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La saga di Baby è stata comunque la più avvincente di Dragon Ball GT

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Dragon Ball GT, nel 1996, aveva lo scopo di cavalcare l’onda di quella che era stata una delle serie animate più famose di sempre. Stiamo parlando di Dragon Ball Z. Ma la serie non riuscì minimamente a reggere il confronto con le storie raccontate precedentemente. L’escamotage che avvia la vicenda risulta parecchio forzato. All’inizio può far sorridere il fatto di vedere Goku tornato il bambino di inizio serie. Alla lunga, però, ci accorgiamo di quanto questa sia un’ involuzione del personaggio. La serie GT non ha però toppato totalmente, introducendo alcune idee e situazioni interessanti.

Parliamo ad esempio della saga iniziale della ricerca delle sette sfere del drago, sparpagliate in giro per l’universo. Già, quella che ci conduce al primo vero villain (lo tsufuru Baby). Una saga che si è rivelata sicuramente la più avvincente di tutto Dragon Ball GT.

In questi primi 39 episodi prende il via la storia, ed essendo inizialmente concentrata sul recupero delle sfere dalla stella nera. Inizialmente appare in tutto e per tutto un rifacimento della prima storica saga, ma in chiave spaziale. Gli episodi, però, mancano di mordente perché si sente la mancanza di un vero antagonista. Ma basta aspettare un po’ e ci viene presentato.

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Dragon Ball GT

La saga di Baby, per citare Andy Warhol, rappresenta i 15 minuti di gloria di GT.

Finalmente abbiamo un nemico in grado di prendere il controllo dei corpi altrui e di spingere l’eroe a superare i suoi limiti. Questo darà vita a una delle altre poche cose riuscite a Dragon Ball GT: il Super Saiyan di Quarto Livello. Una trasformazione più animalesca e ferale rispetto a quelle precedenti, e proprio per questo affascinante e con un design impossibile da dimenticare. Il super saiyan 4 rappresenta quella catena inscindibile che unisce Goku alla realtà da cui proviene (che nemmeno gli anni trascorsi sulla Terra potranno spezzare). Questa forma, a metà strada tra l’uomo e l’Oozaru, definisce il suo gene saiyan. Questo perchè la storia del nostro eroe è costruita in parte attorno al tema dell’appartenenza. Questa forma racchiude la furia e la brutalità tipiche dei guerrieri saiyan unite a all’autocontrollo di un essere umano.

La narrazione è comunque standard, ma il clima che si viene a creare è molto intrigante. Si va a scavare nella lore di Dragon Ball per recuperare un nemico che viene dal passato. Gli Tsufuru erano una razza aliena che abitava sul pianeta Plant, ma in seguito all’invasione dei saiyan quest’ultimo venne rinominato Vegeta. L’obiettivo del main villain è dunque abbastanza telefonato: la vendetta nei confronti dei saiyan rimasti in vita.

Con la prima sconfitta di Goku, si inizia veramente a percepire il terrore di uno scenario orribile e infausto che incombe su tutti quanti.

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Dragon Ball GT

La dicotomia tra bene e male è alla base di ogni racconto e Dragon Ball GT non fa eccezione. È sempre stata una storia di eroi contro malvagi. In questa ottica, Dragon Ball GT, pur non riuscendo ad eguagliare il carisma di villain come il Grande Mago Piccolo o Freezer, con i suoi tre “big” (Baby, Super C-17 e Omega Shenron) ha sempre esercitato un forte fascino. Per design e background. Dopo la vicenda di Baby, però, le saghe successive scadono nel già visto, proponendo con Super C-17 una serie di ricicli di antagonisti. E con i Draghi Malvagi? L’ennesima caccia alle Sette Sfere. Per non parlare del fatto che il gruppo di villain finali di una serie come Dragon Ball dovrebbe fare davvero paura e invece 4 draghi su 7 sono davvero ridicoli e imbarazzanti in termini di forza e carisma.

Anche l’epilogo della saga riesce ad essere degno di questo nome. A causa del desiderio di Baby, le sfere si sono ri-sparpagliate nello spazio e la Terra esploderà a breve. Bisognerà quindi trasferire tutta la popolazione sul neo pianeta Plant. Ma oltre alla pericolosità della vicenda, questa conclusione ci regala uno dei momenti più toccanti di Dragon Ball GT. Il personaggio di Piccolo prenderà la decisione più difficili di tutte, ossia quella di esplodere insieme alla Terra. Questo per far sparire per sempre le sfere (non sempre usate per fini nobili). Questo sarà l’ultima bagliore di una fiamma che ormai si era offuscata da un po’. Se non altro perché Piccolo, dalla saga di Cell in poi, aveva iniziato a essere sempre meno centrale.