Dr House è una Serie Tv andata in onda per 8 stagioni dal 2004 al 2012. Ha portato alla ribalta un indimenticabile Hugh Laurie nei panni del dottore più egocentrico e geniale della storia della televisione. La Serie è riuscita ad imporsi per il carisma del suo protagonista e per le storie raccontate nei singoli episodi, riuscendo a mantenere la propria qualità intatta nel corso di tutte le stagioni.
Dovendo spiegare perché Dr. House rappresenta per me una fonte d’ispirazione, mi sembra doveroso specificare il concetto.
Per “Dr. House” non intendo il protagonista, ma la Serie e questo perché essa stessa si basa proprio sui contrasti tra varie personalità. Il prodotto finale della mia ispirazione è il risultato che emerge dal confronto delle varie anime presenti, il che è proprio l’obiettivo morale della Serie stessa: guardare le cose da punti di vista differenti e imparare a gestire la scelta cuore/testa.
Un altro aspetto è puramente tecnico: la bellezza degli intrecci narrati in alcuni episodi.
Una Serie basata sui contrasti
Lo abbiamo già anticipato, questa Serie è basata sui contrasti. Questo è il motore che muove tutto, ogni grande questione, che sia la vita, la morte o la fede, viene trattata da numerosi punti di vista senza che nessuno di essi soffochi l’altro. Mantiene una coerenza invidiabile, riflessa alla perfezione in ogni azione dei protagonisti, e invita lo spettatore a riflettere su temi importanti, posti senza giudizio o intenzioni moralistiche.
Una Serie che punta anche sui contrasti emozionali, sia dei protagonisti che degli spettatori. Le prove sono le reazioni diverse dei primi alle vicende morali poste e la vastissima gamma di sentimenti che i secondi provano durante la visione.
La testa di House e il cuore di Wilson
Il titolo di questo paragrafo è composto dai titoli degli ultimi due episodi della quarta stagione. Un finale di stagione diviso in due parti, tra i più belli mai realizzati. I due elementi, la testa e il cuore, sono la base della Serie, una sorta di primo livello di profondità in cui due masse gigantesche si scontrano. House e Wilson sono migliori amici, ma si contrappongono sempre per l’essenza della loro relazione basata sull’antitesi. Non sono mai d’accordo e tendono a far prevalere l’uno il pensiero razionale e l’altro quello irrazionale, appunto la testa e il cuore.
Sapendo questo fin dall’inizio e vedendo l’evolversi del loro rapporto per ben otto stagioni non possiamo che apprezzare ancor di più il series finale.
Tante ispirazioni da tanti episodi
La costruzione degli episodi può risultare ripetitiva a lungo andare: un uomo si sente male all’improvviso, chiamate il 911!, sigla e via che si parte con la diagnosi differenziale. I casi si presentano un po’ come nei gialli, e infatti… Dr. House è ispirata alle avventure di Sherlock Holmes! Sono parecchie le similitudini tra i due: la genialità, la follia, l’assuefazione alle droghe, l’appartamento al 221 (221 b nel caso di Holmes) e due amici assonanti Wilson e Watson, i quali sono un po’ le loro coscienze.
Ma ciò che più funge per me da ispirazione, essendo un amante dell’arte della sceneggiatura, è il modo in cui si intrecciano ogni singolo episodio con le vicende personali dei protagonisti. Se ogni caso medico sembra casuale, ogni storia di vita legata a quel caso medico ispira i protagonisti a prendere una decisione invece di un’altra. Oltre questo, la bellezza di alcune storie corredate di casi medici piuttosto singolari e da vicende umane e morali straordinarie, mi ha fortemente ispirato nel comporre sceneggiature altrettanto intense.