ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER su Euphoria.
Con Euphoria, il lavoro fatto da Sam Levinson per la HBO è stato magistrale. Personaggi scritti e descritti in maniera umana, credibile, in qualche modo unica nel suo genere. Argomenti delicati trattati senza nascondere nulla, portando invece sullo schermo tutto ciò che l’uomo tende di solito a nascondere del proprio vissuto. Questo è stato possibile anche grazie al dialogo che lo showrunner ha instaurato con i membri principali del cast e con tutto il resto della produzione. Ma la bellezza di questo dramma adolescenziale, che concentra tutto il proprio potenziale soprattutto nella prima parte di questo binomio, è la ricchezza di materiali e di riferimenti alla cultura popolare usati per dare consistenza alla storia.
Citazioni, dettagli, attenzione maniacale allo stato d’animo di protagonisti così realistici. Ogni elemento ha contribuito al successo ricevuto da questo prodotto della HBO e ha permesso al pubblico di affezionarsi irrimediabilmente ai suoi personaggi. Eppure non sempre si riescono a cogliere tutti i particolari presenti in un episodio o in un’intera stagione. Quindi oggi il nostro compito è quello di portare alla vostra attenzione alcuni dei più significativi.
Ecco 15 dettagli che dimostrano, ancora una volta, quanto Euphoria sia straordinaria.
1) Nate Jacobs ha un altro fratello?
Partiamo con questo piccolo dettaglio che forse, a molti, può essere sfuggito. Fin dal primo episodio della serie, quando il telefono di Cal (Eric Dane) finisce nelle mani di Jules e noi vediamo sul suo sfondo una tenera foto di famiglia, la cinepresa insiste su questo quadretto familiare. Sia perché, nello stesso episodio, lo vediamo appeso al muro della casa di Nate e capiamo che il giovane è imparentato con l’uomo con cui Jules ha appena avuto un rapporto, sia perché nella seconda stagione Cal lo prende e lo porta con sé prima di andarsene di casa. In realtà, da ciò che abbiamo scoperto nel corso delle due stagioni, a casa Jacobs sono stati presentati solo quattro personaggi: Cal, Nate, Aaron (suo fratello) e Marsha (sua madre). Ma nessun accenno è stato fatto sul terzo bambino presente nella foto. Questo spinge i fan a farsi molte domande sull’identità del terzo figlio dei Jacobs. Innanzitutto, chi è? E poi, per quale motivo nessuno lo ha ancora nominato? Tuttavia sappiamo bene che ogni cosa troverà una spiegazione nella serie, perché niente viene lasciato al caso e ogni indizio che Levinson ci ha seminato non è altro che il pezzo di un puzzle più grande che deve ancora essere completato.
2) Ogni make-up in Euphoria corrisponde a uno stato d’animo
Non è un segreto che il make-up, nel dramma della HBO, abbia fatto il giro del mondo lanciando una moda e divenendo un vero e proprio modello al quale ispirarsi. La make-up artist della serie, Doniella Davy, ha più volte difeso il proprio lavoro dalle critiche che gli sono state rivolte (di essere fin troppo esagerato), e ha detto che il trucco in Euphoria non deve servire solo a correggere dei difetti o per abbellire i personaggi. Lei sostiene che ogni personaggio ha una storia da narrare e il trucco non è che un mezzo per un fine. Molte cose possono essere trasmesse attraverso il make-up. Si tratta di un linguaggio nuovo, di uno stile completamente a sé stante. Sono specchio delle emozioni dei protagonisti. Il modo di truccarsi di Jules (Hunter Schafer), ma quello di Maddy, soprattutto, raccontano una storia. Quest’ultima è nota per il trucco vistoso e colorato, per i glitter che le circondano spesso gli occhi. Ma avete notato che a un certo punto smette di usarli? Se prima erano un simbolo della sua sicurezza in sé stessa, la loro assenza diventa il riflesso dei fantasmi che la tormentano. Dopo la violenza subita da parte di Nate, Maddy non li usa più.
3) I costumi e l’arco narrativo dei personaggi
Così come il make-up, anche i costumi valgono più di mille parole e riflettono i cambiamenti emotivi dei protagonisti. Kat (Barbie Ferreira) indossa da un certo punto in poi abiti molto complessi, dai colori scuri e decisi. Questo perché il suo scopo è cercare di imporsi attraverso una personalità decisa e sicura. Cassie (Sydney Sweeney) predilige i colori pastello che in qualche modo, secondo lei, la aiutano a esplorare la propria femminilità e il suo stile, infatti, con la seconda stagione cambia completamente in quanto cerca di imitare Maddy per fare colpo su Nate e riceverne le attenzioni. Jules, invece, è quella che forse nell’abbigliamento sperimenta di più, osa ed esprime la propria personalità attraverso un uso eccentrico e unico dei colori. Rue (Zendaya) ha invece uno stile che la costumista Heidi Bivens ha definito mix & match, ovvero un mix di stili diversi nello stesso outfit che ha lo scopo di trasmettere la sua necessità di ricollegare e ricucire insieme i pezzi della sua vita. Messaggi nascosti in ogni angolo.
4) Il riferimento a Romeo + Giulietta di William Shakespeare
Stavolta, un sottile riferimento a un film di incredibile successo. Nella sesta puntata della prima stagione, durante la festa di Halloween ogni costume nasconde un rimando importante a uno specifico film. In particolare, è quello di Jules ad attirare l’attenzione del pubblico. L’abito bianco, l’acconciatura e le ali ricordano l’abito di Giulietta nel tragico e struggente film del 1996 Romeo + Giulietta di William Shakespeare, del regista Baz Luhrmann. E nello stesso episodio sono numerose le scene che associano Jules e Rue a Giulietta e Romeo protagonisti del film. Il bacio sott’acqua, l’ingresso alla festa l’una accanto all’altra. Nemmeno la scelta dei protagonisti della tragedia shakespeariana è casuale. I due sono infatti il simbolo di un amore intenso e totalizzante, di una condizione di sofferenza non scelta ma assecondata in nome di un sentimento che non ammette ragioni. Rue e Jules, i cui nomi non per niente possiedono le stesse iniziali degli innamorati descritti da Shakespeare, rappresentano alla perfezione tutta le bellezza e al tempo stesso tutta la parte oscura dell’amore.
5) La piccola Cassie…
Guardatela bene. Osservatela attentamente. Lei è la piccola Cassie Howard, interpretata da una dolcissima Kyra Adler. Nella sua versione adolescente, Cassie è interpretata da Sydney Sweeney, una giovane attrice che nel 2022, per il personaggio di cui ha vestito i panni in questa serie, è stata candidata agli Emmy Awards come Migliore attrice non protagonista in una serie drammatica. Il suo è un personaggio molto controverso, una ragazza desiderosa di amare ma soprattutto di sentirsi amata. Una donna dolce e bellissima ma insicura a causa di ciò che nasconde il suo passato. Nella seconda stagione, Sydney Sweeney ha dato vita a un’interpretazione meravigliosa ma la bellezza di questa serie non sta solo nella bravura dei suoi attori e nella complessità degli intrecci narrativi, ma anche nell’attenta scelta del cast sia per i personaggi principali, sia per le loro versioni più giovani.
6) …ma anche il piccolo Ashtray
Così come Levinson e la produzione sono stati precisi nella scelta della piccola Cassie, estremamente simile a Sydney Sweeney che la interpreta da adolescente, lo sono stati anche nella scelta del piccolo attore che interpreta Ashtray nei flashback in cui lo vediamo ancora più giovane. Ashtray è il fratello di Fez, non di sangue ma per caso. Il loro è un rapporto molto forte, nato in una vita incasinata e ricca di problemi ma, proprio per questo, unico nel suo genere. I due si proteggono a qualunque costo e vogliono sempre il bene l’uno dell’altro. In questa foto li possiamo osservare benissimo l’interprete di Ashtray nel presente e quello che lo interpreta nel passato, uno accanto all’altro, come fossero fratelli… E infatti lo sono davvero. Il primo è interpretato da Javon Walton mentre il secondo, la sua versione mignon, è proprio il suo fratellino Daelo Jin Walton. Tutto in famiglia, insomma.
7) In Euphoria c’è il tributo a un altro Derek
Come i fan più appassionati sanno bene, prima di interpretare Cal Jacobs nella serie della HBO, Eric Dane ha vestito i panni del Dr. Mark Sloan in un’altra amatissima serie tv: Grey’s Anatomy. Nel medical drama Mark era molto legato a Derek Shepherd (interpretato da Patrick Dempsey) e nella seconda stagione della serie di Sam Levinson, invece, un flashback su Cal ci ha mostrato il suo primo vero (e probabilmente unico) amore, un ragazzo di nome Derek. A questo punto risulterà evidente a chiunque. Il nome del giovane amore di Cal non è stato scelto a caso. Levinson ha ammesso di aver pensato proprio a Grey’s Anatomy quando ha creato Derek in Euphoria. In parte un omaggio, in parte uno spunto narrativo che crea un interessante legame tra le due serie televisive. Un piccolo dettaglio che forse solo i fan del medical drama di Shonda Rhimes avranno notato guardando gli episodi.
8) Videocamere nascoste
Basta un’inquadratura per lanciare un messaggio agli spettatori e per farli stare in allerta. Durante la seconda stagione della serie, abbiamo visto Maddy lavorare (in modo discutibile) come babysitter per una famiglia piuttosto ricca. Ogni momento per lei era un’occasione per fingere di appartenere a quel mondo e per sentirsi finalmente potente e padrona del proprio corpo. Mentre il gatto non c’era, Maddy provava gli abiti più belli e costosi di Samantha, la padrona di casa, utilizzando gli spazi di casa sua come le appartenessero, pensando che nessuno si sarebbe mai accorto di lei. Niente di più sbagliato. Altri guai sembrano essere in vista per Maddy Perez. In una scena in particolare, nell’episodio 6, la cinepresa viene puntata sulla sveglia nella camera padronale, possiamo cogliere un dettaglio essenziale. Accanto all’orario che la sveglia segna c’è una piccolissima videocamera. Quindi, Samantha sa benissimo cosa Maddy combina ogni volta che viene lasciata da sola, anzi, probabilmente le piace osservarla dall’altro lato della camera. Vi eravate accorti di questo particolare inquietante?
9) Euphoria e le references agli artisti in Tu che non puoi vedere, pensa a chi può farlo
L’episodio 2×04 della serie, intitolato You Who Cannot See, Think of Those Who Can (ovvero Tu che non puoi vedere, pensa a chi può farlo) è il perfetto esempio del modo in cui Sam Levinson ha utilizzato i riferimenti all’arte e alla cultura popolare per farne qualcosa di unico e inimitabile. Qui è Rue che parla con la voce di Zendaya e descrive attraverso un rapido montaggio di opere d’arte e film ciò che lei intende quando dice di amare Jules alla follia. Abbiamo Nascita di Venere di Sandro Botticelli del 1480, la copertina di Rolling Stone con John Lennon e Yoko Ono del 1981, il dipinto Gli amanti di René Magritte del 1928, l’Autoritratto come Tehuana di Frida Kahlo del 1943, il film del 1990 Ghost e Titanic del 1997 (ancora una volta un riferimento a DiCaprio). C’è anche un piccolo rimando al cartone del 1937 Biancaneve e i sette nani e un frame in cui si omaggia I segreti di Brokeback Mountain del 2005 con Heath Ledger e Jake Gyllenhaal. Questo a dimostrazione del modo poetico e carico di trasporto romantico con cui Rue ama Jules.
10) Il rimando ai murales Messicani
Sempre nello stesso episodio c’è un’altra reference inserita da Sam Levinson per gli spettatori più attenti. Nella puntata, a soffrire per amore non è solo Zendaya, ma anche Sydney Sweeney, il cui personaggio non riesce ancora a gestire il proprio fallimentare tentativo di farsi amare d Nate a tutti i costi. Nella 2×04, dopo una serie di scene visionarie, c’è un primo piano di Cassie in preda al dolore per la sua relazione con Nate e singhiozza davanti allo specchio, avendo come sfondo un’enorme quantità di fiori rosa e bianchi. Una parete floreale che ha un preciso significato. Tutti questi fiori stanno a simboleggiare l’intenso ma terribilmente tossico sentimento che la lega al personaggio interpretato da Jacob Elordi e il modo in cui questo la prosciughi e la faccia sentire spezzata. In un’intervista lo showrunner ha rivelato che per questa sequenza ha preso ispirazione dai murales messicani e da un’inquietante scena di Midsommar, film del 2019 con Florence Pugh.
11) Un amore già anticipato
Nella seconda stagione tutti, e dico proprio tutti, ci siamo ritrovati a tifare per la coppia Lexi-Fez, interpretati rispettivamente da Maude Apatow e Angus Cloud. Ci siamo ritrovati a sperare fino all’ultimo che i due potessero avere finalmente la possibilità di dichiarare apertamente i sentimenti che provavano l’uno nei confronti dell’altra. Come sappiamo, ormai, per il momento le nostre aspettative sono state deluse, ma non demordiamo e tifiamo per loro anche nella terza stagione. In ogni caso, se osserviamo bene, ci era già stato dato un indizio del feeling che Lexi e Fez avrebbero avere. Quando nella prima stagione c’è stata la festa di Halloween di cui abbiamo parlato nel caso dei rimandi a Romeo e Giulietta, la migliore amica di Rue (Zendaya) si è travestita da Bob Ross. Nell’episodio 1×07 vediamo un flashback in cui Lexi prova la marijuana per la prima volta. Rue, nel vederla dormire profondamente dopo la serata, le disegna una barba con il pennarello e Fez scherza dicendo che assomiglia vagamente a Bob Ross, un famoso pittore. Un anno dopo, quando deve scegliere il costume per Halloween, Lexi punta proprio sul travestimento da Bob Ross.
12) Indizi sulla sessualità di Nate
Che Nate Jacobs abbia dei problemi con la sua sessualità è cosa nota, sia dal rapporto controverso che fin dal primo episodio ha instaurato con Jules, sia dal modo in cui tratta Maddy e tutte le donne con cui finisce per andare a letto. Eppure, indizi sulla sua sessualità ci vengono dati in numerose occasioni. Una di queste è stata nel primo episodio della seconda stagione, quando Nate è nella sua macchina nella sera di Capodanno con Cassie sul sedile del passeggero. In quel momento, alla radio, passa una canzone intitolata Dead of Night di Orville Peck, artista queer. Dato che la seconda stagione esplora molto anche l’interiorità di Nate e il suo modo di gestire il complicato rapporto con il padre e tutto ciò che questo ha comportato negli anni, era giusto che la produzione seminasse dettagli per farci arrivare alla conclusione più adatta, anche se Nate ancora non lo ha capito.
13) Il cameo del compositore della colonna sonora di Euphoria
Oltre a un cast e a una sceneggiatura da urlo, la serie della HBO ha anche un’incredibile colonna sonora, dove spesso è Zendaya a condurre i giochi, accompagnata dalle voci di molti altri artisti. Abbiamo tracce con Lenny Kravitz, con Noah Cyrus e Lil Xan, con Lana Del Rey, con James Blake. Ma l’artista che ritroviamo più spesso insieme alla protagonista della serie è Labirinth (Timothy McKenzie). Con lui Zendaya canta I’m Tired, ed è lui il compositore dei brani originali realizzati appositamente per questo dramma adolescenziale. Grazie a lui la serie ha vinto, nel 2020 un Emmy come Migliori musiche e testi originali. Ebbene, nell’episodio 2×04, forse il più particolare di tutte e due le stagioni – per ora – Labirinth fa un piccolo cameo, durante una sequenza musicale immaginata da Rue, quando lei cammina in una chiesa piena di persone e si dirige verso un uomo che la attende al centro, abbracciandolo con trasporto e tristezza, perché gli ricorda suo padre. Proprio in questa occasione sentiamole note di I’m Tired, che l’artista ha cantato in live mentre recitava, entrando per la prima volta su un set cinematografico come attore, anche se solo per pochi secondi.
14) Gli uccellini di Laurie
Sempre nella seconda stagione, Rue deve fare i conti di nuovo con i suoi problemi con la droga. Qui tocca il fondo, cade in basso e finisce per chiedere aiuto a Laurie, una donna minacciosa che si occupa di vendere e spacciare droga, trattando con uomini e donne poco affidabili. Nelle scene ambientate a casa di Laurie, abbiamo avuto modo di vedere spesso degli uccellini in gabbia, che hanno attirato l’attenzione dello spettatore. Anche questo ha una valenza simbolica. Sam Levinson ha pensato proprio a tutto. Gli uccellini in gabbia sono la metafora di Rue e delle altre ragazze che la donna coinvolge nei propri loschi affari e che tiene in trappola facendo leva sulle loro debolezze. Con Rue è la droga, con altre il sesso. I pappagallini sono bellissimi ma vulnerabili, tenuti in gabbia contro la loro volontà quando l’unica cosa che vorrebbero fare è spiccare il volo liberi da ogni costrizione o barriera. E in alcune inquadrature a casa di Laurie, anche Rue viene rappresentata come in trappola, mentre guarda fuori dalla finestra e osserva l’esterno senza poter uscire assieme a tutta la propria libertà.
15) La morte di un personaggio era già stata anticipata nella prima stagione
L’ultimo sconvolgente dettaglio riguarda la morte di Ashtray, avvenuta nel finale della seconda stagione. Dopo aver opposto resistenza alla polizia e aver cercato invano di chiudersi in bagno per non farsi prendere vivo, il piccolo fratellino di Fez viene crivellato di colpi. Un momento che ha provocato non poco shock nel pubblico. Eppure, un piccolissimo assaggio di ciò che lo attendeva ci era stato dato nel primo episodio della stagione, quando un flashback ci aveva mostrato il passato di Fez e Ashtray. Per un attimo, Fez è tornato indietro nel tempo a quando sua nonna Marie accolse lui e il piccolo Ashtray, insegnandogli tutto ciò che sanno sul crimine e facendo sì che i due si prendessero cura l’uno dell’altro. Per un momento, quando sua nonna finisce in coma a causa di un ictus, Fez pensa chi si sarebbe preso cura di Ashtray una volta che lei non ci sarebbe stata più. In quel momento, quando la voce di Zendaya racconta le sue paure, sullo schermo una luce dai colori caldi invade ogni cosa e un fermo immagine con la foto di Ashtray nel momento della sua morte, in pochi nano secondi compare sullo schermo e scompare alla stessa velocità. Un frame quasi impercettibile eppure un indizio del suo inevitabile destino.