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3) Paura – Stagione 6×14           

Il Dr. Romano e la Dr. Corday

A volte il lavoro di squadra può fare la differenza. Quando due medici, John Carter (Noah Wyle) e Lucy Knight (Kellie Martin), vengono trovati in condizioni gravissime dopo che un paziente psichiatrico li ha accoltellati durante il turno di lavoro, tutto ciò che puoi fare è scegliere la collaborazione totale. In questo episodio da cardiopalma tutti i protagonisti di E.R. sono impegnati in una lotta contro il tempo per salvare le vite dei loro giovani colleghi.

Epica la scena del Dr. Benton (Eriq La Salle) che scende le scale di chirurgia correndo e spintonando, pur di arrivare il prima possibile al capezzale del suo ex-allievo (Carter). L’affetto del maestro verso lo studente racchiuso in un semplice momento. Ed è sempre Benton a operarlo e a salvargli la vita.

Una coraggiosissima Dr. Weaver (Laura Innes), la prima ad utilizzare la sega sternale per aprire il torace di Lucy. Una sequenza crudissima.

Per non parlare del Dr. Romano (Paul McCrane), di solito spudoratamente cinico e beffardo, impegnato insieme alla Dr. Corday (Alex Kingston) a soccorrere Lucy in una difficilissima rianimazione interna. Letteralmente: torace aperto, cuore nella mano e massaggio per provare disperatamente a farlo ripartire. Nonostante gli sforzi ammirevoli dei due chirurghi, Lucy non ce la farà. Sarà Romano, triste, affranto, arrabbiato, a ricucirle la ferita in completa solitudine.

La trama a un certo punto assume persino i toni del giallo: l’assalitore è scomparso, viene ritrovato solo il coltello, la polizia indaga sul posto. Un episodio storico, dal montaggio serratissimo in cui vediamo le personalità di tutti i nostri amati medici nelle loro più profonde debolezze. Una recitazione corale perfetta.

4) La forza della fede – Stagione 7×14 di E.R.   

E.R. (640x360)
Il Dr. Kovac insieme al vescovo

La neve che cade leggera. Un vescovo affetto da lupus. Un passato che ritorna. Il protagonista di questo episodio è il Dr. Luka Kovac (Goran Visnijc), il quale deve occuparsi di un vecchio paziente, un vescovo, la cui vicenda continuerà anche nell’episodio 15. Nella prima parte della storia vediamo lo scontro diretto tra un uomo di fede e un uomo che l’ha persa, Luka, a causa di alcuni avvenimenti accaduti durante il suo passato in Croazia, sua terra di origine.

Agli occhi del medico, però, il prelato è prima di tutto un paziente da curare. E’ in crisi respiratoria acuta, forse ha una polmonite ma, nonostante l’insistenza di Luka, decide comunque di lasciare l’ospedale, per officiare all’ordinazione di un nuovo sacerdote presso la sua chiesa. Il Dr. Kovac decide di raggiungerlo è di assisterlo come può prima della celebrazione. Durante questi momenti il vescovo si confida con lui. Ha paura di morire nonostante la fede. Domanda al medico quando l’ha perduta. Capisce inoltre che Luka è una persona che ha sofferto molto e a lungo, e che si porta dentro dei traumi dai quali dovrebbe alleggerirsi.

L’intera sequenza, dialoghi compresi, è molto suggestiva e viene accompagnata inizialmente da una voce bianca, poi dalle note d’organo di Bach e infine dal coro di preti che recitano insieme alcune preghiere. Durante la cerimonia in chiesa vediamo inoltre delle immagini veloci del Dr. Kovac in piedi, circondato dalla neve e con ai suoi piedi le bare di legno di due bambini. Cosa sarà successo a questo medico ancora giovane ma sempre malinconico e triste?

5) Deragliamento – Stagione 7×15           

Il Dr. Kovac si confessa con il vescovo

Abbiamo lasciato il Dr. Luka Kovac alle prese con il vescovo in fin di vita. Nell’episodio successivo, il quindicesimo, vengono ripercorsi gli avvenimenti delle sette ore precedenti, durante le quali Luka viene mandato sul luogo del deragliamento di un treno. Mentre corre tra un ferito e l’altro, rivede nelle persone i feriti della guerra d’indipendenza della Croazia. Una coppia di anziani coperti di sangue. La mano di un bambino incastrata nelle macerie.

I minuti scorrono. Luka è ancora sul luogo dell’incidente, impegnato a salvare una madre e il suo bambino, mentre al pronto soccorso vengono mandati i pazienti più critici. Le ore scorrono. Luka è di nuovo in ospedale, esausto per il turno di lavoro appena affrontato. Nonostante la stanchezza decide di andare comunque a trovare il vescovo, ricoverato in terapia intensiva. Quest’ultimo, prima di morire, è desideroso di ascoltare la confessione di Kovac.

Scopriamo così che durante gli anni della guerra, Luka viveva in Croazia con la moglie e i due figli piccoli. Il palazzo dove abitavano venne colpito dalle bombe mentre Kovac era fuori casa. Al suo ritorno trovò il figlio morto, e la moglie e la figlia in fin di vita. Disperato cercò di rianimare almeno la bambina, pregando Dio di aiutarlo. Ma senza successo. Per questo motivo perse la fede. Tutta la sequenza di scene a carattere bellico è terribile ed è resa ancora più realistica e drammatica perché gli attori recitano in croato.

Sette ore dopo. Il vescovo è morto. Ma Luka, confessandosi con lui, è riuscito a togliere dal cuore un peso che portava dentro di sé da troppo tempo.

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