Una serie tv può regalare molti tipi di brividi, quelle sensazioni uniche che coinvolgono tutti i sensi, soggiogano lo sguardo e destano l’attenzione per un momento che sappiamo resterà scolpito nella nostra mente. Lo sentiamo quel momento, parole, gesti e avvenimenti, che segnano in maniera indelebile il nostro cammino di scoperta e conoscenza di uomini e donne che fanno parte di noi sempre più, un passo alla volta, fino ad essere vivi e vividi nelle nostre giornate. Circostanze preziose queste, non ogni prodotto è in gradi di crearle, ma Dr. House sicuramente lo è, e per svariate ragioni.
La serie ideata da David Shore è uno dei prodotti più complessi apparsi sulla scena della televisione moderna, medical drama dalla struttura atipica. trasmesso dal 2004 al 2012, per 8 stagioni che ci hanno fatto entrare nell’affascinante e contorta mente di Gregory House, il protagonista. Per 177 episodi abbiamo seguito House, diagnosta di raro talento, cercare di risolvere i casi clinici più incredibili e difficili insieme al suo team, lo abbiamo accompagnato nel suo lungo e difficile percorso di accettazione del dolore e dell’infelicità, in un rapporto con il mondo indelebilmente segnato dalla sofferenza, dal rifiuto dell’amore e dal cinismo.
Questo protagonista è magnetico, dannatamente interessante, geniale, un antieroe paradossale e contraddittorio, un abitante disincantato di una realtà che rifiuta. Ben presto ci si appassiona alla sua personalità, a vederlo scorrazzare per i corridoi dell’ospedale con il suo bastone e una parola di disprezzo per tutti. Proprio questo protagonista è la prima fonte di brividi per lo spettatore, spaventa la sua violenza fisica e verbale, stordisce la sua intelligenza fuori dal comune, cattura la sua personalità complessa, ispirano e fanno ribrezzo le sue idee sulla vita e la natura umana.
I casi clinici si caratterizzano inoltre per la particolare complessità, a volte ai limiti dell’incredibile (scopri i più assurdi), che mettono a dura prova l’acume di House, il quale d’altra parte li sceglie per questo motivo. Essi sono, tuttavia, il contesto entro cui si svolge ogni episodio, poiché fanno spesso da cornice e scintilla all’approfondimento di una questione filosofica o sociale, regalandoci alcuni dialoghi davvero indimenticabili tra i protagonisti oppure con i pazienti stessi, momenti di riflessione e confronto che rendono la narrazione molto profonda ed emozionante. I rapporti umani infine rappresentano l’elemento centrale del racconto, si potrebbe dire in effetti che questa serie parla di rapporti tra persone che fanno un lavoro al limite, guardando negli occhi la malattia, l’abbandono e la sofferenza, e che per questo affrontano il bisogno di avere speranza e fiducia nel mondo.
I vari personaggi interagiscono continuamente, si confrontano, litigano e si amano, soffrono e perdono, e in questo scenario di vita vera, dura, in cui ci abituiamo alla realtà quotidiana di un contesto di lavoro, ogni avvenimento ci tocca, sentiamo tutto ciò che queste persone sperimentano ogni giorno. Questa è una serie che fa male, che ti colpisce allo stomaco e ti sbatte in faccia che la vita è sofferenza, che l’uomo agisce sempre per il proprio vantaggio personale, che l’unico modo per andare avanti è sopravvivere con coraggio e fatica. I momenti da brivido sarebbero perciò tanti in una serie dalle molteplici dimensioni come questa, proverò a scegliere di seguito i 5 che secondo me rispettano tale complessità.
1. Chimerismo tetragametico (3X02)
Questo episodio della terza stagione presenta uno dei casi clinici più incredibili dell’intera serie. Un bambino di nome Clay ha delle terrificanti visioni e soffre di emorragie, è convinto che gli alieni gli abbiano impiantato un chip nel collo, ma naturalmente House non gli crede e riuscirà infine a risolvere il mistero. Il bambino presenta infatti del DNA non suo, dovuto alla fusione di due ovuli fecondati durante la fecondazione in vitro, a cui la madre era stata sottoposta.
Le scene delle visioni del bambino e la complessa architettura della malattia rendono questo caso davvero da brividi.