5) Le dimissioni di Benton (Stagione 8×10)
Cosa si prova quando la persona con cui abbiamo trascorso ogni giornata della nostra vita per otto lunghi anni, uno accanto all’altro di fronte ai casi clinici più disperati, decide di lasciare l’ospedale dando le dimissioni? Una persona che non è stata solo un collega come tanti, ma anche e soprattutto una guida, un maestro, un esempio e, in fondo al cuore, un amico e un appoggio su cui contare nei momenti più critici.
Perché il Dr. Benton per il Dr. Carter è stato tutto questo, e anche di più. Dall’episodio pilota di E.R., in cui John era un giovanissimo tirocinante goffo ma empatico e preparato, attraverso gli insegnamenti del suo supervisore, fino all’abilitazione alla professione di medico. E poi l’aggressione, la dipendenza da farmaci, la disintossicazione. Di fianco a Carter e a tutto questo non c’era la sua famiglia straricca, lontana, assente. C’era Peter Benton.
Quando Carter viene a sapere delle dimissioni che, com’è nello stile del suo maestro, avvengono senza clamori e senza addii sdolcinati, John decide di attenderlo in un parco di Chicago, dove Benton è solito andare a fare jogging. È il giorno di Natale e Carter gli ha portato un piccolo regalo. Al suo interno c’è una monetina, la stessa che Peter aveva donato al suo studente in seguito a un turno di notte massacrante. John in quell’occasione era distrutto. Per questo il suo maestro gliela diede, dicendogli: “O la usi per andare a casa, o puoi impegnarti in quello che stai facendo e usarla per tornare qui, domani”.
Benton non sa cosa dire. Annuisce perché ricorda quel momento. Carter è commosso e lo abbraccia. Se John è diventato il meraviglioso medico che tutti conosciamo, è merito di Peter. E noi spettatori lo sappiamo bene.