Dracula ha fatto irruenza sui nostri teleschermi, non che non l’aspettassimo… anzi. La campagna pubblicitaria da sultano e la presenza dietro lo script di Mark Gatiss e Steven Moffat (i quali ci hanno fatto una promessa) hanno contribuito a far salire l’hype per questa miniserie in maniera vertiginosa generando in noi esigenti aspettative.
Aspettative però solo in parte soddisfatte (qui la nostra opinione).
Ma tra le tante critiche, o i tanti elogi, c’è una questione che sta facendo parlare molto gli spettatori di Dracula. Ovvero quella legata alla sessualità della versione di Gatiss del leggendario, secolare e demoniaco Conte.
Già dai primi minuti si capisce che la questione legata ai gusti sessuali del Conte Dracula sarà davvero ambigua e controversa nella serie. È infatti molto diretta e poco convenevole Suor Agatha quando chiede senza mezze misure a un infettato Jonathan se ha avuto rapporti sessuali con il suo aguzzino.
Siamo solo all’inizio, neanche abbiamo conosciuto il vampiro, e consci anche del fatto che dietro la sceneggiatura ci sia Mark Gatiss, sensibile sull’argomento, siamo già a domandarci se Dracula sia gay o bisessuale.
La trama e lo svolgimento della storia poi gettano altra carne al fuoco. Il famelico demone sembra instaurare una specie di infatuazione malata con le sue vittime, siano esse uomini o donne. E lo fa soprattutto con il malcapitato Jonathan che arriva a definire addirittura come “la più bella delle sue spose“. Tuttavia bisogna anche un po’ rifarsi alle origini del mito di Dracula e alla versione di Bram Stoker per capire appieno questo passaggio. Il principe dei vampiri è da sempre una creatura sensuale e infatuante che sfrutta il suo fascino per ammaliare, sedurre e poi uccidere le sue vittime. Egli però non si limita a ucciderle per sfamarsi, anzi, si può tranquillamente dire che il Conte Dracula arrivi persino a venerare le sue prede, a idolatrarle e a decantare le lodi del loro prezioso e sublime sangue. L’immortale carnefice instaura un legame profondo e invisibile con il suo pasto, amoroso verrebbe da dire, sensuale ed erotico.
Non sorprende quindi che Dracula sia sessualmente ambiguo.
Tuttavia risulta oltremodo errato parlare di eventuale ship tra Jonathan e il Conte, come risulta sbagliato parlare di attrazione fisica tra il vampiro e il giovane nobile omosessuale sul Demeter. In questo caso il demoniaco succhiasangue approccia in maniera fisica e palesemente con finalità sessuali alla sua papabile nuova pietanza. Il ragazzo, segretamente gay e impegnato in una relazione col suo domestico, seppure sposato, cede alle lusinghe del suo affascinante corteggiatore, provando in seguito a diventare un suo adepto ma trovando ovviamente la morte. Questo perché a Dracula interessa solo il sangue, solo nutrirsi della sua vittima, e per farlo arriva a sedurla e a incastrarla in qualsiasi modo.
Ma non siamo nel romanzo di Stoker o in qualche altro racconto canonico. Qui siamo nella versione di Gatiss e quindi le licenze poetiche spettano a lui, che si è espresso in merito alla sessualità del suo Dracula così:
In realtà, non fa sesso con nessuno. Beve il loro sangue e questa è una distinzione opportuna da fare (…) Penso che Dracula abbia identificato correttamente la debolezza della razza umana: che perdiamo la testa quando è coinvolto il sesso.
Moffat è molto più lapidario e aggiunge.
Non è bisessuale, è biomicida. Questo è il punto che le persone dovrebbero sottolineare.
Dunque, gli autori sono stati molto eloquenti e confermano quanto detto finora e quanto intravisto nelle varie trasposizioni del bestiale Dracula che si sono alternate negli anni.