Forse non tutti sono consapevoli di questo dettaglio, ma con ogni probabilità la passione di molti di noi per le serie tv è cominciata quando andavano ancora in onda le serie tv animate su Italia1. In genere si cominciava verso le due di pomeriggio con serie come Dragon Ball GT, per poi arrivare ad Hamtaro verso le cinque di pomeriggio.
Che poi negli anni si siano susseguiti tantissimi cartoni animati diversi cambia poco. I bambini della mia generazione hanno letteralmente adorato quel periodo! Ci ha fatto scoprire cose nuove come Pokémon o Card Capton Sakura, ma anche cartoni animati che erano andati in onda qualche anno prima, come Mila e Shiro o Heidi.
La prima fase del pomeriggio era però quella preferita, con ogni probabilità, dalla maggior parte del pubblico, perché ci ha portato a conoscere tutta la saga di Dragon Ball, fino appunto a Dragon Ball GT.
La buona notizia è che il periodo da noi tanto amato è stato sostituito con pomeriggi dedicati interamente alle serie tv, quindi non è nemmeno andata poi così male. Si risente però forse un pochino della mancanza di serie tv animate, che accompagnavano noi bambini nel corso dei pomeriggi.
Ma dicevamo, la saga di Dragon Ball. La storia nasce dall’omonimo manga di Akira Toryiama, e narra le vicende del protagonista, Son Goku, dall’infanzia all’età adulta. Seguiamo con attenzione tutti i suoi allenamenti nelle arti marziali e tutti i suoi mirabolanti viaggi alla ricerca di sette sfere magiche, le cosiddette sfere del Drago: una volta raccolte tutte si avrà la possibilità di evocare il drago Shernon per poter esaudire un desiderio.
Se dovessi fare un commento direi che io tutta questa fatica per un desiderio solo non l’avrei fatta. Ma è anche vero che sono una persona molto pigra, quindi non faccio testo! Nel corso dei suoi viaggi Goku si fa moltissimi amici, e al tempo stesso affronterà moltissime minacce che potrebbero distruggere l’universo.
Il manga è stato pubblicato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. A produrre l’anime, invece, ci ha pensato la Toei Animation, tra il 1986 e il 1996. Si è cominciato con Dragon Ball, poi con Dragon Ball Z, Dragon Ball GT che viene considerato un sequel, e con il midquel Dragon Ball Super. Tutte serie, queste, che sono arrivate in Italia nei primi anni 2000, fatta eccezione per Dragon Ball Super, arrivato nel 2016.
Quello che vogliamo fare noi oggi è concentrarci su Dragon Ball GT andando a vedere insieme una cosa fondamentale: la fine. Se c’è una cosa che spesso rimpiango degli anni della mia infanzia, infatti, è il non ricordare come cominciano delle serie animate, o come finiscono. Purtroppo questo è un dettaglio che non riguarda soltanto le serie tv animate (un esempio lo potete trovare anche qui, dove si parla di Zack e Cody al Grand Hotel).
Capitava piuttosto spesso che, una volta giunti a un determinato punto della storia, il giorno successivo ci capitasse di vedere episodi già andati in onda, magari più di una volta. Questo perché evidentemente non erano state acquistate ulteriori puntate per il palinsesto italiano, ed era probabilmente necessario coprire comunque l’orario di programmazione.
Tuttavia le nuove tecnologie e l’espansione di internet ci permettono di rispondere anche a grandi interrogativi come questo. Partiamo però dal principio. Abbiamo detto che la storia di Dragon Ball, sia del manga di Akira Toriyama che degli anime, si incentra su Sun Goku e sulla sua ricerca delle sfere del drago, ma nella realtà dei fatti ogni serie relativa all’anime narra degli eventi più o meno a sé stanti.
Con la primissima serie, Dragon Ball, conosciamo già buona parte dei personaggi, scopriamo le origini di Goku e lo vediamo partire con Bulma alla ricerca delle sette sfere. Lo vediamo conoscere il Maestro Muten e allenarsi presso di lui, e combattere, tra i vari nemici, il Grande Mago Piccolo e in un secondo momento suo figlio, Junior, che lo stesso Goku riuscirà a battere a malapena. Solo con il procedere delle serie vederemo crearsi tra i due un’alleanza e diventare grandi amici.
Il nostro eroe scopre inoltre di appartenere alla razza aliena dei Saiyan, popolo di guerrieri che l’aveva mandato sulla Terra con l’intento di conquistarla. Tra le varie trasformazioni di Goku assisteremo a quella di Super Saiyan, Super Saiyan di secondo, terzo e quarto livello e Falso Super Saiyan. Quest’ultimo saiyan è visto nel film tratto dall’anime Dragon Ball Z: La sfida dei guerrieri invincibili.
La seconda serie, Dragon Ball Z, si discosta da tutto ciò che abbiamo visto fino a quel momento, portando una maggiore attenzione sulla crescita dei personaggi invece che sulle sfere del drago. Ritroviamo Goku cinque anni dopo la fine della serie precedente: è ormai sposato con Chichi e ha due figli, Gohan e Goten. La narrazione di questa serie copre circa ventidue anni, durante i quali veniamo a conoscenza un po’ più approfonditamente delle origini di Goku. Non solo, conosciamo anche personaggi divenuti parte integrante della storia, come Vegeta, e grandi antagonisti come Freezer e Majin Bu.
Arriviamo quindi alla parte che ci interessa maggiormente, ovvero Dragon Ball GT. A differenza degli anime precedenti questa serie non trae ispirazione da un manga, ma è stata sviluppata direttamente dalla Toei Animation. Qui la vicenda ritorna a incentrarsi molto di più sulla ricerca delle sfere del drago, dato che all’inizio della serie, a causa di un desiderio errato di Pilaf, viene evocato un drago con le sfere dalla stella nera che disperde le sette sfere in tutto il mondo. Contemporaneamente Goku ritorna bambino.
È dunque necessario che vengano ritrovate tutte le sfere del drago entro un anno da che è stato espresso il desiderio, altrimenti la Terra esploderà. Quindi Goku, in seguito a questo avviso datogli da Re Kaio, si rimette in viaggio con Trunks e una baby Pan alla ricerca delle suddette sfere. Riusciranno nel loro intento, ma una volta tornati indietro si troveranno ad affrontare altri molteplici nemici sopraggiunti durante la loro assenza, incluso Cell e, nuovamente, Freezer. Ultimo step per i nostri eroi sarà quello di affrontare i sette draghi malvagi, derivanti dall’espressione di troppi desideri che negli anni hanno corrotto le sfere del drago.
Qui assisteremo anche alla fusione tra Goku e Vegeta, nel tentativo di sconfiggere il drago Li Shenron. Sarà poi il solo Goku a sconfiggerlo, canalizzando tutta l’energia degli abitanti dell’universo in una Genkidama che disintegra il drago. Qui si inserisce il grande interrogativo che ha dato origine al nostro articolo: come si conclude Dragon Ball GT?
La puntata di Dragon Ball GT si intitola “Until we meet again”, tradotta poi in italiano con “Arrivederci, Goku!”; uno di quegli indizi che potrebbero farci presagire un ritorno del nostro eroe. Siamo ormai alle battute finali della storia di Dragon Ball GT: Goku ha canalizzato su di sé le forze dell’universo e sconfitto l’ultimo drago, dopo il quale è comparso il solo e unico drago Shenron. Si rivolge immediatamente a Goku, chiedendogli se ha effettivamente capito il motivo per cui sia stato così difficile evocarlo.
Goku non solo afferma di aver capito la motivazione, ma si rende anche conto che l’uso sbagliato che è stato fatto delle sfere del drago si ricollega anche con il viaggio da lui fatto negli inferi, sempre all’interno di Dragon Ball GT. Una cosa che, tra l’altro, l’ha riportato ad affrontare vecchi nemici che credeva di aver sconfitto da tempo. Proprio per l’uso improprio che è stato fatto delle sfere, lo stesso drago Shenron comunica a Goku e i suoi amici che non gli sarà più permesso evocare le sfere ed esprimere desideri.
Questo in un primo momento genera una certa confusione generale tra tutti i presenti, inclusi Trunks e Pan, ma Goku si dimostra molto comprensivo. Tuttavia chiede che prima di tutto ciò possa essere esaudito un suo ultimo desiderio: riportare in vita tutte le persone morte a causa degli scontri con i sette draghi. Dopotutto loro sono state solo delle vittime innocenti del conflitto, e non hanno nessuna colpa. Il drago Shenron accorda dunque questo ultimo desiderio, premiando l’altruismo del protagonista di Dragon Ball GT.
Sbrigata anche questa faccenda, Shenron comunica a Goku che è il momento di andare, e lì, sotto lo sguardo sorpreso sia dei suoi amici e familiari che di noi spettatori di Dragon Ball GT, Goku monta sul dorso di Shenron. Saluta tutti quanti con un “Starò via per un po'” e poi riparte in volo, verso una destinazione ignota a tutti. Tutti rimangono di stucco, ma dopo questo sbigottimento generale si cerca di rimettere insieme i pezzi e di tornare alla normalità.
La più sconvolta, però, è la piccola Pan, prima nipote di Goku. Si chiede se suo nonno se ne sia andato via per sempre o se invece prima o poi tornerà come ha sempre fatto. Non solo: quando Trunks le si avvicina gli chiede se davvero non avranno più modo di usare le sfere del drago. Il ragazzo le risponde che con ogni probabilità quello che Shenron ha detto è un modo per metterli alla prova. Devono infatti dimostrare di saper vivere in maniera pacifica, rispettando il loro pianeta e senza scegliere sempre e comunque la via più facile. Solo in questo modo potranno riacquistare la fiducia di Shenron e chissà che non gli venga data di nuovo la possibilità, in futuro, di usare le sfere. Tutto dipende da loro.
Si tratta di certo di una riflessione particolare, che fa capire anche al piccolo pubblico di Dragon Ball GT quanto sia importante salvaguardare l’ambiente in cui viviamo, e quanto possiamo farlo solo contando sulle nostre forze e sull’aiuto reciproco. Insomma, in questo caso specifico Dragon Ball GT veicola un messaggio molto importante, da non sottovalutare. A questo punto anche la piccola baby Pan si sente rassicurata e vediamo tornare il sorriso sul suo viso.
Prima di partire verso questo posto sconosciuto, Goku chiede a Shenron di fare due piccole deviazioni. Passa prima di tutto alla Kame House, dove saluterà per un’ultima volta il Maestro Muten e Crilin, ricordando insieme i bei tempi di quando si allenavano insieme. Successivamente ritorna anche negli inferi, per poter dare il suo ultimo saluto anche a Junior. L’amico in un primo momento non capisce, non riesce a credere che Goku si trovi in nuovo lì, soprattutto senza un reale motivo valido. Tuttavia gli stringe la mano, e questo sarà l’ultimo saluto dei due.
Arrivati a questo punto vediamo Goku distendersi sul dorso di Shenron, pian piano assorbe le sette sfere e lui stesso sembra venga assorbito dal drago, per poi volare verso l’infinito scomparendo in un punto di luce lontano. Nella scene finali di Dragon Ball GT ci spostiamo avanti di molti anni: siamo a un torneo mondiale di arti marziali dove si stanno per sfidare Goku Jr., discendente di Goku e nipote di Pan, e Vegeta Jr., a sua volta discendente di Vegeta. Già dal momento in cui i due ragazzini iniziano a combattere capiamo che sarà uno scontro avvincente. Tra gli spalti notiamo anche un’anziana Pan, che assiste al combattimento del nipote.
Ad un tratto però nota tra la folla un volto familiare: quello di Goku, suo nonno, ormai ritornato adulto. Certa che non sia stata solo una visione fa di tutto per raggiungerlo, ma nel mentre lo stesso Goku si sposta, perdendosi tra la folla per poi sparire nuovamente. Noi spettatori di Dragon Ball GT rimaniamo con molti dubbi: Goku sarà tornato davvero? Era solo immaginazione di Pan? E per quale motivo sarebbe tornato? Tutte domande che ci lasciano senza una reale risposta.
Il finale di Dragon Ball GT dimostra di essere effettivamente una degna conclusione della storia, ma al tempo stesso ha lasciato i fan con moltissime domande. Ad esempio: da quando Goku e Shenron hanno questo rapporto così stretto, tanto da capirsi al volo? Diverse sono le teorie al riguardo, tra le quali spicca la possibilità che Goku sia in realtà morto durante lo scontro con Li Shenron, e sia entrato in contatto con il vero drago Shenron a livello profondo. Il drago originale avrebbe quindi letto nella sua coscienza, e l’avrebbe quindi riportato in vita quel tanto che bastava a creare una Genkidama.
A conferma di questa teoria ci sarebbe il brevissimo scambio di battute tra Goku e Vegeta, durante il quale sembra che Vegeta sappia in fondo quale sia il destino del suo rivale. C’è poi un’altra teoria sul finale di Dragon Ball GT, che si ricollega agli ultimi saluti di Goku. Passa infatti dal mondo degli umani a quello degli inferi con una facilità disarmante. Per quale motivo? È possibile che dopo essere stato riportato in vita da Shenron Goku abbia in un certo qual modo trasceso il piano fisico, diventando il contenitore di qualcosa di più grande. Sarebbe quindi stato elevato al rango di divinità, che è anche l’unico tipo di entità in Dragon Ball in grado si spostarsi da un mondo all’altro senza lasciare traccia.
Molte altre sono le teorie che girano sul web circa l’episodio finale di Dragon Ball GT. Quello che è certo è che per noi rimarrà sempre uno dei capisaldi della nostra infanzia, in grado di farci sognare e darci la forza per essere, perché no, persone migliori. Ricorderemo sempre le lotte e i combattimenti tra i personaggi… E anche tutte le volte in cui abbiamo cercato di replicarle, rischiando spesso di romperci l’osso del collo. Dopotutto, ci sono due tipi di persone al mondo: chi ha cercato di replicare la fusione di Dragon Ball GT con un amico, e chi mente.