Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler, anche involontari, di alcuni dei film nel catalogo di MUBI come Aftersun, Winter Boy, Lucky, Memorie di un assassino, After Love
Sul sito di MUBI si legge che, invece di catalogo, è preferibile chiamare il suo elenco di film “cineteca”. Già questo dice molto di un sito che nasce, in effetti, per i veri cinefili, gli amanti del cinema d’autore e gli appassionati di cinema in generale. Su MUBI, non ci sono serie televisive, si tratta infatti di una piattaforma streaming di cinema dove si possono trovare tantissimi tipi diversi di film e condividere la propria opinione. Sì, perché su MUBI c’è spazio anche per la condivisione della propria esperienza cinematografica: si possono quindi scambiare opinioni su un film in particolare o anche su un regista e la sua carriera. Il tutto tramite un solo sito. I film che potete trovare su MUBI sono di ogni genere e la particolarità è che spesso sono film d’autore o comunque film meno conosciuti e poco mainstream. Bisogna quindi essere un cinefilo per iscriversi a MUBI? Assolutamente no, è una piattaforma di film utilissima per chiunque abbia voglia di sfogliare un catalogo diverso dal solito. Per chi volesse il compito facilitato, ecco cinque dei titoli più belli che potete trovare adesso su MUBI.
1. Aftersun
Aftersun è la bellissima storia di una figlia e di un padre che attraverso vari espedienti cercano di ritrovare il loro rapporto ma anche e soprattutto di ritrovare loro stessi. Sophie, undici anni, passa le sue vacanze estive col padre Calum, per lo più in Turchia, cercando di ambientarsi ma soprattutto di capire il padre trentenne che sembra perennemente insoddisfatto della sua vita. In realtà Calum sta vivendo una grande depressione che cerca di sanare attraverso il tempo che passa con sua figlia. I due, in questo film quasi onirico, non fanno altro che rincorrersi e rincorrere una felicità e una serenità troppo sfuggente. La narrazione è davvero interessante, originale e convincente: prima di tutto ci sono alcuni espedienti, come i flash forward e anche la ripresa dalla videocamera in prima persona, che aiutano a spezzare un ritmo altrimenti troppo piatto e malinconico. Attraverso queste accortezze invece, la regista Charlotte Wells riesce a portare avanti un film dolce ma ragionato, malinconico ma anche sorprendente. Molto del film lo fanno i suoi due protagonisti, Frankie Corio nei panni di Sophie e Paul Mescal nei panni di Calum; se per quest’ultimo sappiamo di più, e lo conosciamo grazie soprattutto a Normal People, per la piccola protagonista invece sappiamo qualcosa in meno. Eppure, in Aftersun entrambi fanno un lavoro magnifico che verte soprattutto sull’emozione e sulla passione, che vengono trasmesse in maniera spontanea a noi spettatori.
2. Winter Boy
Winter Boy è un viaggio dentro l’animo umano, che non è solo quello del protagonista ma anche di tutti quelli che lo circondano. Winter Boy è un viaggio nel dolore: muore un padre di famiglia, e due fratelli e la loro madre devono affrontare il lutto ma, come sempre, ognuno lo fa a modo suo. Il protagonista, Lucas, lo fa cercando di scavare dentro se stesso e attraverso sesso, droghe e ribellioni varie, riuscirà ad affrontare finalmente ciò che lo attanaglia davvero e che non gli permette di essere se stesso; il suo è una sorta di viaggio di formazione attraverso quel periodo terribile che è l’adolescenza, reso ancora più spaventoso da un lutto enorme. Nel film ci sono molti temi complessi come l’omosessualità, il conflitto familiare, il lutto, l’adolescenza, il suicidio e la prostituzione. Tutto questo è racchiuso in Winter Boy, un film francese girato da Christophe Honorè, che non parla solo del lutto ma di come vadano normalizzate le varie fasi che lo riguardano. Lucas, ma anche il fratello e la madre, fanno fatica ad affrontare il dolore ma ancora di più fanno fatica ad affrontare una vita diversa da quella che si immaginavano. Winter Boy parla di coscienza di sé, in un mondo in cui il dolore ha come unico scopo quello di temprarti.
3. Lucky
Lucky è un novantenne ateo, che nella sua vita ha sempre fatto fatica a credere a qualsiasi cosa che non fosse materiale ma che si è anche circondato di amici fedeli. Arrivato alla sua età, rimasto solo dopo la morte di tutte le persone a lui care, decide di diventare una sorta di eremita del mondo in una cittadina nell’entroterra degli Stati Uniti d’America. Il film è molto malinconico ma anche, a suo modo, ironico e dolce. È la storia di un uomo anziano che deve fare i conti con la sua vita, ma è anche un film sentimentale, che racconta le fasi della vita e la vita stessa attraverso l’ultima fase di quest’ultima. Il protagonista è molto longevo e tratta questa fortuna come una maledizione, per poi comprendere varie cose su di sé e su tutte le persone che lo hanno accompagnato fino a quel punto. Irriverente in molti punti e dolce in molti altri, Lucky sa sorprendere e convincere, strappandoci qualche risata amara, e di quando in quando anche una lacrimuccia. La cosa più sorprendente e malinconica in tutto questo è che Lucky è l’ultimo film di Harry Dean Stanton, morto poco dopo la fine delle riprese, che interpreta Lucky come una sorta di vero epilogo. Struggente.
4. Memorie di un assassino
Noir di Bong Joon-ho, il conosciutissimo premio Oscar per Parasite, che ripercorre la storia vera del primo vero serial killer coreano riconosciuto, Lee Choon-jae, attivo tra il 1986 e 1991 esclusivamente in una piccola cittadina coreana chiamata Gyeonggi. Memorie di un assassino è ambientato, appunto, alla fine degli anni Ottanta e segue un’atmosfera molto malinconica ma anche tensiva e affascinante, che si ricollega ai fatti realmente accaduto intorno al serial killer e alle sue vittime. Il film appare molto dark, con atmosfere cupe che ci ricordano i vecchi noir polizieschi, ma anche molto intrigante ed emotivo. L’espediente più interessante, anche dal punto di vista storico e informativo, riguarda le forze dell’ordine coreane: totalmente impreparate di fronte a un killer del genere, e quindi impaurite e quasi inermi. Questo permette allo spettatore di farsi un’idea precisa della situazione e allo stesso tempo di provare una sorta di continua frustrazione nei confronti del caso. Il film, come tutti i lavori di Bong Joon-ho, porta avanti una narrazione coerente e precisa e, di nuovo come spesso accade con il regista coreano, puntuale sul racconto di un certo tipo di storie e cultura del suo paese.
5. After Love
Il regista è Aleem Khan ed è la sua opera prima, premiata ai British Indipendent Film Award. Un ottimo inizio per il regista britannico che, con After Love, racconta la storia di una donna che scopre, dopo la morte del marito, che quest’ultimo aveva un’altra famiglia parallela. La narrazione è a metà tra un poliziesco e un dramma a tutti gli effetti, ha dei colpi di scena e la tensione tipica dei noir che tengono incollati allo schermo. Nonostante questa piccola premessa possa far pensare ad una trama già sentita, After Love affronta questo tipo di tematica con molta spigliatezza ma soprattutto in maniera molto originale e non scontata. Mary, la protagonista, affronta infatti varie sfide: da quella religiosa a quella passionale, da quella burocratica a quella filosofica. Grazie al suo coraggio, infatti, riuscirà a cambiare la sua prospettiva sul marito, su se stessa e anche su molte altre cose importanti per lei. Il tema della religione è centrale, Mary si converte all’Islam in virtù del matrimonio con un uomo musulmano. Alla dipartita di quest’ultimo, però, si ritrova quindi a convivere con qualcosa che non sente molto suo ma che le darà una forza inaspettata. After Love è una storia di coraggio che riesce a infonderlo anche in chi la guarda.