Chi domina la terra del diniego? Quella landa desolata e contagiata dalla malevola influenza dell’uomo? Ennesimo titolo emblematico che mette uno degli ultimi tasselli di questo caotico mosaico. Fargo ci regala un episodio che sfora da suo solito stile, dove la realisticità unta di black humour, sua peculiarità, si fonde a un surrealismo poetico.
La violenza diventa dunque una sinfonia lineare e dolce, che accompagna la spaventosa caccia.
Nikki sopravvive all’attentato degli uomini di Varga grazie a un mastodontico colpo di fortuna. L’essere ammanettata al forzuto Mr. Wrench rappresenta la sua via di fuga. Il violento scagnozzo della nota organizzazione criminale di Fargo, che avevamo già conosciuto nella prima stagione, riesce a salvare entrambi. Ma la gelida e innevata foresta attende i fuggitivi. Dalla loro hanno solamente la fortuna, perché gli armati inseguitori sembrano trovare godimento nell’ebrezza della caccia. Yuri e il Golem si comportano come famelici predatori: seguono le tracce, scrutano dall’alto le vittime e si crogiolano nell’attesa del momento giusto. Nikki e Wrench, inconsapevolmente, fanno il loro gioco e pian piano si dirigono verso il luogo dell’esecuzione premeditata. Yuri, che sta diventando sempre più brutale, riconosce il tatuaggio del collega e inizia a blaterare di conoscere una certa Helga che parlava troppo, ricollegandosi all’ormai dimenticato siparietto iniziale del pilot.
Come da copione la caccia prende la piega desiderata e i due fuggitivi finiscono sul grottesco palco allestito dai Killer. Lo spettacolo assume tratti spaventosi e claustrofobici. Il buio occulta tutto quello che non sia il bianco terriccio innevato e il tronco, unico corpo estraneo dell’area. I riferimenti cinematografici al cinema Survivalista si sprecano e la tensione tocca picchi inauditi. Frecce vengono scoccate dal famelico Yuri mentre il Golem attacca con un’ascia. Wrench e Nikki vengono ripetutamente feriti ma riescono, con l’ennesima furbata, a far incappare il Golem in una trappola, tagliandogli la testa come se fosse argilla (paradosso tanto poetico quanto brutale).
Il losco umorismo di Fargo esasperato mostruosamente.
L’ebbrezza che deriva dal blando successo concede a Wrench la forza di contrattaccare l’apparentemente immortale Yuri, ferendolo vistosamente e tagliandogli un orecchio.
La fuga ricomincia, senza meta, senza piani e senza l’alcun minima idea sul da farsi. Essa porterà a un bowling fuori dal mondo. Altro rimando alla cinematografia Coeniana. In questa scena ci sono tutti i dettami della loro folle idea visionaria scenica. In particolar modo a quel capolavoro senza tempo de “il Grande Lebowski“. Qui la realisticità cruda e nuda si fonde al paranormale. Nikki si siede al bancone visibilmente ferita e il barista sembra non accorgersene insistendo nel chiedergli se necessita delle scarpe per giocare. La reduce Nikki, oramai spoglia di quell’alone di saccenza e sfacciataggine, è solo una ragazza ferita e spaventata, una che ha capito la pesantezza dei suoi errori e che porta sul proprio corpo tutte le cicatrici.
Persino i ripensamenti su Ray e su quel dannato errore della borsa rassicurano lo spettatore che, per la prima volta, vede pentimento nei suoi occhi. Ed è proprio in questo frangente che Nikki si trova di fronte quella che sembra essere una figura evanescente dai tratti mistici. Un inspiegabile incontro che si ricollega al viaggio solitario di Gloria, alla ricerca delle origini del suo padrino. Una vecchia conoscenza di Fargo (già vista nel terzo episodio). Tale individuo dà sfoggio della sua onniscienza e vaneggia sulla resurrezione delle anime. Esse vagano per occupare nuovi corpi, sia umani che animali.
Il gattino di nome Ray che porta con sé riaccende lo sguardo di Nikki che, per un attimo, crede di aver ritrovato il suo amato.
Tale sequenza ci obbliga necessariamente a domandarci quale piega voglia assumere Fargo. Dove vuole arrivare questa Serie? Perché coadiuvare surreale e reale?
Questa scelta può lasciare perplessi. Ma la risposta alla questione è racchiusa nella definzione del “percorso dell’anima” secondo il quale il giudizio giunge inevitabile. Perché tutta la vita è un preludio al momento in cui la nostra anima attraversa quel limbo ultraterreno in cui il giudizio inderogabile vincola essa alla pena o alla redenzione. Nikki ha una possibilità di rinascere e fuggire su un Maggiolino verde (colore della speranza). Yuri invece deve fare finalmente i conti con la sua sanguinolenta essenza, raccogliendo i frutti di una vita segnata dalla menzogna e dalla violenza.
Fargo riesuma i fantasmi dall’oltretomba per dargli la possibilità di ribaltare i ruoli.
E se in uno sperduto Bowling qualcosa di più grosso decide per la vita di altri, Varga continua a indirizzare l’esistenza di certi individui all’assoggettamento delle sue oscure trame. Sy è la vittima designata, ormai il suo ruolo inutile e fastidioso può cessare. L’orso Varga lo attira in una trappola. Sy finisce dunque in uno stato comatoso irreversibile, ed Emmitt si trova davanti a un bivio. La sua moralità compromessa vive sepolta sotto il peso delle menzogne e dell’ipocrisia, ma può riemergere.
L’albero alla base delle scale ha lasciato il posto a un desolato silenzio mentre l’orso si erge ancora fiero e minaccioso.
I giochi non sono finiti! Inquietanti messaggi subliminali, che riesumano Ray dal mondo dei morti, aguzzano l’istinto animalesco di Emmitt che ora è pronto al contrattacco. Mentre Varga e Meemo continuano a macchiare di nero ogni singolo angolo calpestato, i buoni stanno organizzando la loro risalita.