ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulle otto stagioni di Élite
Con l’ottava stagione (di cui qui potete recuperare la recensione) è finalmente (e mai questo termine fu più azzeccato) giunta a termine la lunga corsa di Élite. Un viaggio a tratti appassionante, molto spesso frenetico, quasi sempre all’insegna del trash più puro. Proprio nella recensione dell’ultima stagione ci chiedevamo cosa ci sarebbe rimasto, a conti fatti, della serie tv visibile interamente su Netflix e tra le varie cose occuperanno un ruolo di rilievo le numerose, contorte, spesso incomprensibili, storie d’amore che hanno caratterizzato la serie. L’impostazione da teen drama ha posto questo elemento nel cuore del racconto e nel corso delle stagioni abbiamo assistito a triangoli (decisamente troppi), storie segnate da diversi gradi di tossicità e i frequentissimi alti e bassi dell’amore adolescenziale. Chi più ne ha più ne metta, insomma.
Soffermiamoci, dunque, su questa componente e andiamo a riassumere le tantissime storie d’amore (alcune credibili, altre decisamente meno) che abbiamo vissuto nelle otto stagioni di Élite. Rimesteremo a piedi uniti nel torbido, visto che la stragrande maggioranza delle relazioni nelle serie spagnole ha avuto uno svolgimento quantomeno discutibile. Prima di partire, vi proponiamo una riflessione più generica sulla parabola vissuta dalla serie di Netflix.
Le prime storie d’amore di Élite
Sembra essere passato un secolo da questi intrighi amorosi, ma in realtà era appena il 2018. Nella primissima stagione di Élite abbiamo subito avuto un assaggio delle meccaniche principali della serie tv Netflix. Che poi è una delle meccaniche principali più in generali dei teen drama: il triangolo amoroso. Élite sotto questo versante non si fa mancare nulla, e allora seguiamo l’insinuazione di Christian nella relazione tra Polo e Carla, la passione dei fratelli Samuel e Nano per Marina e la metamorfosi di Guzman che da fidanzato di Lucrecia inizia a infatuarsi di Nadia. Tra le tre dinamiche, la meno interessante è probabilmente quella che riguarda Marina. Nel senso, è chiaramente avvincente la storia dell’omicidio della ragazza, ma l’aspetto sentimentale è molto più forzato e meno riuscito.
Per ciò che riguarda Guzman, è interessante lo sviluppo del personaggio, che si accentua maggiormente nelle stagioni successiva, ma ha origine proprio nel suo rapporto con Nadia. Il main topic della prima stagione è a mani basse il triangolo Christian-Polo-Carla, che come abbiamo visto si risolve poi con risvolti tragici con l’incidente di Christian. Come in una tragedia, i due “contendenti” cadono, con Carla che rimane l’unica in piedi dopo la tempesta. Questo triangolo è senza dubbio uno dei più torbidi di Élite, ma mantiene un suo senso logico, che piano piano si perde con l’incedere delle stagioni. Molto meno credibile è, ad esempio, la relazione che inizia nella seconda stagione tra Carla e Samuel, la quale s’intreccia poi nel capitolo successivo alla storia tra la ragazza e Yeray.
I dolori del giovane Samuel
Ripartiamo da Carla e Samuel per concentrarci proprio sul ragazzo, uno dei protagonisti principali della serie tv Netflix. Nella prima stagione il ragazzo s’infatua di Marina, dando il là a quel confusissimo triangolo con suo fratello Nano, da cui il giovane ne esce con le ossa letteralmente spezzate. Poco meglio va con Carla, a cui Samu si avvicina durante le sue indagini sull’identità dell’assassino di Marina. In questo caso Samuel sembra avere, anche se di poco, maggiormente il controllo della situazione, ma alla fine anche questa storia, comprensibilmente, naufraga. Nonostante fosse, almeno ai nastri di partenza, altamente improbabile, questo legame tra Carla e Samuel ha appassionato, molto più della successiva, importante, storia di Samuel.
Potremmo citare l’avvicinamento tra Samuel e Rebeka, ma è stato abbastanza inconsistente e soprattutto quasi del tutto unidirezionale. Le mire del giovane, infatti, si sono presto riversate su Ari, in una sorta di remake della sua infatuazione per Carla. Le due ragazze, in effetti, posseggono tratti caratteriali e specialmente familiari molto simili. E Samuel si relaziona con loro in modo altrettanto simile, alternando un’ostentata sicurezza con un’inevitabile complesso d’inferiorità, legato chiaramente a un diverso status sociale. Anche questa storia, come sappiamo bene, non avrà seguito, e Samuel esce di scena diventando una delle numerose vittime degli intrighi de Las Encinas. Al termine di un percorso sentimentale non proprio fortunatissimo.
Guzman, Lù, Nadia e altri protagonisti delle prime stagioni di Élite
Facciamo un passo indietro e torniamo alla prima stagione di Élite. Tra le coppie preesistenti, e al contempo tra le più odiose, troviamo quella composta da Guzman e Lù. Il re e la reginetta del ballo, in mezzo a cui si frappone la cenerentola Nadia. Quella tra lei e Guzman è una delle storie più appassionanti, e anche importanti della serie tv. Questo legame, più che altro, dà il via alla metamorfosi di Guzman, uno dei personaggi che vive la parabola più interessante, e anche coerente, dell’intero racconto. Compie un percorso decisamente diverso Lucrecia, che dopo la rottura col suo storico fidanzato vive quella ripugnante storia col suo fratellastro Valerio. Forse uno dei punti più bassi di Élite.
Ad ogni modo, Lucrecia ha anche una felice uscita di scena, supportata proprio dalla stessa Nadia, con cui inizia a condividere il proprio percorso dopo Las Encinas. Apprezzabile questa parabola di ricongiunzione che sintetizza il triangolo di partenza. Guzman, invece, esce in modo un po’ più mesto dal racconto. Dopo che la sua relazione a distanza con Nadia è naufragata, il ragazzo si è interessato ad Ari, abbozzando solo un triangolo con Samuel all’ultimo vertice. Niente di che, comunque. Resta dominante il bel ricordo della storia d’amore tra Guzman e Nadia, seconda con tutta probabilità solo a quella di cui stiamo per parlare.
La storia delle storie: Ander e Omar
Non c’è dubbio che lo scettro della più appassionante e amata storia d’amore di Élite appartenga alla relazione vissuta da Ander e Omar. Questo è il rapporto meglio costruito, almeno inizialmente, dalla serie tv Netflix. E non a caso il più iconico. Dentro vi confluiscono molti temi: l’identità sessuale, la diversa estrazione sociale, la ricezione presso l’esterno dei propri sentimenti. Quella tra Ander e Omar è una storia d’amore estremamente appassionante, che vive moltissimi momenti intensi e memorabili. La malattia di Ander, le infatuazioni prima di Omar per Malick e poi dello stesso Ander per Patrick. Purtroppo, anche questa storia non ha avuto un futuro: l’uscita di scena del personaggio di Aron Piper ha dato un duro colpo alla serie, lasciando Omar ad annaspare in relazioni sempre meno credibili.
Omar è, in fin dei conti, il personaggio più longevo di Élite. Finché è rimasta in piedi la sua storia con Ander, la sua dimensione nel racconto è stata ben delineata e credibile. Poi, progressivamente tutto è andato a rotoli. Abbiamo parlato dell’infatuazione per Malick, coinvolto sentimentalmente anche con Nadia (pure qui, non uno dei momenti migliori della serie). Dopo Ander, la principale storia d’amore di Omar è con Joel, ma qui siamo nel torbido più torbido, in una fase in cui Élite ha ormai rinunciato a qualsiasi, pur minima, parvenza di credibilità. Meglio conservare il ricordo della sua storia con Ander. La più brillante dell’intero racconto.
Il ricambio dei personaggi in Èlite
Nel corso delle sue otto stagioni, Élite ha vissuto frequentissimi avvicendamenti nel proprio cast. A un certo punto, però, c’è stata una cesura fortissima, con l’uscita di scena dei personaggi della prima stagione (compiuta quasi del tutto tra la terza e la quarta stagione) e l’ingresso di un nuovo gruppo di studenti. Tra i protagonisti di transizione, entrati dopo ma non arrivati sino in fondo, troviamo il già citato Valerio e Cayetana, la regina delle storie improbabili. La ragazza prima si lega a Polo, poi allo stesso Valerio allestendo una confusissima relazione a tre. Due relazioni che oggettivamente di credibile hanno ben poco, ma “per fortuna” arriva poi la storia con Philippe, che quantomeno possiede un suo sviluppo narrativo. Nonostante l’inconsistenza del personaggio del principe.
Abbiamo virgolettato “per fortuna” perché la storia tra Caye e Philippe fa emergere le violenze del ragazzo, quindi i risvolti sono estremamente negativi. Narrativamente, però, la storia ha una sua consistenza, che riscatta, almeno parzialmente, il personaggio di Cayetana. Abbiamo parlato anche di Rebeka, la cui storia d’amore principale è con Mencia, la sorella di Ari e di Patrick, un vero e proprio uragano in Élite. I principali rapporti del ragazzo sono con Ander e soprattutto con Ivan. Qui siamo nel trash più totale, considerando che Patrick si avvicina anche al padre di Ivan, Cruz, dando il là a un quadrilatero amoroso che coinvolge anche Ari, vicina lei a Ivan. Questa storia, che ha caratterizzato la quinta stagione di Élite, ha forse rappresentato il punto di non ritorno, perché da questo momento nessuna relazione ha avuto un briciolo di credibilità.
Le ultime storie d’amore di Élite
Dalle catastrofiche ultime stagioni si salva forse solo la storia tra Isadora e Didac, che riesce ad avere una sua struttura. Per il resto, il triangolo tra Ari, Nico e Sonia (con la ragazza che poi si fidanza con Dalmar) è poco credibile e inconsistente. Possiamo glissare anche sulla relazione tra Chloe ed Eric, costruita per essere problematica senza però una reale volontà di analisi. Più critica e corposa e la storia tossica tra Sara e Raul, che affronta il delicato tema della vetrina social e inscena pericolosi meccanismi di controllo. Gli spunti qui ci sono, ma vengo sviluppati malino, con la morte del ragazzo e l’avvicinamento tra Sara e Nico nell’ultima stagione.
Chiosa finale sul triangolo Omar-Ivan-Joel, che con la morte di quest’ultimo porta alla conclusione, definitiva, di Élite. Erano ormai lontanissimi i tempi delle storie credibili, e forse questo epilogo è la fotografia cinicamente più giusta della deriva della serie. La componente amorosa, assieme alle altre, ha via via perso ogni tipo di credibilità, appiattendosi e facendo leva sulla semplice volontà di scioccare e colpire, senza un’adeguata struttura. Così, con questa sequela di storie d’amore sempre meno credibili, siamo giunti alla fine di questo nostro riassuntone onesto. Nel salutarci, vi proponiamo il racconto di questo tipo che abbiamo fatto su due personaggi iconici della storia delle serie tv: Meredith Grey di Grey’s Anatomy e Ted Mosby di How I Met Your Mother.