Vai al contenuto
Home » Dune

5 domande dei fan alle quali Dune Prophecy potrebbe definitivamente rispondere

Dune Prophecy è lo spin-off prequel in arrivo
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

La HBO ci ha preso gusto a produrre spin-off prequel e manca ormai pochissimo al debutto di Dune Prophecy, serie tv prequel della dulogia cinematografica di Dune (disponibile sul catalogo Netlix qui) diretta da Denis Villeneuve (tra i registi che ha letteralmente stravolto il 21 secolo). A sua volta adattamento più recente dell’opera letteraria di fantascienza scritta da Frank Herbert. Ambientata 10.000 anni prima dei fatti narrati nei film, Dune Prophecy racconterà della nascita e ascesa delle Bene Gesserit. La sorellanza che governa dietro le quinte e muove sapientemente i fili dell’Impero. Ma il mondo di Dune Prophecy è molto diverso da quello raccontato nella saga principale di Herbert, ambientato in un’era oscura in cui l’umanità e in lotta contro le macchine senzienti.

Protagoniste del prequel sono due sorelle Harkonnen che daranno vita alla Sorellanza, spinte dal desiderio di trovare equilibrio e stabilità per l’umanità intera. Nell’era oscura, infatti, l’essere umano è ormai sempre più assuefatto dall’utilizzo dell’intelligenza IA, lasciando che questa decida al posto suo. Ed è a questo punto che ha inizio una guerra religiosa per distruggere definitivamente tutte le macchine. Dalle macerie del conflitto prenderà avvio una nuova era, con la stirpe Corrino alla guida dell’Impero. Nell’ombra, però, si muovono attori ben più pericolosi e ambigui. Sono loro a detenere realmente le sorti della Galassia e a plasmarne il destino per i secoli a venire.

Ci sono molte domande che non vediamo l’ora vengano esplorate in Dune Prophecy, eccone cinque.

1) Qual è il vero significato della Profezia?

La profezia della guerra santa
Warner Bros. Pictures

Al centro delle complesse dinamiche politiche e religiose con cui Frank Herbert ha impregnato la sua opera troviamo la Profezia. Una predizione che permea l’universo e le trame della storia, specialmente nel destino del protagonista Paul Atreides. La Profezia è molto più di una semplice leggenda: è un concetto triplice che esplora il significato del potere, del controllo e del destino dell’umanità. Ma cosa ha voluto dirci Herbert con la sua presenza costante nel ciclo di Dune?

Una delle prime rivelazioni in Dune è che la Profezia non è una leggenda tramandata spontaneamente dai popoli di Arrakis, ma una creazione della sorellanza Bene Gesserit. Le Bene Gesserit, attraverso il Missionaria Protectiva, hanno disseminato nel tempo e nello spazio miti e profezie per garantire un controllo psicologico e religioso anche sulle civiltà più remote. Questo “controllo preventivo” consente loro di manipolare le popolazioni utilizzando la scusa del messia che, prima o poi, sorgerà per riportare la pace e l’unità nell’Impero. Come Anakin, come Harry Potter e come tutti gli altri “profeti” letterari del caso.

Contrariamente, però, ai casi appena citati, la profezia di Dune è una macchinazione nata dal mero spirito manipolativo di un gruppo di persone. La sorellanza appunto. Che ha creato una falsa profezia, ma che risulta comunque estremamente potente, poiché agisce come una guida morale e spirituale per il popolo di Arrakis. Tuttavia, ciò che rende la Profezia interessante è la possibilità che qualcosa di autentico possa nascere da questo mito. Paul Atreides sfrutta la Profezia non solo per salvare se stesso e sua madre, ma anche per entrare nel cuore dei Fremen, diventando Muad’Dib, il loro leader.

Un mito artificiale in Dune si trasforma in realtà.

La Profezia, allora, è solo uno strumento di controllo, o ha un significato più profondo, capace di manifestarsi anche attraverso la manipolazione? Paul Atreides rappresenta l’incarnazione del Kwisatz Haderach, il messia profetizzato dalle Bene Gesserit, capace di vedere il futuro e influenzare il corso della storia. Ma Paul è anche consapevole della sua posizione e del pericolo insito nel diventare una figura messianica. Per gran parte della storia, il protagonista lotta con il peso della Profezia, consapevole che la sua ascesa al potere non è una benedizione ma una maledizione per l’umanità.

Nel ruolo di Muad’Dib, Paul incarna il paradosso della Profezia: è un liberatore e, al tempo stesso, un tiranno in potenza. Un messia che conosce il prezzo del suo potere può davvero essere una figura di salvezza, o finirà inevitabilmente per diventare oppressore? In Dune (qui la recensione della prima parte), la Profezia non è soltanto una questione religiosa o culturale ma dunque un esperimento evolutivo. La sorellanza Bene Gesserit aveva selezionato geneticamente i propri membri per generazioni, cercando di creare il Kwisatz Haderach come passo successivo dell’evoluzione umana. Per le Bene Gesserit, la Profezia rappresenta una transizione necessaria che porterà l’umanità a un nuovo livello di potenzialità. Ed è questo aspetto che speriamo vivamente venga approfondito nello spin-off della HBO.

2) Come e perché si è formata la sorellanza Bene Gessert?

Dune Prophecy è lo spin-off prequel in arrivo
Warner Bros. Pictures

Nell’universo di Dune, la Bene Gesserit emerge come una delle organizzazioni più potenti, manipolatrici e enigmatiche mai esistite. Questa sorellanza esercita un controllo nascosto ma determinante sull’intera galassia, portando avanti un piano secolare per influenzare l’evoluzione e il destino dell’umanità. La nascita della Bene Gesserit risale a un’epoca di grandi conflitti e turbolenze, un periodo in cui l’umanità aveva già colonizzato vaste porzioni della galassia ma soffriva sotto il peso delle lotte di potere tra casate nobiliari, corporazioni commerciali e altre fazioni. La disgregazione e la decadenza sembravano inevitabili.

In questo scenario, un gruppo di donne, consapevoli della fragilità dell’umanità, avrebbe iniziato a radunarsi e a discutere su come prevenire la distruzione. Ma non volevano certo governare apertamente. Al contrario, si sono rese conto che per garantire un’evoluzione pacifica e ordinata dell’umanità, era necessario agire nell’ombra. Così, nasce una sorellanza basata sulla conoscenza, sul controllo e sulla capacità di influenzare gli eventi a lungo termine. Le cosiddette Bene Gesserit riconoscevano che la genetica era una forza potente, in grado di plasmare il futuro dell’umanità ed è a questo punto che inizia il loro ambizioso progetto.

Ma quale l’obiettivo ultimo delle burattinaie di Dune?

Creare un individuo unico, il Kwisatz Haderach, dotato della capacità di “vedere” il futuro e di muoversi liberamente nella linea temporale. La sorellanza riteneva che un tale essere avrebbe rappresentato un punto di svolta per l’umanità, portandola verso una nuova era di stabilità e comprensione. Per centinaia di generazioni, le Bene Gesserit si dedicarono alla manipolazione delle linee di discendenza nobiliari, lavorando pazientemente per perfezionare il loro esperimento genetico. Eppure, è impossibile non domandarsi: l’intento della sorellanza era mosso da nobili principi in origine? Oppure è sempre stato motivato solo dall’ambizione e dalla brama di potere?

D’altronde il fondamento della Bene Gesserit è il controllo totale della mente e del corpo. La sorellanza insegna alle sue adepte tecniche raffinate per sviluppare memoria, percezione e autocontrollo, consentendo loro di alterare le proprie funzioni fisiologiche,. Attraverso il cosiddetto Addestramento Prana-Bindu, le Bene Gesserit sono capaci di manipolare ogni muscolo del loro corpo. La loro preparazione le rende perfette come diplomatiche, spie e agenti infiltrate nelle corti dei potenti. Grazie alle loro abilità psicologiche e manipolative, le Bene Gesserit possono influenzare i governi e le dinastie senza dover ricorrere apertamente alla forza.

3) Qual è il loro reale piano?

La madre di Paul Atreides è una Bene Gesserit
Warner Bros. Pictures

La filosofia della Bene Gesserit si basa sulla convinzione che, per garantire la sopravvivenza e la prosperità dell’umanità, è necessario che qualcuno prenda in mano le redini dell’umanità intera. Questo ruolo guida deve essere esercitato attraverso il controllo indiretto, una “mano invisibile” che possa spingere le altre fazioni verso il bene superiore. Anche a carissimo prezzo.

Ma qual è davvero il piano finale della Bene Gesserit? Perché sono disposte a sacrificare vite e intere civiltà per raggiungere i loro scopi? Il cuore della missione Bene Gesserit è la manipolazione genetica. Attraverso un’attenta selezione e il controllo delle linee di discendenza, la sorellanza è riuscita a influenzare l’evoluzione umana, cercando di creare esseri con abilità sovrumane. Questo processo di selezione genetica si è esteso per migliaia di anni, portando infine alla concezione del Kwisatz Haderach, l’individuo con il potere di “essere ovunque” e di vedere sia il passato che il futuro.

Secondo i piani delle Bene Gesserit, questo superuomo dovrebbe essere uno strumento attraverso cui mantenere il controllo sulla galassia in Dune.

La visione del futuro, infatti, è per loro qualcosa che va pianificato, non lasciato al caso. L’umanità deve seguire un sentiero tracciato, una linea temporale che eviti il caos e la distruzione. La serie tv prequel dovrà dunque esplorare la genesi e l’evoluzione della sorellanza soffermandosi sugli aspetti fondanti di questo vera e propria setta e sulle sue intenzioni. Ci sono tante domande che, nei due capitoli cinematografici, rimangono inesplorati rispetto alle opere di Frank Herbert. Come sappiamo la realizzazione del Kwisatz Haderach si rivelerà più complicata e pericolosa di quanto previsto. Paul Atreides, l’eletto, si rivela un profeta molto diverso da quello immaginato dalla sorellanza. Non solo si ribella al controllo delle Bene Gesserit, ma sceglie una via che stravolge i loro piani. Non vogliamo per spoilerarvi più del dovuto cosa accadrà in Dune: Messiah, terzo capitolo diretto da Denis Villeneuve.

Un altro aspetto cruciale del piano delle Bene Gesserit, e che ci aspettiamo venga esplorato nello spin-off di Dune, è l’uso della religione come mezzo di controllo sociale.

Non si accontentano di guidare geneticamente la specie umana ma vogliono anche influenzare le credenze, sfruttando le profezie e i miti. Quando Paul Atreides arriva su Arrakis, per esempio, trova una popolazione già predisposta ad accoglierlo come messia, un’operazione orchestrata dalle Bene Gesserit molto tempo prima. Il loro piano a lunghissimo termine è fondato sulla paura del caos. Credono che l’umanità, lasciata a se stessa, inevitabilmente cadrà in una spirale di autodistruzione. Il loro obiettivo finale è quindi creare un equilibrio di potere in cui ogni fazione dell’universo, dagli imperi alle gilde commerciali, sia sotto il loro controllo indiretto.

La loro visione, tuttavia, presenta una tensione interna: è davvero possibile raggiungere la stabilità senza soffocare il libero arbitrio? Attraverso il Kwisatz Haderach, la sorellanza vorrebbe creare un condottiero capace di incarnare da solo il potere politico, militare e spirituale. Ma la realtà, infatti, è che ogni tentativo di ordine rigido può generare ribellione e caos inaspettati. a domanda finale è se la sorellanza operi solo per mantenere il controllo o se abbia realmente a cuore la sopravvivenza a lungo termine dell’umanità. Un’immagine del futuro che è senza dubbio pragmatica, ma anche profondamente pessimista.

4) Quale è l’origine della faida tra Harkonnen e Atreides?

Austin Butler in Dune 2
Warner Bros. Pictures

Un tema ricorrente in Dune è il ciclo inesorabile di ascesa e caduta di imperi, dinastie e ordini religiosi.

Dune Prophecy promette di mostrarci un altro momento storico fortemente decisivo per il presente che conosciamo. Un tempo segnato dal conflitto tra gli esseri umani e le macchine pensanti, durante il quale le Bene Gesserit sono nate. Nella serie tv prequel, ambientata 10.000 anni prima rispetto agli eventi narrati nella saga cinematografica, le case Atreides e Harkonnen continueranno a giocare un ruolo chiave. La famiglia Atreides è tradizionalmente legata ai valori della lealtà, dell’onore e della giustizia, e trae orgoglio dalla sua discendenza dal mitico re greco Agamennone, eroe della guerra di Troia. Proprio forse in nome di questa connessione con una figura storica così nobile, gli Atreides percepiscono la loro leadership come una responsabilità verso il benessere dei propri sudditi e verso la preservazione della pace.

La storia degli Harkonnen al contrario è segnata dall’ opportunismo e dalla sete di potere. Governare solo è un mezzo per ottenere ricchezza e influenza, e non hanno alcun problema ad utilizzare la violenza e l’inganno per raggiungere i loro obiettivi. Il loro pianeta natale, Giedi Primo, riflette questa visione spietata: è un mondo duro, inospitale, che rispecchia perfettamente la brutalità e il pragmatismo della casata.

La differenza tra le due filosofie di governo rappresenta una delle radici del conflitto anche in Dune.

Gli Atreides incarnano una visione nobile e idealistica, mentre gli Harkonnen simboleggiano il lato più oscuro e crudele del potere. Sono due visioni nettamente in contrapposizione tra loro che riflettono la duplicità del mondo di Dune (qui la recensione della seconda parte). Ben prima della morte del Barone Harkonnen e della vittoria di Paul, la rivalità tra le due famiglie ha continuato a riecheggiare nella storia. E la sua origine risiede nella Battaglia di Corinno. La trama della serie spin-off, stando alle premesse che si leggono in giro, dovrebbe focalizzarsi ancora una volta su questa rivalità. Approfondendo magari i perché e i per come. Olivia Williams interpreterà il ruolo principale di Tula Harkonnen, che ha ucciso il marito Orry Atreides durante la prima notte di nozze. Emily Watson, a sua volta, vestirà i panni della sorella maggiore di Tula, la Reverenda Madre Valya Harkonnen.

5) Come è salita al potere la stirpe Corrino?

Florence Pugh in Dune2
Warner Bros. Pictures

La stirpe Corrino, che domina l’universo di Dune con il titolo di Imperatori Padishah, rappresenta una delle dinastie più longeve e potenti della saga. La loro ascesa al potere risale a tempi antichissimi, fino all’epoca della Jihad Butleriana, una guerra epica combattuta contro le macchine pensanti. Fu durante quel conflitto che si gettarono le basi per il futuro impero dei Corrino, e con esso l’assetto politico e sociale che caratterizza l’universo di Dune che conosciamo anche tramite i film. Prima dell’ascesa della casata, l’umanità si trovava sotto la minaccia delle macchine pensanti. Intelligenze artificiali e supercomputer che avevano preso il controllo di intere popolazioni riducendole quasi in schiavitù. Questo stato di oppressione portò a un’immensa ribellione, la Jihad Butleriana, durante la quale l’umanità si liberò dalla tirannia delle macchine e le annientò.

Ed ecco perché in Dune non è presente la tecnologia classica che ci si aspetterebbe in uno sci-fi.

Fu proprio durante la guerra che i Corrino iniziarono ad affermarsi. Il loro leader, Faykan Corrino, si dimostrò un comandante formidabile, guadagnandosi la fiducia e la lealtà di molte fazioni e divenendo una delle figure chiave nella vittoria contro le macchine. Al termine della guerra, il nome di Faykan Corrino era quindi l’unico che mettesse d’accordo tutti come nuovo sovrano unico dell’umanità intera. Faykan assunse così il titolo di Primo Imperatore Padishah, segnando la nascita di un impero che avrebbe unificato i mondi umani sotto un unico dominio. Da quel momento, la dinastia Corrino divenne la più potente delle case nobiliari. Un potere sostenuto da una struttura politica complessa e dall’alleanza tra casate nobiliari, ordini e corporazioni.

L’Impero Padishah stabilì un sistema di feudalesimo interstellare in cui le casate nobili giuravano fedeltà agli Imperatori Corrino, ottenendo in cambio il diritto di governare i propri mondi con una relativa autonomia. In tal modo, la stirpe al governo riuscì a mantenere un saldo controllo sull’Impero grazie all’abilità diplomatica e a una strategia che coinvolgeva l’equilibrio tra il potere centralizzato dell’Imperatore e le autonomie delle altre casate. La struttura così creata permetteva loro di mantenere la lealtà delle case più potenti e di arginare eventuali minacce al loro dominio.

I Corrino, consapevoli che il solo potere militare non bastava a mantenere il controllo, strinsero alleanze strategiche con le Bene Gesserit e la Spacing Guild, due organizzazioni potentissime e influenti. La seconda delle quali non è stata inserita da Villeneuve nei suoi film. L’intera ascesa al potere die Corinno è dunque un argomento importantissimo nonché uno dei pilastri su cui si fonda la storia stessa di Dune, tra passato, presente e futuro. Insieme alla nascita delle Bene Gesserit, dovrebbe costituire il nucleo della trama dello spin-off. O almeno così ci auguriamo.