**DISCLAIMER: Dr. House, Giulio e nonno Libero non si sono mai incontrati. Quanto segue è solo il frutto delirante dell’immaginazione di Hall of Series**
Dr. House odia fare ambulatorio. La considera una pratica noiosa, ma necessaria per ingraziarsi il favore di Lisa Cuddy. Così, per punirlo degli incresciosi grattacapi che per anni ha dato alla direttrice del Princeton-Plainsboro, noi di Hall of Series siamo stati ancora più spietati e l’abbiamo mandato temporaneamente a lavorare alla ASL sperimentale di Roma, insieme a Lele Martini, l’infermiera Jessica, il dottor Mariano e la dottoressa Laura. Un inferno dove non ci sono malattie strane e buffe, ma solo bontà, sorrisi, le chiacchiere in pigiama sul letto, raffreddori, abbracci e pazienti piagnucolosi. Per pietà, abbiamo concesso a Gregory House di portare con sé il suo fido scudiero, James Wilson, il quale inconsciamente darebbe un altro rene per poter lavorare nell’universo di Un Medico in famiglia e prendersi una pausa dal suo estenuante migliore amico (se non lo ricordate, ecco come finisce Un medico in famiglia). Wilson, però, non è così candido come vuole farci credere, e il Dr. House non è poi così misantropo come sembra. Lo sospettavamo, ma ora ne abbiamo le prove. Chiediamo quindi al famoso diagnosta e al suo amico oncologo come è andata la loro avventura trascorsa in un’intera puntata della famosissima serie tv italiana. Siamo in Diagnosi riservata, (1×33):
Ricordate l’episodio? Alberto spera che finalmente sua madre abbia trovato l’uomo della sua vita. Purtroppo la donna ha deciso di riprendere la storia con il suo ex marito, che arriva a un forte scontro con il figlio. Alberto rimarrà ancora a casa Martini.
In superfice Dr. House sembra l’unico medico che non vorremmo mai avere in famiglia. Ma forse non lo conosciamo così bene.
Noi: «Dr. House, quanto ha odiato la sua permanenza all’ASL e a casa con i Martini?»
Dr. House: «Odiato?! Ma volete scherzare? Ah, ragazzi: ho adorato ogni momento. Mi è bastato vedere Lele, e i suoi capelli, per capire quanto Wilson l’avrebbe odiato!»
James Wilson: «Non odio Lele Martini, non sono il suo più grande fan, ecco. Ma lo avete visto? Così premuroso, affettuoso e disponibile con tutti i suoi pazienti. E quel ciuffo!? Ma lo hai visto, House?! È come se volesse dimostrare a tutti quanto sia morbido. Lo so, Lele. L’ho toccato: è morbido e fluente. Non c’è bisogno che mi sbatti in faccia il fatto che io stia perdendo i capelli»
Dr. House: «Sei adorabile. Potrebbe essere addirittura un medico più patetico di te. A parte il fatto che non sa distinguere un’emorroide da un ascesso perianale, potrei farlo diventare il mio “nuovo Wilson”. Ci credo che Giacinto si lamentava tanto. E che fa Lele: lo mette a dieta! Come se bastasse togliere il peperoncino o usare i fazzolettini da bebè. Però il termometro gelato è stata un’idea brillante, lo ammetto. Wilson, hai detto tu a Cettina delle sue emorroidi?»
Wilson: «Io? Assolutamente no. Ma ho dato le venti mila lire a Ciccio per comprarsi il videogioco. A proposito, sappi che verrà Giulio, a novembre, a stare da te: ho promesso che gli avrei fatto vendere quell’appartamento che ho comprato con la mia seconda ex moglie»
House: «Perché dovrebbe venire a stare a casa mia?»
Wilson: «Da me c’è Amber!»
House: «Lasciala! E comunque non posso ospitarlo. Vado a vivere con nonno Libero. Poveretto, quello sì che vive all’Inferno. Non gli fanno nemmeno vedere la tv a tutto volume. Deve fare il “gioco del grissino” per avere il telecomando, ma ti rendi conto? Ah, diamine, adorerà la mia collezione di film per adulti. Soprattutto quello in cui ci sei tu. Tutti quei nipoti in giro per casa a dargli il tormento. Ma poi perché mai Lele dovrebbe costringerlo a vedere I mostri spaziali insieme a Ciccio? I mostri spaziali si vedono da soli, in mutande, in santa pace. Lo sanno tutti!»
Wilson: «Ehi, non toccare Ciccio!»
House: «Già, il figlio che hai sempre voluto: insolente, fastidioso marmocchio che non è altro. E Alberto?! Ma quando mai un adolescente dice cose così tipo: “uno guardando queste foto si rende conto che sta diventando grande”. Gne, gne, gne! Wilson, perché non scarichi Amber e ti metti con sua madre? Tanto i cugini sono un pacchetto unico. Anche se ti vedrei meglio con Cettina: più materna per i tuoi gusti. Potresti portarla tu a vedere La traviata, no quel muso lungo di Giacinto. Sia chiaro, però: Maria la prendo io!»
Wilson: «House, sei disgustoso!»
Gregory House: «Già, dovrei trasferirmi a Westeros. Ok, Ok, va bene: aspetterò che cresca. Intanto mi consolerò con l’infermiera Jessica. Ha più di 18 anni, vero?»
Wilson: «Scherza pure. Intanto Nilde è tornata con quel cretino dell’ex. Dice che è cambiato…»
House: «Nessuno cambia davvero, Wilson. Dovresti saperlo. Solo Libero lo aveva capito subito. Invece Lele, che idiota: spingere Alberto a riallacciare i rapporti. Ma che aveva in mente?»
Wilson: «Volevano portarlo a Viterbo! Ma ti rendi conto? Lele è proprio un illuso.»
House: «Intanto Viterbo è meglio del New Jersey. E comunque non più di te. Non ti ricorda qualcuno, Wilson? Vendere al prossimo delle illusioni che tamponeranno il suo malessere fino alla prossima illusione?»
Wilson: «Non so a cosa ti riferisci»
House: «No, certo. E magari vorresti anche farmi credere di non aver detto a Cettina delle emorroidi di Giacinto!»
Wilson: «Ma se sei stato tu!»
House: «No, avrei voluto! Ma qualcuno mi ha preceduto. Ho solo rotto l’ecografo dando a te la colpa»
Wilson: «House! La ASL ha incolpato me: dovrò pagare 5 milioni di lire»
House: «Aspetta a pagare, tanto le lire andranno fuori corso tra qualche anno»
Wilson: «E tu che ne sai? Ehi, un momento. Ora che ci penso: Libero verrà a stare a casa tua?»
House: «No, abbiamo preso un appartamento a Pietralata. Lo porto via da quell’inferno di Poggio Fiorito»
Wilson: «Che vuoi dire?»
House: «Che mi trasferisco io a Roma. Ehi, non guardarmi così. Quelli della ASL mi hanno offerto un contratto a tempo indeterminato, sarei pazzo a non accettarlo, di questi tempi. Niente più Cuddy, niente cartelle da riempire e zero burocrazia: ma hai visto in che caos stanno alla ASL!? È il paradiso!»
Wilson: «Perché non sanno distinguere un’emorroide da un ascesso?»
House: «No, perché nella saletta infermieri hanno la tv via cavo, ho trovato un tipo che mi prescrive il Vicodin, posso mangiare i polipetti affogati col peperoncino di Libero, bere la “bomba” di Carlo e sparlare con Jonis: quello sa tutto di tutti e se ne frega pure del segreto professionale. Ma sì, certo, è stato Jonis a fare la spia!»
Wilson: «Ma è una decisione folle, perfino per i tuoi standard. Tu odi i cambiamenti. Non puoi andartene, lasciare il Princeton-Plainsboro, il reparto di diagnostica, il tuo team…»
House: «Anche all’ASL avrò un team, Wilson! Avrò Jonis. Come si può dire di no a un direttore sanitario che si chiama Giorgio Giorgi. Ah, Wilson, sarà ancora più divertente di prendere in giro Lisa Cuddy per le sue vampate di calore anticipate! Questi italiani sono fortissimi. Poi credo che il “nuovo te” mi piacerà un sacco. Lele è ancora più ingenuo. Ci credi che ha invitato a cena un paziente tossicodipendente per “convincerlo” a smettere di rubare gli antidolorifici? Che idiota! Qualcuno dovrà pur indirizzarlo verso l’errore più stupido, tipo baciare la cognata. E quel qualcuno sarò io, Wilson. Ehi, parliamo della ASL sperimentale, qualcosa da sperimentare la troverò.»
Dopo interminabili minuti di silenzio imbarazzato:
Wilson: «Sarà… Comunque Lele non ha nulla in comune con me e io non lo odio.»
House: «Certo, e io non amo i Monster truck e le prostitute… e nonno Libero. Forse è per questo che non hanno assunto pure te!»