– Il film è meglio del libro.
– Ma cosa ti viene in mente? Il libro è molto meglio del film.
Quante volte ci è capitato di assistere a – o di essere protagonisti di – una conversazione del genere? I film che traggono le proprie origini da libri più o meno celebri sono tutti destinati a essere oggetto di battibecchi di questo tipo tra chi pensa che gli adattamenti cinematografici tolgano complessità ai romanzi e chi invece continua a sostenere il valore delle immagini. A volte, però, più che chiederci quale dei due mezzi espressivi abbia reso meglio la storia, la vera domanda da porci è un’altra: l’adattamento cinematografico è davvero fedele al libro? Ecco, se è vero che ci sono film che traducono in immagini le loro opere madri letterarie quasi parola per parola, è vero anche che ce ne sono altri – alcuni dei quali piuttosto famosi – che dei libri dai quali traggono ispirazione prendono poco più del titolo. Anzi, vi dirò di più, in alcuni casi nemmeno quello.
E allora eccoci qui a classificare i 10 adattamenti cinematografici che più di tutti sono risultati meno fedeli alle loro opere madri, a volte tanto da far credere di non averne una.
10 – Fight Club
Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Ma qual è la prima regola del film Fight Club? Probabilmente discostarsi dalla sua storia originale, quella dell’omonimo libro di Chuck Palahniuk. Datato 1999, Fight Club è infatti sì uno dei capolavori del regista David Fincher, ma è anche tra quegli adattamenti cinematografici che più si discostano dall’opera madre. Le differenze tra il libro e il film sono abbastanza numerose, ma soprattutto sono profonde e sostanziali: si comincia dalle circostanze dell'”incontro” tra il Narratore senza nome e Tyler Durden, si passa per il livello di consapevole coinvolgimento dello stesso protagonista nel Progetto Mayhem per terminare poi nella struttura del finale. Ed è proprio quest’ultimo il cambiamento più radicale e più chiacchierato: il colpo che il Narratore spara a se stesso in entrambi i casi non è letale, ma se nel libro il suo destino è quello di essere rinchiuso in un ospedale psichiatrico, nel finale del film questo non avviene, o almeno non ci è dato saperlo. Una differenza, questa, che ha colpito molto i fan della storia letteraria ma che non ha di certo impedito a Fight Club di essere considerato (con tutte le ragioni del caso) un capolavoro del cinema.
9 – Shrek
Sapevate che uno dei film più conosciuti della DreamWorks – Shrek – non è una storia originale? Beh, io no, ma inaspettatamente è proprio così. E quindi eccoci qui a scoprire insieme che in realtà la storia di uno dei film animati per eccellenza è ispirata a un libro illustrato intitolato Shrek! e pubblicato da William Steig nel 1990. La storia del libro racconta di un giovane orco che, cacciato di casa, comincia un viaggio in giro per il mondo al termine del quale sposa Fiona, una principessa che però è anche un orco. Ma se il destino sentimentale di Shrek nel libro e nel film è lo stesso, sono le avventure vissute nella trama a essere spesso e volentieri differenti, e in molti pensano che quelle viste nel film d’animazione siano sviluppate decisamente meglio. Personalmente, non avendo mai avuto sotto mano il libro, non posso affermare con certezza di essere o meno d’accordo: non mi resta che mettermi alla ricerca del libro illustrato per scoprirne di più.
8 – Blade Runner
Per l’ottavo posto nella classifica degli adattamenti cinematografici meno fedeli all’opera madre torniamo indietro nel tempo a un pezzo di storia datato 1982: Blade Runner. Il film di Ridley Scott è basato sul romanzo di Philip K. Dick Ma gli Androidi sognano Pecore Elettriche? del 1968, ma le due trame sono così diverse da far pensare che Blade Runner sia quasi tutta un’altra storia. Dall’ambientazione differente – San Francisco nel 1992 contro Los Angeles del 2019 – alle tematiche trattate e fino alla scelta di chiamare gli androidi “replicanti”, la sceneggiatura del film si differenzia dal libro anche nei suoi elementi principali. Nel corso delle riprese, inoltre, gli attori aggiunsero il carico da undici a una storia già di per sé differente, cominciando a proporre elementi nuovi e integrazioni alle scene, scelte che in realtà hanno contribuito a rendere il film ancora più iconico. Morale della favola? Blade Runner – termine che non compare mai nel libro di Dick -, risulta essere solo lontanamente ispirato dal romanzo, ma ciò non gli toglie assolutamente nulla. Anzi fu lo stesso Dick, messo al corrente delle modifiche, a valutare l’opera molto positivamente, prevedendo che sarebbe stato un successo. Direi che ci aveva visto giusto.
7 – Forrest Gump
Vincitore di una valanga di premi tra i quali sei Oscar e tre Golden Globes, Forrest Gump è un classico della cinematografia che tutti abbiamo visto almeno una volta. Non tutti però abbiamo letto il libro omonimo di Winston Groom dal quale la sceneggiatura del film trae ispirazione, un romanzo molto apprezzato ma anche molto diverso in numerosi elementi dal film cult che conosciamo. Il protagonista, quel Forrest Gump magistralmente interpretato da Tom Hanks, è nel libro un personaggio molto più burbero, volgare e violento rispetto al corrispettivo cinematografico al quale ci siamo tanto affezionati. E, come se non bastasse, a cambiare sono anche alcuni elementi della trama: della morte di Jenny e di quella della madre nel libro non si parla mai, mentre in quest’ultimo è invece presente un personaggio che nel film non vediamo e che ha anche un ruolo importante per Forrest da giovane. È opinione comune che le differenze non abbiano fatto altro che migliorare il film, al punto tale da far dimenticare a buona parte del pubblico l’opera madre da cui questo è tratto. Beh, che dire, ottimo lavoro!
6 – Shining tra gli adattamenti cinematografici meno fedeli all’opera madre
Ammetto che il sesto posto in questa classifica ha per me un peso particolare, essendo io un’amante di film horror e thriller psicologici e trattando di uno dei miei film preferiti in assoluto: Shining di Stanley Kubrick, basato sull’omonimo romanzo di Stephen King. È cosa risaputa che lo scrittore non sia mai stato contento dell’adattamento del suo libro, e questo giudizio proviene proprio dalle differenze che intercorrono tra le due opere. La caratterizzazione del personaggio di Wendy non gli è andata giù, né tantomeno ha mai apprezzato il fatto che lo spettatore potesse comprendere fin dal principio i problemi di Jack, affermando che “tutto quello che fa è diventare sempre peggio”. Nel libro Shining quella che Jack mette in atto è una profonda lotta con se stesso, e il personaggio che ne viene fuori è decisamente più complesso e sfaccettato rispetto a quello che abbiamo visto sul grande schermo. Eppure lo Shining di Stanley Kubrick continua a essere uno dei capolavori della cinematografia, un film capace di incuriosire e inquietare gli spettatori in modo unico. Personalmente, da grande amante sia dei film di Kubrick che dei libri di King e considerando entrambi dei geni assoluti nei propri rispettivi ambiti artistici, non me la sento di dichiarare un vincitore: per me tra film e libro in questo caso è un meraviglioso pareggio.
5 – I figli degli uomini
Al quinto posto tra gli adattamenti cinematografici meno fedeli all’opera madre mai realizzati c’è il film del regista messicano Alfonso Cuarón I figli degli uomini, molto liberamente tratto dall’omonimo romanzo di P.D. James. Siamo nel 2027, in un mondo alle prese con una generale infertilità che ormai da anni fa sì che non nascano più bambini. La società impaurita e in guerra cade ancora di più nello scompiglio quando l’ultimo bambino nato sulla Terra, Baby Diego, viene assassinato. È in questo contesto che si sviluppa la storia di Theo, un attivista che ha l’obiettivo di portare quella che potrebbe essere a tutti gli effetti l’unica salvezza del mondo e la risoluzione per buona parte dei problemi dell’umanità – una donna non si sa come rimasta incinta – al di fuori del contesto di guerra in cui vivono. I figli degli uomini si differenzia praticamente in tutto e per tutto dal libro dal quale trae ispirazione, anche se la cosa non lo rende meno ben fatto. Il film prende il concetto dell’infertilità di massa, lo stesso alla base del libro, per portarlo però in una direzione completamente diversa. Un concetto che, come dimostrato anche da una serie tv celebre come The Handmaid’s Tale, può essere un ottimo punto di partenza per una storia davvero potente.
4 – Chi ha incastrato Roger Rabbit
C’è stato un periodo in cui i film che univano figure umane e cartoons andavano davvero forte. Ce lo ha dimostrato Space Jam, che ha visto Michael Jordan recitare insieme ai Looney Tunes, ma ancora prima ci aveva pensato con estremo successo Chi ha incastrato Roger Rabbit. La storia dell’investigatore privato Eddie Valiant e del cartoon Roger Rabbit sospettato di omicidio in teoria trae ispirazione dal romanzo di Gary Wolf Who censored Roger Rabbit? datato 1981, ma nella realtà dei fatti gli unici punti di contatto tra il libro e il film sono i personaggi protagonisti. Le due trame infatti sono completamente differenti, storie che niente hanno a che vedere l’una con l’altra: cambia l’ambientazione, cambia il modo in cui i cartoon vivono e sono percepiti, cambia il fulcro dell’indagine e cambia anche l’epilogo. Per dirla tutta, il libro e il film sono così diversi che, dopo il successo di quest’ultimo, Gary Wolf decise di scrivere una nuova storia più vicina a quella raccontata nella trasposizione cinematografica. Insomma, la letteratura influenza il cinema e il cinema influenza la letteratura: ecco una delle bellezze dell’arte.
3 – La spia che mi amava, al terzo posto tra gli adattamenti cinematografici meno fedeli all’opera madre
Poteva una saga letteraria e cinematografica come quella di 007 non rientrare con una delle sue opere in questa classifica di film poco fedeli alle opere madri letterarie? Assolutamente no, e infatti ci entra di diritto e direttamente sul podio con il film del 1977 La spia che mi amava. È Roger Moore a dare il volto a James Bond in questa pellicola che racconta la decima avventura della spia più conosciuta di sempre; un’avventura che però ha davvero poco a che vedere con quella omonima che Ian Fleming aveva raccontato nel 1962. Anzi, praticamente nulla, a partire dal punto di vista che nel libro è quello di una protagonista femminile. Se è vero che sono molti i film di James Bond ad avere in comune con il rispettivo libro solo il titolo e poco più, è vero anche che per quanto riguarda La spia che mi amava le similitudini tra le due storie sono praticamente inesistenti. Severo? Forse sì, ma anche altrettanto giusto.
2 – Red e Toby nemiciamici
Comincio a parlare di questa seconda posizione in classifica facendo un mea culpa, perché fino a pochissimo tempo fa non avevo mai sentito parlare del film animato Disney Red e Toby nemiciamici. Per fortuna, però, c’è sempre tempo per recuperare. Quella che è considerata una tra le migliori storie d’amicizia mai raccontate dalla Disney trae ispirazione dal romanzo The fox and the hound di Daniel P. Mannix, ma con questo non ha assolutamente nulla in comune se non l’affetto che lega i protagonisti, una volpe e un cane da caccia. Se infatti il film, creato per essere destinato a un pubblico prevalentemente composto da bambini, ha un mood molto più leggero e spensierato, il libro presenta toni cupi, comportamenti più realistici degli animali e avvenimenti narrati assolutamente non in linea con il target disneyano, cosa che il finale conferma in pieno. Certo, non è stata la prima né l’ultima volta in cui la Disney ha preso delle storie e le ha modificate totalmente per farne prodotti fruibili dai bambini, ma dobbiamo dire che con Red e Toby nemiciamici ha dato davvero il meglio di sé.
1 – La serie di Bourne
Concludiamo in bellezza questa classifica di adattamenti cinematografici molto liberamente ispirati a libri con una prima posizione che non è una semplice pellicola, ma una serie completa: quella di Bourne. A partire da The Bourne Identity e successivamente nei suoi sequel, Matt Damon interpreta Jason Bourne, un ex agente della CIA affetto da amnesia che cerca di capire chi è davvero e cosa sia successo nella sua vita. E questo, solo ed esclusivamente questo, lega questi film – in particolare i primi tre distribuiti dal 2002 al 2007 – ai romanzi scritti da Robert Ludlum. L’incipit dei due prodotti vede infatti Jason cadere in mare ed essere salvato, dopo aver fluttuato per un po’ privo di sensi, da un peschereccio. Da qui in poi, praticamente niente più sarà lo stesso. Bourne si posiziona tra quei prodotti per i quali la trasposizione cinematografica è stata ampiamente più approvata dell’origine letteraria, cosa dimostrata anche dal fatto che ne sia stato creato non uno, ma una serie di film di successo. Una serie che, se non avete ancora visto, vi consiglio assolutamente di recuperare.