“Non sono triste, sono complicato. Alle donne piace”. Saggio Gregory House che in due parole ha dimostrato di non avere ragione solo quando si parla di malattie autoimmuni. I personaggi drammatici sono sempre affascinanti e piacciono (non solo alle donne) proprio perché un po’ tormentati, un po’ complicati, impossibili da capire. Se si vuole un quadro ancora più completo, il perfetto personaggio drammatico dovrebbe regalarci qualche raro sprazzo di allegria, magari con un sorriso inaspettato, una battuta sagace, come un piccolo respiro di sollievo all’interno di una narrazione magari un po’ tesa. Sono numerosissime infatti le serie drammatiche che vedono fra i personaggi principali, o proprio il protagonista come nel caso di Gregory House, una personalità complessa, capace di momenti intensi da alternare a battute divertenti.
Possono essere personaggi cinici e sexy come Gregory House oppure goffi e buffi come Hurley di Lost o ancora bizzarri ed eccentrici come Saul Goodman. Ma c’è un denominatore comune a tutti questi personaggi ed è l’intelligenza, perché per essere divertenti, ma davvero divertenti, é fondamentale essere intelligenti e sagaci. Bisogna essere sicuri di sé, emotivi e profondi per riuscire a ridere di se stessi, o meglio ancora dei problemi e trovare comunque soluzioni brillanti. Bisogna essere empatici e avere la capacità di pensare fuori dagli schemi. Tutto questo li rende ovviamente magnetici ed assolutamente irresistibili.
Ogni serie drammatica che si rispetti ha fra i suoi personaggi principali, almeno una personalità divertente. Come è prevedibile di solito caratterizza il personaggi preferito dal pubblico o, se non altro, quello che viene sempre ricordato con qualche citazione famosa, proprio come Gregory House all’inizio dell’articolo. Se il senso dell’umorismo è soggettivo, è assolutamente oggettiva la forza di una risata. Perché infatti non va mai dimenticato che far ridere è uno strumento potentissimo che ci permette, a seconda dei casi, di prevalere sugli altri affascinandoli. Imprevedibili e fuori dall’ordinario i personaggi drammatici, ma divertenti rimangono sempre i più interessanti, perché chi sa strappare una risata è quasi sempre un vero leader.
Ecco quindi la classifica dei 10 personaggi drammatici più divertenti della storia delle serie tv.
10. Roger Sterling (Mad Men)
Donnaiolo, puerile, fumatore incallito e bevitore, Roger Sterling vive in maniera davvero sregolata, tanto da procurarsi ben due attacchi cardiaci durante una sola stagione di Mad Men. Amico di lunga data di Don Draper, lungo l’intera serie Roger vivrà una parabola discendente che però lo vedrà sempre fedele a se stesso. Non apporterà niente di decisivo dal punto di vista lavorativo, né avrà una vita sentimentale appagante, ma in compenso riuscirà a rimanere nel cuore del pubblico per le sue battute taglienti e i suoi modi strafottenti. Roger Sterling è l’erede, senza meriti, dell’impero pubblicitario che gli permetterà una vita di eccessi. Eccessi che però lo corroderanno un pochino alla volta. Non è un personaggio complesso Roger, anzi è assolutamente leggibile la sua psicologia segnata da una necessità continua di essere amato, perché profondamente convinto che nessuno provi qualcosa per lui in maniera disinteressata, nemmeno sua figlia. Questa attitudine non verrà scoraggiata nemmeno da due divorzi e innumerevoli amanti. Incapace di avere una famiglia e segnato da un passato traumatico in guerra, il più elegante fra i pubblicitari diverte per le sue esagerazioni: memorabile, ad esempio, la decisione di porre fine al suo secondo matrimonio sotto l’effetto di LSD.
9. Louis Litt (Suits):
Buffo e un po’ goffo Louis Litt si presenta come il peggior collega di lavoro possibile. Sembra non ci si possa mai fidare di questo avvocato rancoroso e vendicativo che invece si rivelerà molto più fragile di quello che vorrebbe far sembrare. Quasi un comico involontario, Louis mostrerà il suo lato più divertente e umano quando darà voce alle sue insicurezze e piccole manie. Non parlo solo del continuo tentativo di rivalsa su Harvey Specter, che rivela più una forma di ammirazione che di competitività, ma sopratutto del momento in cui rivela l’amore spassionato per il suo gatto o per la complicità affettuosa con Donna. O ancora per quel piccolo problema di controllo della rabbia che trova la sua più esplicita espressione nell’episodio in cui passa tutta la puntata a litigare e lanciare telefoni perché la segretaria (corrotta apposta da un collega) scorda il suo nome nel momento in cui risponde alle chiamate. Questo personaggio dal registratore sempre a portata di mano, è stato spesso usato per portare avanti piccole story-lines secondarie all’interno di ogni episodio, ma con il susseguirsi delle stagione prenderà sempre maggiore spazio, tanto che sul finale sembra quasi di vederlo come un protagonista a tutti gli effetti. Louis Litt è un avvocato che crede fermamente nella giustizia, brillante e capace, ma che nel privato è meno sicuro di sé rispetto ad altri “squali” presenti in tribunale. È per questo che il suo personaggio non può lasciare indifferenti: che lo si ami o lo si odi Louis Litt è più simile a ciascuno di noi di tutti gli associati dello studio Pearson-Specter (e Litt) messi insieme.
8 Lucifer
Cosa c’è di più divertente di un night club gestito dal diavolo in persona? Trovandosi particolarmente annoiato, Lucifer decide di sospendere le sue attività all’inferno e stabilirsi sulla terra, dove aprirà il suo club. Dopo il brutale omicidio di una ragazza giusto davanti al locale, Lucifer Morningstar, come si fa chiamare dopo essersi stabilito a Los Angeles, stringe un rapporto “puramente professionale” con il detective Chloe Decker. In effetti la detective lo ritiene una spalla particolarmente valida data la sua sovrannaturale capacità di capire le persone, cosa che ovviamente si rivela molto utile nella risoluzione del caso. Lucifer, con le sue sei stagioni ci ha permesso di psicanalizzare il diavolo e riderci anche un po’ sopra. Affascinante e misterioso, questo personaggio fa parte della categoria adorabili rompipalle, la stessa di Gregory House, e proprio come il famoso dottore, Lucifer dimostra davvero di essere un personaggio intelligente e molto più profondo di quello che potrebbe sembrare. Battute e scherzi di pessimo gusto sono all’ordine del giorno per il re degli Inferi, ma c’è di più e si rimane davvero coinvolti dalla sua storia. Sarà un viaggio interessante alla scoperta di quali siano gli ingredienti per fare una coscienza e si farà il tifo fino alla fine perché questo rapporto professionale diventi qualcosa di più. Impossibile resistere allo sguardo di questo diavolo che veste davvero Prada.
7 Paulie Gualtieri ( I Soprano)
Tony Soprano ci ha insegnato che anche i malviventi hanno un cuore, con tutti i problemi che ne conseguono. Se quindi avere un rapporto complicato con la propria madre o vivere all’ombra del ricordo del compianto padre crea qualche insospettabile difficoltà nella gestione dell’ansia, avere un amico che strappi una risata diventa fondamentale per poter sopravvivere. Ecco che quindi arriva in soccorso Paulie “Walnuts” Gualtieri, il più grande imitatore de Il Padrino esistente. È un vero amico Paulie, un braccio destro di cui potersi sempre fidare e quando si parla di mafia equivale ad avere uno stomaco di ferro ed essere disposto a tutto per il proprio capo. Ma è anche molto italiano Paulie, anzi molto italo-americano e quindi eccolo li, ben vestito e con la brillantina che abbraccia donne diverse ad ogni occasione conquistando tutti con la sua parlantina. Facile all’ira, ma al contempo straordinariamente religioso, Paulie è frequentemente al centro di episodi quasi metafisici in cui parla con i defunti o addirittura con la Vergine Maria. I Soprano sorprendono sempre per gli imprevedibili tradimenti ed è oggettivamente difficile mantenere i buoni rapporti in quell’ambiente, ma è impossibile non provare simpatia per Paulie e sopratutto non lasciarsi contagiare dalla sua risata.
6 Alfie Solomons (Peaky Blinders)
Irascibile, violento, impulsivo, egoista e calcolatore. Non c’è niente che fa simpatia in Alfie Solomons, il capo della gang ebraica di Camden Town. Ha anche uno strano sfogo della pelle che crea, se possibile, ancora maggiore repulsione. Eppure basta una battuta o anche meno, una particolare occhiata, per non farci vedere l’ora che entri in scena. Certo Tom Hardy ci mette del suo, le straordinarie doti recitative dell’attore regalano al personaggio una fisicità e una mimica che lo caratterizzano in una maniera unica, magnetica, originale e qualche volta davvero spassosa. E poi diciamocelo le parolacce fanno ridere e nei monologhi di Alfie ce ne sono a tonnellate, dette tutte con quello strano accento lento e strascicato che suona quasi incomprensibile dopo aver fatto l’abitudine a quello di Birmingham. Durante le riprese Hardy ha chiesto di potersi far crescere la barba, proprio perchè voleva che il suo personaggio ricordasse un orso. E ci è riuscito, Alfie Solomon alterna in maniera imprevedibile una personalità aggressiva e sanguinosa che in un attimo è capace di diventare riflessiva e calcolatrice. Sempre in bilico sul confine della follia, Alfie Solomons è davvero un animale selvaggio. Le sue reazioni esagerate, in più di un’occasione riescono a strappare una risata. Intelligente e spietato si delinea come uno dei personaggi più riusciti dell’intera serie.
5 Hurley (Lost)
Fra i 48 sopravvissuti al disastro aereo raccontato in Lost, sicuramente Hurley è il più simpatico. Lui con il suo modo di fare un po’ imbranato e quelle paure che lo rendono buffo, (strana per esempio la sua abitudine di svenire alla vista del sangue), riesce ad essere divertente pur avendo un vissuto davvero doloroso. Come accade a Gregory House anche Hugo Reyes reagisce alla sofferenza con battute e una certa eccentricità e, come abbiamo già detto, è sinonimo di grande intelligenza saper ridere di fronte alle difficoltà. E parlando di difficoltà Hurley è decisamente un esperto. Il più abile giocatore di ping pong dell’isola è un ex malato psichiatrico che ha sviluppato un grosso problema di obesità, a causa di un gigantesco e immotivato senso di colpa, per la morte di due persone. Abbandonato dal padre in giovanissima età, Hurley non sarà fortunato nemmeno dopo aver vinto alla lotteria, a causa della concatenazione di eventi tragici che ne conseguiranno. Eppure mantiene una discreta parlantina e la battuta sempre pronta, come se non fosse ancora disposto ad abbattersi di fronte alle avversità, come se l’umorismo fosse la sua arma migliore. Si scoprirà infatti alla fine che Hurley è dotato di un grande carisma, degno di un vero leader. Grazie per la lezione “dude”!
4 Tyrion Lannister ( Il trono di spade)
“In sella ad un cavallo si è alti come gli altri” sagace e ironico, Tyrion Lannister dimostra nei suoi monologhi e nelle sue battute una intelligenza vivace e brillante. Dotato di una grandissima autoironia, prende in giro se stesso perché in questo modo toglie agli altri la possibilità di ferirlo. Viene spesso posto l’accento sulla fisicità di Tyrion che però, pur essendo affetto da nanismo, è in grado di non farsi assoggettare da nessuno, ma al contrario riesce ad essere molto autoritario. Anche se sembra aver completamente accettato la sua condizione,Tyrion si sentirà sempre un po’ un emarginato e tenderà ad affezionarsi sopratutto agli altri personaggi che versano in condizioni sfavorevoli. Quasi impermeabile alle offese altrui riesce, in maniera molto arguta, a costruirsi una personalità che quasi come una corazza, gli permetterà di salvarsi durante le numerose e gravissime peripezie che la storia di Games of Thrones gli metterà di fronte. Il personaggio è fra i più amati e citati anche per i forti contrasti che convivono tranquillamente in lui: tanto intelligente quanto portato ad alzare il gomito, non mancano gli eccessi nella vita di Tyrion che fra alcol, donne e un pizzico di arroganza, non si fa davvero mancare niente. Ma con la sua risposta sempre pronta ha una giustificazione per tutto: “Non è facile essere sempre ubriaco. Lo farebbero tutti se fosse così facile”.
3 Saul Goodman (Better call Saul)
C’è chi dice che Saul Goodman sia il miglior personaggio di tutti i tempi in una serie tv. Quello che è sicuramente vero è che, in linea di massima, chiunque abbia a che fare con lui sia in Breaking Bad che in Better call Saul finisce per volergli bene. Buffo e sicuramente un po’ eccentrico il grosso problema di Goodman è aver preso alla lettera il famoso detto “Il fine giustifica i mezzi”. Avvocato con una certa propensione alla scorrettezza, non c’è niente di troppo estremo per lui se lo scopo finale è vincere una causa. Ha una inventiva gigantesca che però spesso sconfina nell’illegalità con tutte le conseguenze che possono derivarne per lui e per coloro che lo circondano. Vestito in maniera discutibile, anche le sue battute spesso hanno un retrogusto un po’ amaro. In fondo è pur sempre un imbroglione, Goodman non è nemmeno il suo vero nome, ma ritiene che fingersi ebreo possa aiutarlo ad attirare clienti. I suoi capelli, le sue giacche e le sue maniere lo fanno apparire quasi ridicolo, in netto contrasto con le proposte spesso assolutamente immorali che fa pur di aiutare se stesso o chi gli sta a cuore. Delineato in maniera davvero precisa Saul Goodman è un personaggio così brillante da farti venire il il dubbio di essere tu stesso quello ridicolo per averlo sottostimato alla prima occhiata.
2 Sherlock Holmes (Sherlock)
Ecco un altro personaggio che, come Gregory House, riesce a non essere né simpatico, né alla mano, ma risulta comunque estremamente divertente. Sherlock è la serie tv ispirata ai romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, in una versione più aggiornata e moderna. In questa trasposizione il detective amante del metodo scientifico, ha una personalità davvero particolare. È estremamente intelligente e intuitivo, tanto da eccellere nel proprio lavoro, ma risulta davvero divertente per quanto è impacciato nel relazionarsi alle persone. Sociopatico e schivo, appare inaspettatamente goffo di fronte anche alle più banali convenzioni sociali, perché semplicemente non le capisce. Sempre inadeguato, sembra riesca a dire la cosa sbagliata nel momento sbagliatissimo pur rimanendo praticamente un genio. Inoltre, in comune con il famoso dottore, ha anche un problema di tossicodipendenza che certamente non lo aiuta ad essere ben inserito nella società. Eppure saprà dimostrare, all’occorrenza, di non essere poi così un emarginato, ma anzi si rivelerà estremamente protettivo verso coloro ai quali vuole bene. Questa trasposizione di Sherlock Holmes può appoggiarsi anche, anzi sopratutto, sull’interpretazione di Benedict Cumberbatch, un attore straordinario dall’aspetto molto inglese. Praticamente perfetto per la parte, tanto da essersi guadagnato una candidatura come attore protagonista in una serie drammatica non solo agli Emmy, ma anche ai Golden Globes.
1 Gregory House (Dr. House)
Non poteva non prendersi la vetta di questa classifica Gregory House, il dottore più brillante e sociopatico di tutti i tempi. Forse non tutti sanno che gli ideatori della serie dicono di aver preso spunto proprio dai racconti di Sherlock Holmes per ideare Dottor House ed in effetti i parallelismi sono diversi. Innanzitutto il protagonista è un cinico misantropo che si trova sistematicamente di fronte a casi impossibili da risolvere. Ovviamente in entrambi i casi ci sono individui brillanti e quasi geniali quindi alla fine la soluzione del caso se la portano sempre a casa, ma è innegabile come siano tanto bravi nel loro lavoro quanto assolutamente incapaci dal punto di vista relazionale. House è davvero insopportabile: cinico, sleale, arrogante ed egoista. Ha anche una grossa dipendenza da farmaci che lo rende, in alcuni momenti, particolarmente astioso. Allo stesso tempo è anche sexy, brillante, divertente e affascinante. Dedito alla carriera tanto da interessarsi ai pazienti più per motivi scientifici che umani, fa di tutto per avere contatti ravvicinati con il minor numero di persone possibile. Esperto di battute politicamente scorrette, Gregory House sa essere davvero crudele, ma è allo stesso tempo impossibile resistergli. In fondo anche la Cuddy alla fine ha ceduto alle sue (non troppo sottili) avances.
Impossibile restare seri nelle scene più iconiche che vedono protagonisti i personaggi di questa classifica. Ad ogni modo è bene tenere sempre presente, che quello che una persona dice per scherzo, almeno al 50% lo pensa veramente.