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Ormai credo sia superfluo dirvi quanto il rapporto tra serie tv e annessi fan sia stretto.
Stiamo parlando di qualcosa di indissolubile, indescrivibile, un po’ come quel legame che si crea con il nostro migliore amico. Lo conosciamo da piccoli, cresciamo insieme, e con lui impariamo un sacco di cose.
Se mi passate l’esempio, la stessa cosa accade con le serie tv: le conosciamo, ci innamoriamo, e le seguiamo puntata per puntata, crescendo insieme a loro. Quindi potete immaginare quanto stiamo male quando scopriamo che vengono cancellate.
Un po’ quello che succede quando il migliore amico di cui sopra deve trasferirsi in un’altra città. Ci troviamo spaesati, soli, inizialmente non vogliamo nemmeno crederci e dobbiamo scendere a patti con la nostra coscienza per accettare la situazione. Insomma, un processo lungo e doloroso, paragonabile solo alle fasi del lutto.
Premetto che sono perfettamente cosciente che le fasi di elaborazione di un lutto esistano sul serio nella vita reale, e non intendo certo scherzarci sopra. Dal momento, però, che stiamo parlando di serie tv, mi sembrava giusto dedicare anche una piccola parte del nostro tempo al povero fan, e a come si comporta quando viene cancellato il suo telefilm preferito.
Come dicevo, il suo rapporto con la cancellazione è similare alle fasi del lutto naturali. Diviso in cinque momenti, subisce alcuni passaggi, che ora vedremo insieme. Nessuno scopo denigratorio o dissacratorio: c’è solo la voglia di farvi un po’ sorridere con una variazione tematica sulle serie tv.
1) Negazione: le crisi di pianto in qualsiasi momento della giornata
Una delle fasi più dure in assoluto. Un po’ perché è la prima, e un po’ perché i cambiamenti sono sempre difficili da accettare, soprattutto se repentini. Quando ci arriva una notizia sconvolgente, la nostra prima reazione è esclamare qualcosa tipo “Che stai dicendo? Non può essere vero!”. Insomma, tendiamo a negare l’evidenza.
Con le serie tv mi è capitato di farlo personalmente, un sacco di volte. Un esempio fra tutti, la cancellazione di Shadowhunters. Sono arrivate notizie tendenziose, in un primo momento, e nemmeno molto chiare, ma la mia risposta a ognuna di esse era sempre la stessa: “No, dai, non è possibile”. E via di pianti scomposti a tutte le ore del giorno e delle notte!