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Perché Everwood è così amata ancora oggi?

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E perché no? Perché Everwood non dovrebbe piacere così tanto dopo diciotto anni dalla sua fine? Gli elementi di attrazione ci sono tutti. Un neurochirurgo di New York, il Dr Andy Brown (Treat Williams) che smette di essere dipendente dalle sue capacità chirurgiche che lo hanno reso famoso. Una moglie morta tragicamente in un incidente d’auto. Il lavoro e la fama lo hanno assorbito totalmente e suoi due figli Ephram (Gregory Smith) e Delia (Vivien Cardone) gli sono praticamente sconosciuti. Primo elemento di attrazione di Everwood, la famiglia in difficoltà per la perdita dell’elemento cardine, il genitore che faceva da collante e che con la sua assenza scompagina i ruoli del nucleo familiare.

La famiglia e le sue eterne dinamiche vestite dai suoi membri, ognuno con il suo stile, gusto, attitudine e per questo sempre diverse e non ci stanchiamo mai di vederle riprodotte. In Everwood il meccanismo principale è l’adattamento di una famiglia abituata a vivere in una città che è un mondo come New York a boschi, natura e vita da piccola città. Il mondo materiale si restringe ma quello affettivo si espande. I legami con gli altri abitanti di Everwood diventano parte integrante delle vite della famiglia Brown, inizia il gioco dei vasi comunicanti. Delia Brown è ancora una bambina ed è il membro della famiglia Brown che ha meno difficoltà di adattamento grazie alla sua maturità ben sviluppata nonostante la giovane età. Ben presto l’elemento di disturbo non sarà la comunità di Everwood ma il rapporto conflittuale tra il fratello adolescente Ephram e il padre.

Un padre, un figlio e tutto quel che c’è nel mezzo

Andy e Ephram Brown - Everwood da Tearaway (1920x1080)
Andy e Ephram Brown

Si capisce subito che quello che divide, che sta nel mezzo tra padre e figlio non è la città di Everwood (tra le migliori città inventate nel seriale televisivo) ma tutto il passato di un legame sfilacciato, pieno di rancori generati dall’assenza paterna. Il loro rapporto è un altro elemento che rende Everwood una serie ancora attuale e amata. Il Dr Brown e figlio non si scambiano cortesie per gli ospiti, sono inizialmente prigionieri della palude delle proprie convinzioni, incapaci e impossibilitati ad aiutarsi ad uscirne fuori. Andy Brown non è proprio uno di quei padri che vorremmo avere e che si trovano in altre serie (ne parliamo qui).

È arrogante, maniaco del controllo, è spesso lui stesso la causa dei dissapori con Ephram. Più capace di slanci di generosità e comprensione con le persone in difficoltà al di fuori della propria famiglia mentre fatica ad essere accogliente coi propri figli, Ephram in particolare. Una figura di padre con un mix di caratteristiche anche contrastanti, come nella vita reale. Anche la sua evoluzione è molto realistica perché non cambierà radicalmente, continuerà ad avere attriti coi figli ma riuscirà ad ammettere i propri errori e porre rimedio. Per Ephram Everwood è l’occasione per tirare fuori tutte le sue insoddisfazioni e recriminazioni nei confronti del padre.

Trovarsi catapultato in una sonnolenta cittadina di montagna allontanandosi dal caos di New York e le possibilità di proseguire i suoi studi di pianoforte alla Juiliard, la prestigiosa scuola di musica, rende Ephram ostico e chiuso a nuove sollecitazioni fino a Amy (Emily VanCamp).

Da questo incontro inizia un lento percorso di accettazione non solo di Everwood ma soprattutto di se stesso, del padre, riconoscendone sia i difetti che la bontà d’animo. Un viaggio di formazione che lo porterà ad essere un giovane adulto meno rabbioso e pronto all’ascolto.

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Amy Abbott e Ephram Brown

Everwood è più di un teen drama, una commistione di generi anche con caratteristiche da soap (ne abbiamo parlato qui), una serie che ha nella scrittura un altro importante motivo di attrazione. Greg Berlanti è produttore e sceneggiatore di Everwood, creatore di dialoghi che non temono l’usura del tempo perché nella famiglia dei legami di sangue e in quella allargata degli amici, degli amori, si parla la stessa lingua, da sempre. Greg Berlanti trova le parole giuste per dialoghi sempre credibili, dei monologhi interiori di Ephram in voice over che sono pura letteratura. Nella “gavetta” di Greg Berlanti prima di Everwood spiccano gli otto episodi che ha scritto di Dawson’s Creek, il teen drama dove i sentimenti degli adolescenti/giovani adulti erano protagonisti più degli stessi attori.

In Everwood il gioco si fa più complesso. Non ci sono solamente gli adolescenti con le emozioni che si intrecciano con gli ormoni e il cuore ma c’è anche un buon numero di adulti che spesso naviga a vista più di loro e si impantana nelle proprie ostinazioni, egoismi, ristrettezze mentali. Greg Berlanti riesce a passare tra i vari registri dei personaggi con naturalezza, rendendoli sempre credibili. La verosimiglianza dei personaggi trova corpo nel cast di Everwood.

Tutti gli attori di Everwood sono nella parte. Primo tra tutti Treat Williams che tratteggia i chiaroscuri del Dr Brown, inizialmente imprigionato nella sua qualifica. Sempre troppo neurochirurgo di fama prima che padre o semplicemente uomo.

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Il cast di Everwood

Il cast di Everwood è un altro elemento cardine che ha reso questa serie ancora così amata oggi. A parte la perfetta scelta degli attori per i ruoli interpretati, è stata una fucina di talenti. Emily VanCamp è cresciuta nel personaggio di Amy, l’eterno amore di Ephram. Questo ruolo l’ha resa l’emblema della giovane adulta in eterno combattimento con disagi, risentimenti, un passato sempre un po’ troppo ingombrante .Da Everwood a Brothers & Sisters, Revenge per affrancarsi da quello che stava diventando uno stereotipo atterrando nell’universo Marvel.

Chris Pratt era Bright, il fratello “boccoli d’oro” di Amy. Il fisico atletico da classico ragazzone americano gli ha aperto la carriera per i ruoli successivi nelle serieThe O.C., Parks and Recreation e poi essere risucchiato anche lui nell’universo Marvel. Sarah Drew era in Everwood Hannah Rogers, la migliore amica di Amy dovrà passare per tanti piccoli ruoli in serie blasonate (Mad Men, Supernatural, Glee) fino al ruolo della sua vita in Grey’s Anatomy, la naive April Kepner. Everwood è stata una serie tv di formazione non solo per gli attori ma anche per il suo pubblico che, a prescindere dall’età, è maturato seguendo l’evoluzione dei personaggi.

È facile trovare qualcosa di noi in loro, facile amarli anche quando inciampano nei loro ego.

Sulla carta le basi di una ripresa ci potevano essere ma Everwood è una di quelle serie i cui revival speriamo di non vedere mai. Adesso oltre che impensabile sarebbe anche impossibile per la scomparsa di Treat Williams, John Beasley (Irv Harper, anche voce narrante), Stephanie Niznik (Nina Feeney). Tragicamente Everwood ha mantenuto la sua unicità, non si potrà ripetere neanche a volerlo. Restiamo con il ricordo di quanto ci ha insegnato, i vuoti che ci portiamo dentro non si riempiono ma si spostano più in là per fare spazio ad altro.