Introduzione
Equinox è una serie tv di stampo thriller-sovrannaturale che dopo essere uscita su Netflix nel dicembre 2020 ha suscitato attorno a sé un gran clamore. Lo show, frutto della collaborazione tra la casa produttrice Apple Tree Production e Netflix (che ha dato fiducia a una serie danese per la seconda volta dopo The Rain) ha costituito infatti un piccolo caso mediatico. C’è chi l’ha amata e chi l’ha odiata, chi l’ha paragonata all’acclamata Dark e chi invece non ci ha trovato nulla in comune, ma sicuramente Equinox ha avuto il merito di creare una storia originale sfruttando la particolare mitologia alle sue spalle.
Prodotta da Piv Bernth (già coinvolto in The Killing) e diretta per lo più dal regista Søren Balle che si era occupato anche della già citata The Rain, e in parte anche da Mads Matthiesen, la serie si ispira a un podcast molto amato in Danimarca. Trattasi di Equinox 1985, trasmissione in dieci episodi, andati in onda dall’aprile 2017, che all’epoca ebbe un grande riscontro e salì ben presto sulla vetta delle classifiche locali di I Tunes.
Dunque un progetto che nasce in ambito radiofonico e poi assume una forma seriale. Pare scontato dire che cambiando medium il progetto si è dovuto adeguare e aggiornare per risultare interessante e accattivante agli occhi degli spettatori. Rispetto a questo Tea Lindeburg, la showrunner e autrice di Equinox (nonché sceneggiatrice assieme a Mette Kruse e Tue Walin Storm, oltre che da Andreas Garfield, Jacob Katz Hansen, Bo Mikkelsen, Mie Skjoldemose), si era espressa in questo modo:
“Per noi era importante ottenere lo stesso tono (del podcast) nella serie. (…) La radio e il suono creano immagini nella testa dell’ascoltatore, e quindi c’è stato molto lavoro nel trasformare la narrazione in immagini senza che tutti pensassero: “Beh, non è così che l’avevo immaginato”. Allo stesso tempo è stata una sfida trasformare gli elementi soprannaturali e onirici che riempiono gran parte della narrazione in immagini vivide”.
Dopo essere stata annunciata nel settembre del 2019, il primo trailer di Equinox (diffuso da Netflix nel novembre 2020) ha avuto un grande successo e ha spinto molti spettatori a chiedersi se lo show uscito il 30 dicembre 2020 avrebbe potuto aspirare ad raggiungere i fasti di serie acclamate come Dark o Stranger Things. Le basi erano quelle: una misteriosa sparizione sconvolge per sempre una piccola comunità, mentre elementi soprannaturali e inspiegabili piantano i semi di un mistero oscuro e insondabile, creando uno show dai tratti thriller dove mito e realtà si amalgamano fino a fondersi.
Dal momento che si tratta di una serie original Netflix, Equinox può essere vista unicamente su tale piattaforma. Lo show, suddiviso in sei episodi da circa 45 minuti l’uno, è pensato per essere guardato velocemente secondo la pratica del binge watching (ossia guardare le puntate in un’unica volta). Lo stile, i misteri e le componenti da thriller portano infatti lo spettatore a voler sapere sempre di più sulla serie e lo spingono a continuare a vederla.
Il cast
Nel cast della prima stagione di Equinox troviamo una serie di attori danesi in generale poco noti dal punto di vista internazionale, ma molto talentuosi. Fa però eccezione Danica Curcic (la protagonista assoluta insieme alla giovane Karoline Hamm) che qui impersona Astrid, già vista in ambito seriale in prodotti come The Bridge e The Mist (serie ispirata all’omonimo romanzo di Stephen King).
- Danica Curcic interpreta Astrid adulta.
- Viola Martinsen interpreta Astrid bambina.
- Karoline Hamm interpreta Ida, la sorella di Astrid scomparsa nel 1999.
- Lars Brygmann interpreta Dennis, il padre di Astrid e Ida.
- Hanne Hedelund interpreta Lene, la madre di Astrid e Ida.
- August Issac Carter interpreta Jakob, il ragazzo di Ida.
- Fanny Leander Bornedal interpreta Amelia, la migliore amica di Ida.
- Joen Højerslev interpreta Falke, amico di Ida, Amelia e Jakob.
- Peder Holm Johansen interpreta Torben, l’autista.
- Alexandre Willaume interpreta il professor Henrik alias il Re Lepre.
La trama
Prima di parlarvi del fantomatico finale, vale la pena spendere del tempo per riepilogare la complessa trama di Equinox e le vicende che hanno portato alla discussa e ambigua conclusione dello show.
Equinox si articola su due binari temporali, uno ambientato negli anni ’90 e uno ai giorni nostri, e ha come fulcro centrale le misteriose e tragiche vicende di due donne.
È il 1999 quando la piccola Astrid, una dolce bambina di nove anni, viene completamente traumatizzata dalla scomparsa della sorella Ida, sparita nel nulla insieme a 20 compagni di classe durante una gita in pulmino. Di tutti i ragazzi partiti per festeggiare il diploma delle superiori infatti solo tre ragazzi, i migliori amici di Ida, e l’autista del veicolo fanno ritorno, pur essendo incapaci di fornire una vera spiegazione circa il fatto.
I genitori di Astrid, il protettivo e dolce padre Dennis e l’asfissiante madre Lene, escono distrutti dalla perdita della figlia maggiore, ma colei che sembra più risentire del tragico evento è la figlia minore. La ragazzina infatti inizia a essere sempre più vittima di strane e inquietanti visioni oniriche che la perseguitano. In esse Astrid finisce per perdersi in luoghi mai visti prima: grotte e foreste ammantate da una strana nebbia arancione in cui la ragazza pensa siano tenuti nascosti tutti gli scomparsi, compresa Ida. È il regno di una figura bestiale, un essere che pare per metà un uomo e per metà una lepre.
Il padre vuole che la figlioletta superi del tutto questi incubi, mentre la madre cerca di sfruttare le visioni per recuperare Ida. Questo loro divergere porta Dennis a reputare la moglie instabile e a portare via con sé Astrid, che nel frattempo viene curata e inizia ad assumere pillole che frenino i suoi incubi.
Nel presente Astrid, ormai adulta, madre di una bambina di pochi anni e affermata grazie al suo lavoro di speaker radiofonica, viene sconvolta da una telefonata ricevuta durante la sua trasmissione sui misteri inspiegabili: si tratta di Jacob, uno dei pochi sopravvissuti alla sparizione della classe di Ida. L’uomo le insinua dubbi su quanto capitato ventuno anni prima: basta questo a mettere la donna in viaggio per la cittadina natale dove spera di poter risolvere una volta per tutte quel mistero che non pare darle tregua, ma quello che scoprirà cambierà la sua vita per sempre. Segreti inconfessabili verranno a galla, così come miti forse non poi così leggendari come creduto.
Mettendosi in cerca dei soli quattro testimoni rimasti e scavando nel proprio passato e in quello della sorella, la donna capirà ben presto come a tirare le fila di quanto accaduto sia stato qualcosa di sovrannaturale e oscuro, strettamente collegato a elementi della tradizione mitologica nordica e al concetto di equinozio.
La spiegazione del finale di Equinox
Qui troverete una dettagliata delucidazione in merito all’ambiguo finale della prima stagione di Equinox.
Prima di iniziare con la spiegazione in sé, però, è davvero essenziale ripercorrere quelli che sono i riferimenti mitologici che sono stati accennati nei sei episodi della serie, soprattutto in merito ai concetti di equinozio, di Ostara e del Re Lepre.
Perché l’equinozio? Si tratta di un momento caro a tutti i popoli del passato: è infatti il giorno in cui l’inverno lascia il posto alla primavera e la terra si risveglia. Il 21 marzo è dunque una data ricca di significato e legata a particolari riti propiziatori: per le popolazioni germaniche era la festa di Ostara, nota anche come Eostre, dea della fertilità, e in suo onore si celebravano particolari rituali sessuali volti a propiziare la fecondità. É a questo punto che si collega l’altra grande entità dello show, ossia il fantomatico Re Lepre. Quest’essere, noto anche come Cyning, è, secondo la tradizione, una divinità ancestrale collegatasi poi alle leggende inerenti alle uova di Pasqua e del Coniglietto Pasquale, miti mutevoli per loro stessa natura e aperti a tantissime variazioni sul tema.
Una di queste versioni racconta di Ostara, donna bellissima di cui il Re Lepre si innamorò e che scelse come compagna durante la festa dell’equinozio: i due dunque si unirono e laddove questo accadde iniziarono a essere trovate uova da cui nacquero coniglietti, simbolo per eccellenza della fertilità. Insomma, due entità strettamente legate tra loro e all’equinozio di primavera.
Ma passiamo ora alla trama in sé e alla verità che ci viene rivelata una volta per tutte nella 1×06, intitolata “Il sangue scorre nelle vene”.
Col passare della narrazione scopriamo che al centro di tutto sta Henrick, apparentemente professore del liceo di Ida e dei suoi compagni, ma in realtà nient’altro che il Re Lepre in persona. È stato lui a scrivere il Grimorio, il misterioso libro contenente tutte le istruzioni per arrivare all’isola del rito e le profezie che segneranno il destino di Ida e dei suoi tre amici. Lui che poi si unirà alla ragazza durante il mistico rituale sessuale che cambierà tutto per sempre.
Lui ad aver stretto in passato un vincolante patto con Lene, la madre di Astrid e Ida. La donna infatti negli anni ’80, non riuscendo a rimanere incinta, aveva scelto di chiedere la grazia di avere un figlio proprio a questa entità (come capita in moltissime fiabe). Egli accettò a patto che al compimento del diciottesimo anno di età questo figlio gli fosse restituito.
La donna accettò, legando indissolubilmente il destino del nascituro alla divinità.
Da questo momento in poi Lene sarà completamente ossessionata dalla figlia, che controllerà in maniera malata per paura di perderla. Quando scopre che Ida è incinta, la donna stipula un nuovo patto con Henrick destinando il futuro nipote al dio al posto della propria figlia. Quando Ida abortisce tuttavia il piano della donna va in fumo e il Re Lepre, adirato, rapisce la ragazza che gli era stata promessa e con lei la sua classe, eccezion fatta per Jacob, Amelia e Falke, cui il Grimorio aveva riservato altro.
E come si collega Astrid a tutto ciò? Scopriamo che la donna è stata adottata da Lene e Dennis e che non è la vera sorella di Ida. Le due tuttavia sono legate dal destino essendo nate entrambe durante l’equinozio. Non è un caso dunque che sia stata adottata dalla famiglia. Mettendosi sulle ricerche della sorella, Astrid capirà il senso delle sue visioni e la propria vera identità: è lei a essere la reincarnazione di Ostara e non Ida come creduto fino a quel punto. Consapevole del proprio ruolo, la donna decide quindi di abbandonare tutto, di recarsi sull’isola e di scegliere di vivere insieme al Cyning.
È davvero lei la della della fertilità: prova ne è il fatto che al suo passaggio la terra inizia a germogliare.
Ritrovata Ida, che sceglie di restare al suo fianco come l’uccellino della storia raccontata da Dennis a Astrid (quello che sedotto dal Re Lepre, si separa momentaneamente Ostara), Astrid trova il suo posto. Tutto è compiuto, gli scomparsi vengono liberati e la storia di Equinox si chiude.
La seconda stagione di Equinox si farà?
Netflix non si è ancora pronunciata riguardo a un’ipotetica Equinox 2. La prima stagione della sovrannaturale serie tv di per sé parrebbe autoconclusiva così come lo era stato il podcast Equinox 1985, ma non è detto che gli autori non possano trovare un modo per portare avanti la storia, magari tramutandola in una serie di stampo antologico. Per ora, a marzo 2021, non ci resta fare altro che aspettare un responso da parte di Netflix.
Se Equinox 2 diventasse realtà, sicuramente non ne potremmo godere nel 2021, ma con più probabilità nel 2022. I fan incrocino le dita!