamo salvato Thomas dal suicidio in uno dei bagni della servitù, abbiamo scosso la testa per i lamenti di Carson sulla cucina di Mrs. Hughes.
Downton Abbey è anche casa nostra ed è per questo che ci manca così tanto.