Due persone in una tavola calda la sera della Vigilia di Natale che parlano della vita, delle dipendenze e della perdita. Lo speciale di Natale di Euphoria è stato l’episodio più particolare e meno natalizio mai andato in onda, ma anche il più straziante prima della seconda stagione. Girato in un solo ambiente con appena due personaggi, la serie si è spogliata del glamour e dei brillantini per raccontare a cuore aperto il dramma della dipendenza. Rue si presenta da Ali e gli assicura di essere guarita e di avere il controllo della sua vita. L’uomo però fa ben presto a pezzi la sua maschera e la mette davanti alla dura realtà.
In un serrato dibattito sulla religione, sull’amore, sulla futilità delle rivoluzioni, cerca di offrirle qualcosa a cui aggrapparsi per uscire dall’abisso.
Nel frattempo i due si svelano: Ali le racconta la lotta contro la droga, le sue ricadute e gli errori che ha commesso nel suo passato e di cui si pentirà per sempre. Le narra di un padre violento al quale ha finito, suo malgrado, per assomigliare fin troppo. Rue gli racconta di Jules che l’ha illusa e sfruttata per poi fuggire e lasciarla sola nel suo dolore. Gli grida la rabbia che prova per la morte del padre e la vergogna che sente per le cose terribili che ha fatto a sua madre. Fino alla rivelazione che ci ha spiazzato tutti: Rue sente di non aver più nessuna ragione di restare su questo mondo e ha intenzione di abbandonarlo molto presto. La scena finale in cui la protagonista crolla in lacrime davanti al suo amico è stata a dir poco straziante. E quando è partita Ave Maria (cantata per l’occasione da Labrinth) le lacrime rigavano le nostre guance.
E come vuoi che tua madre e tua sorella ti ricordino? Come una persona che ha provato duramente a essere ciò che non era.
L’impressione che abbiamo avuto, dopo aver terminato l’episodio, è stata quella di aver ricevuto un pugno in piena faccia. Ci siamo riconosciuti nella fragilità di Rue e le sue parole ci hanno fatto a pezzi. A onor del vero non è stata la prima volta che Euphoria ci ha emozionato così tanto. Grazie al talento del cast e a una rappresentazione così vera e piena di sfaccettature della Generazione Z, la serie è riuscita molte volte a colpirci. La storia dei problemi di dipendenza di Rue era stata raccontata in maniera magistrale anche nelle puntate della prima stagione. Del resto non bisogna dimenticare che Sam Levinson, il creatore di Euphoria, ha combattuto per molti anni con la tossicodipendenza e quindi conosce bene questo inferno.
Zendaya poi è straordinaria nel riuscire a raccontare tutte le fragilità della sua Rue.
La ragazza ha cercato di soffocare i pensieri della sua testa e il dolore per la morte di suo padre con la droga, entrando in un abisso senza fine. La serie tv racconta le sue lotte contro le crisi di astinenza e il modo in cui quel mostro è riuscita a trasfigurarla e a cambiarla. La scena in cui prega Fez di aprirle la porta e venderle una dose è veramente un pugno nello stomaco: la velocità con cui passa dalle suppliche alle minacce è impressionante. Se aveva vissuto una breve tregua, quando ha conosciuto Jules, appena lei se ne è andata ha ceduto di nuovo ai suoi fantasmi.
Ma anche gli altri protagonisti di Euphoria nascondono una storia interessante e spesso straziante.
C’è Kat che, presa di mira per anni per il suo peso, cerca su Internet il sostegno che le manca nella vita reale prima come blogger e poi come Cam Girl. Eppure è proprio grazie a queste attenzioni che riesce ad accettare il suo corpo e a smettere di coprirlo. Nonostante tutto resta vulnerabile e ci mette molto a fidarsi di Ethan, cercando in tutti i modi di allontanarlo per evitare che possa spezzarle il cuore. C’è Jules, una dolce ragazza transgender, che nel tentativo di esplorare la sua sessualità finisce nella rete di un uomo violento e poi viene ricattata da Nate. Anche il suo passato non è tutto rosa e fiori: sua madre l’ha chiusa in una clinica psichiatrica quando aveva solo 11 anni.
Maddy è solo all’apparenza una semplice ragazza popolare e sicura di sé: in realtà nasconde molte fragilità e insicurezze anche a causa della sua tossica relazione con Nate. Il ragazzo nutre nei suoi confronti una gelosia ossessiva e spesso sfoga su di lei la sua rabbia. E inoltre Nate si sente molto confuso riguardo la sua sessualità e ha paura di essere gay, un timore che lo ossessiona soprattutto dopo aver fatto una terribile scoperta su suo padre. In Euphoria una delle scene più forti a cui abbiamo assistito è stato proprio il suo crollo
Infine c’è la dolce e ingenua Cassie, la bellissima amica di Maddy. Dopo essere stata abbandonata dal padre, cerca l’amore in ogni ragazzo che mostra anche solo un minimo interesse verso di lei. Ha una brutta reputazione dopo aver inviato delle foto sexy ai ragazzi con cui è uscita e ora teme che tutti siano interessati a lei solo e unicamente per il suo corpo. Anche McKay, il suo fidanzato, si vergogna per quelle foto legate al suo passato e spesso gli fa pesare quella situazione.
Euphoria è uno show crudo e tagliente e ogni episodio è un pugno nello stomaco. La ragione è semplice: perché questa serie tv ha deciso di raccontare le storie di ragazzi reali, seguendo l’esempio di Skins (cosa ci manca di più di questa serie?). Guardando le storie di Rue, Jules, Kat, Maddy e Cassie è impossibile non riconoscersi nei loro problemi e nelle loro paure. Lo show racconta una generazione che guida alla cieca senza una bussola in un mare confuso e pieno di pericoli. Racconta le loro scoperte, le loro paure. Soprattutto descrive una generazione che ha perso ogni ideale o fede. E in un mondo in cui non c’è più un Dio in cui credere, una rivoluzione da fare, allora non ci resta che credere nella poesia.