Ormai è risaputo che gli Academy Awards non lasciano mai tutti soddisfatti e spesso è proprio la critica a esprimere un parere totalmente in disaccordo con quello della notte del cinema. Tuttavia esistono proprio alcuni film premiati, come ad esempio Forrest Gump, che sono stati giudicati sopravvalutati. O ancora, altre volte, addirittura massacrati nonostante il loro positivo riscontro nel pubblico.
Premesso che molti di questi film sono davvero belli e meritevoli di un riconoscimento, talvolta si tende a non considerare il fatto che le metriche utilizzate dalla giuria degli Academy Awards sono particolari, difficili da capire e spesso molto molto discusse.
Andiamo a scoprire i 10 film vincitori agli Oscar che hanno ricevuto più critiche (negative) in assoluto
1) Crash (2004)
Crash è un film del 2004 diretto da Paul Haggis che ha vinto l’Oscar come Miglior Film nel 2006. La pellicola è ambientata a Los Angeles ed esplora le tensioni razziali e sociali che intercorrono tra un gruppo di personaggi diversi.
Nonostante il successo commerciale del film, molti critici e appassionati di cinema hanno espresso la loro insoddisfazione nei confronti del film, definendolo decisamente sopravvalutato. Tra le principali critiche mosse al film, si trovano la sua rappresentazione stereotipata dei personaggi non bianchi, la mancanza di approfondimento psicologico dei personaggi e la scelta di manipolare emotivamente lo spettatore senza offrire una reale analisi delle tematiche affrontate.
2) Forrest Gump (1994)
Forrest Gump, diretto da Robert Zemeckis, ha vinto sei Oscar tra cui Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore Protagonista per Tom Hanks. Il film racconta la vita di Forrest Gump, un uomo semplice che attraversa gli eventi più importanti della storia americana degli anni ’60 e ’70.
Nonostante il grande successo commerciale e critico del film, è stato anche questo definito piuttosto sopravvalutato. Tra le principali critiche mosse al film si trovano la sua rappresentazione riduttiva e semplificata della storia americana e dei suoi problemi sociali, il sentimentalismo eccessivo e la riduzione dei personaggi a semplici stereotipi.
In particolare, alcuni hanno sottolineato che il film sembra dipingere gli eventi storici come incidenti casuali che Forrest Gump attraversa senza comprendere appieno il loro significato, senza offrire una vera analisi delle questioni sociali e politiche dell’epoca.
3) Chicago (2002)
Tornando agli anni duemila, Crash non è stato l’unico film definito altamente sopravvalutato. Anche Chicago, diretto da Rob Marshall e che ha vinto sei Oscar tra cui Miglior Film, Miglior Attrice non Protagonista per Catherine Zeta-Jones e Miglior Attore non Protagonista per Christopher Walken, è stato molto criticato.
Anche in questo caso, nonostante il successo ottenuto, ha visto numerose critiche, tra queste troviamo la sua mancanza di profondità e la superficialità con cui affronta i temi della fama, dell’ambizione e della corruzione. In particolare, alcuni hanno notato che il film sembra esaltare il mondo della spettacolarizzazione e della superficialità, senza mai approfondire le conseguenze negative di questo mondo.
4) Slumdog Millionaire (2008)
Questo film è uno dei miei preferiti da sempre, tuttavia è stato uno dei film a essere definito tra i più sopravvalutati della storia degli Academy Awards (viene da sé che io non sia assolutamente d’accordo).
Tra le principali critiche mosse al film si trovano la sua rappresentazione stereotipata e sensazionalistica dell’India, la sua mancanza di approfondimento psicologico dei personaggi e la manipolazione emotiva dello spettatore attraverso una trama prevedibile e costruita ad hoc per suscitare emozioni. In particolare, alcuni hanno sottolineato la mancanza di una vera analisi dei problemi sociali e culturali dell’India, che vengono ridotti a sfondi esotici e pittoreschi, e la rappresentazione riduttiva dei personaggi femminili, che appaiono solo come strumenti per il protagonista maschile.
Tuttavia, è importante notare che queste valutazioni sono soggettive e che Slumdog Millionaire ha anche ricevuto molti apprezzamenti per la sua regia, la colonna sonora coinvolgente e l’interpretazione dei suoi attori, soprattutto dei giovani protagonisti provenienti dalle baraccopoli di Mumbai.
5) Il paziente inglese (1996)
E dopo pellicole come Forrest Gump, o Slumdog Millionarie, un tuffo nel passato con un film che tutt’oggi viene studiato nei corsi di cinema ma che non è stato esente dall’etichetta di sopravvalutato.
Diretto da Anthony Minghella, ha vinto nove Oscar tra cui Miglior Film, Miglior Regia e Migliore Sceneggiatura Non Originale. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Michael Ondaatje e segue la storia di un uomo gravemente ferito durante la Seconda Guerra Mondiale e dei ricordi che lo legano ad una donna che amava.
Anche in questo caso, nonostante il successo ottenuto, è stato criticato per la sua lunghezza eccessiva e la sua lentezza, che avrebbero reso il film noioso. Inoltre, alcuni hanno notato la mancanza di una vera empatia per i personaggi e la loro storia d’amore, che sarebbe apparsa troppo artificiosa e priva di passione.
6) The Artist (2011)
The Artist è un film muto del 2011 diretto da Michel Hazanavicius, che ha vinto cinque Oscar tra cui Miglior Film, Miglior Regia e Migliore Attore Protagonista (qui trovi la lista dei migliori attori). Il film racconta la storia di un attore di cinema muto che cerca di adattarsi all’avvento del sonoro e della sua giovane co-protagonista.
Anche se The Artist è stato molto apprezzato dalla critica e dal pubblico, essendo nella sua costruzione molto particolare, è stato ugualmente criticato a causa di alcuni aspetti, tra questi la sua mancanza di originalità e il suo essere troppo dipendente dall’omaggio al cinema muto del passato. Inoltre, alcuni hanno notato la mancanza di approfondimento dei personaggi e la loro rappresentazione stereotipata, con una trama che avrebbe riprodotto un po’ troppi cliché del genere.
7) Shakespeare in Love (1998)
Tornando agli anni 90 di Forrest Gump e compagnia, diretto da John Madden troviamo Shakespeare in Love, che si è portato a casa la bellezza di sette premi Oscar tra cui Miglior Film, Miglior Attrice Protagonista e Miglior Sceneggiatura Originale. Il film è una commedia romantica che immagina la storia d’amore tra il giovane Shakespeare e una nobildonna che ispira la sua opera “Romeo e Giulietta”.
Tra le principali critiche mosse al film si trovano la sua mancanza di fedeltà storica e di autenticità culturale, con una rappresentazione molto romanzata e fantasiosa della vita dell’autore. Inoltre, alcuni hanno notato la sua struttura convenzionale e prevedibile, che avrebbe reso il film poco originale e poco coinvolgente. Ovviamente, come nei casi precedenti vi riporto solo le motivazioni che li hanno portati ad essere definiti tali, ma in molti hanno accolto positivamente il film.
8) A Beautiful Mind (2001)
Altro film con cui mi trovo totalmente in disaccordo con la critica è A Beautiful Mind, diretto da Ron Howard, che racconta la storia vera del matematico John Nash, interpretato da Russell Crowe, che lotta contro la schizofrenia mentre cerca di sviluppare una teoria economica rivoluzionaria.
Alcuni hanno contestato la rappresentazione del personaggio di Nash, che sarebbe stata troppo idealizzata e semplificata rispetto alla sua vita reale, con una mancanza di attenzione alla sua personalità complessa e problematica. Altri hanno notato la sua narrazione convenzionale e la sua musica melodrammatica, che avrebbero reso il film troppo sentimentale e poco coinvolgente.
9) Il discorso del Re (2010)
Film del 2010 diretto da Tom Hooper, ha vinto quattro premi Oscar tra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista e Migliore Sceneggiatura Originale. Il film racconta la storia vera del re Giorgio VI del Regno Unito e del suo percorso per superare il problema del balbettamento e pronunciare il suo discorso di incoronazione del 1937.
Nonostante il grande successo ottenuto, il film è stato oggetto di alcune critiche riguardanti la sua accuratezza storica e la sua rappresentazione della realtà. Ad esempio, alcune fonti hanno sottolineato che il rapporto tra il re Giorgio VI e il suo logopedista Lionel Logue potrebbe essere stato esagerato e romanzato a fini narrativi. Inoltre, il film ha ricevuto critiche per la sua rappresentazione degli aspetti sociali e politici dell’epoca, che sarebbero stati semplificati o addirittura distorti.
10) Green Book (2018)
Uno dei film che ho maggiormente apprezzato tra le vittorie degli ultimi anni è stato proprio Green Book, probabilmente non compreso da molti.
Diretto da Peter Farrelly è stato vincitore di tre premi Oscar, tra cui il premio per il Miglior Film. La storia è ambientata negli anni ’60 e segue un pianista afroamericano, Don Shirley, e il suo autista, Tony Vallelonga, durante un tour nel Sud degli Stati Uniti in cui affrontano il razzismo e le difficoltà della segregazione razziale.
Il film ha ricevuto molte critiche e controversie riguardo alla sua rappresentazione del razzismo e alla sua scelta di focalizzarsi sulla storia del personaggio bianco, Tony Vallelonga, piuttosto che su quella di Don Shirley. Molti hanno sostenuto che il film presenti una visione riduttiva e stereotipata della cultura afroamericana, e che la sua narrazione sia troppo semplificata e convenzionale.