Chiunque abbia vissuto l’ebrezza di passare i propri pomeriggi d’infanzia con la tv sintonizzata sul canale di Disney Channel nei primi anni 2000, può considerarsi decisamente fortunato. Impossibile non ricordare quei momenti con affetto e occhi lucidi ma ad oggi, analizzando ciò che il canale offriva, tra cui alcune serie tv decisamente imperdibili, determinati programmi animati si sono persi nei meandri del panorama televisivo di quegli anni a scapito di prodotti di maggior successo. Non sempre giustamente, c’è da specificarlo: è questo il caso di Fillmore!, serie estremamente interessante passata in sordina, anche a causa di suoi “nemici” ben più celebri (come RicreAzione, uno dei programmi di punta di quegli anni).
Siamo in ben pochi a ricordarci di Fillmore
Mandato in onda per la prima volta sul canale satellitare Disney Channel nel 2003, per un totale di due stagioni e soli 26 episodi, Fillmore! non ha mai destato l’interesse di pubblico che avrebbe meritato, nonostante la serie sia stata trasmessa anche in chiaro sulla Rai raggiungendo così, almeno sulla carta, un più vasto pubblico. Lo show seguiva il filone, particolarmente in voga in quegli anni, dei programmi per ragazzi che riportavano dinamiche tipiche del mondo adulto ma in un contesto più giovane ed accessibile al pubblico di riferimento (strizzando l’occhio anche ai genitori seduti accanto ai propri figli davanti la tv). E’ questo un periodo che probabilmente la maggior parte di noi ricorda con affetto: quello in cui i cartoni animati ci parlavano senza moralismi, intrattenendoci e raccontandoci storie che ricalcavano vizi e virtù del mondo dei grandi ma in formato ‘bambino’. Fillmore! faceva parte esattamente di questa categoria, ma nonostante questo siamo in ben pochi a ricordarlo.
Ideata da Scott M. Gimple, già noto al pubblico di Disney Channel in quanto creatore di Pepper Ann, altra pietra miliare del canale, la serie aveva un plot tanto semplice quanto efficace. Protagonista della storia è Cornelius Fillmore, ragazzino di tredici anni che indaga con passione e dedizione sui casi e i misteri che hanno luogo nel suo istituto, la Scuola Media X. Accompagnato dalla sua partner di indagini Ingrid Third e da tutta una intera squadra di preadolescenti dall’innato senso investigativo, Fillmore fa parte della Pattuglia di Sicurezza della scuola i cui membri si distinguono dalla immancabile striscia di stoffa arancione sfoggiata lungo i corridoi. Lo scopo di questa organizzazione e del nostro protagonista è quello dunque di far rispettare l’ordine e le regole all’interno dell’istituto, punendo i disertori e assicurandoli al severo giudizio del corpo docenti. Muovendosi tra le aule e i campi sportivi, spesso in sella al suo skateboard, Fillmore riesce sempre a risolvere anche i casi ed i misteri più intricati. Nonostante le premesse possano sembrare noiose la serie mostra scene action di inseguimenti ed indagini molto divertenti e dinamiche, regalando un intrattenimento di ottima qualità anche grazie alla caratterizzazione dei personaggi principali e comprimari.
Fillmore è un protagonista di tutto rispetto, diventato ispettore della polizia della scuola dopo che egli stesso, per anni, è stato un vero e proprio ragazzaccio. Alle sue spalle annovera diversi crimini – sempre che così si possano definire la modifica di voti, lo spaccio di caramelle per i corridoi della scuola e il furto di panini. Questo suo passato turbolento lo porta a conoscere bene le mosse dei ragazzi cui dà la caccia, aiutandolo a risolvere i diversi casi e a muoversi all’interno della scuola come se per lui non avesse segreti. Il classico bad guy dal cuore d’oro insomma, che ha votato la sua vita alla giustizia e che ora, come un baby ispettore di CSI, si muove per ripulire l’istituto dalla corruzione e dal vandalismo. Il tutto, ovviamente, viene mostrato al pubblico in un contesto sempre parodistico e adatto ai più giovani.
Ingrid e Fillmore: una sintonia che è sinonimo di garanzia
Altri personaggi di rilievo sono sicuramente i “colleghi” di Fillmore: membri della Pattuglia di Sicurezza che, come una vera e propria squadra di polizia, si riuniscono in un punto di ritrovo con postazioni per i computer, archivi dei vecchi casi risolti e fascicoli di tutti gli studenti. La Pattuglia di Sicurezza ospita nel suo team diversi agenti tra cui il capo commissario Vallejo (che spesso discute con Fillmore ed Ingrid per il loto metodo poco ortodosso di risolvere i casi), un fotografo per le scene del crimine e perfino un intero reparto della scientifica.
Nonostante il team di Pattuglia sia molto numeroso, l’unica a riuscire a lavorare in perfetta sintonia con il nostro protagonista è Ingrid Third. Trasferitasi da poco nella scuola media X Ingrid è una ragazza apparentemente fredda e distaccata. Ama la solitudine e la letteratura gotica, indossa anfibi ed abito nero e parla molto poco. Nonostante questo, nel corso della serie rivelerà un grande cuore e una certa dose di empatia. La ragazza inoltre è una delle migliori studentesse della scuola, caratteristica che assieme alla sua innata memoria fotografica e alla grande intelligenza la rende uno dei membri più validi della Pattuglia di Sicurezza. La sua sintonia con Fillmore è totale, si supportano l’uno con l’altra senza mai pestarsi i piedi, facendo anzi della cooperazione e delle differenze caratteriali il punto di forza del loro rapporto. Due meravigliosi outsiders che si sono incontrati, capiti, alleati.
Dovremmo seriamente rivalutare Fillmore
Fillmore! si è saputo distinguere dagli altri prodotti animati di quel periodo in quanto risulta essere un vero e proprio giallo, che si avvale di un comparto grafico semplice ma perfetto per il prodotto e impreziosito in Italia da un doppiaggio eccellente (Stefano Crescentini e Ilaria Latini sono credibilissimi nei panni dei due tredicenni, regalando ottime interpretazioni). Riesce a mantenere sempre alta l’attenzione dello spettatore, divertendolo ed incuriosendolo ad ogni episodio. Inoltre crea una buona empatia con i personaggi ed è affascinante scoprire il passato dei due protagonisti, che con il loro intuito straordinario sembrano quasi dei piccoli Sherlock e Watson. Naturalmente è bene ricordare che parliamo di un prodotto pensato per un pubblico giovane ; tuttavia sono sicura che sia perfettamente godibile anche per gli adulti, che si divertiranno ad osservare lo spirito parodistico dell’opera e a cogliere le diverse citazioni cinematografiche presenti nei vari episodi. Magari non sarà la serie più memorabile trasmessa su Disney Channel, ma il suo fascino e la sua ironia sono rimasti immutati nel corso del tempo e la rendono perfettamente fruibile a chiunque voglia goderne la visione. Non ci resta che sperare che la serie divenga finalmente reperibile su Disney +, venendo finalmente rivalutata.