3×18: In volo
Durante un viaggio in aereo, House si ritrova ad avere a che fare con un ragazzo che presenta una serie di sintomi preoccupanti: vomito, febbre, esantemi lombari. Quando anche altri viaggiatori cominciano a presentare sintomi analoghi, una pericolosa epidemia ad alta quota comincia a diffondersi.
In volo mette House in una situazione inedita. Si tratta di un episodio thriller, una vera e propria corsa contro il tempo con i connotati di un survival drama. Tra le tante variazioni dalla formula classica della serie, quest’episodio si presenta come una delle più memorabili. Le interazioni tra la Cuddy (la direttrice del Princeton) e House sono come sempre brillanti, e il colpo di scena finale chiude alla perfezione una sceneggiatura perfetta.
4×11: Gelo
House deve fare una diagnosi a distanza: il suo paziente è bloccato al polo sud, e può comunicare soltanto via webcam. In assenza della strumentazione propria di un ospedale, i mezzi a disposizione per fare le analisi sono estremamente limitati. Quando arriva il momento di tentare con le cure e con le operazioni la situazione si fa ancora più critica.
Al di là del caso medico, l’episodio è un’indagine sulla solitudine di House, una condizione cronica della sua persona che lo accompagna per tutta la durata della serie. La serie riesce a costruire tra il dottore e la sua paziente un’alchimia forte. Tale alchimia sfocia quasi nella tensione romantica, e tutto senza farli mai comparire nelle stesso spazio fisico. La distanza virtuale diventa allora un’espediente per raccontare il distacco di un uomo solo, incapace di coesistere socialmente con tutti gli altri (Wilson escluso).