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Le 5 migliori interpretazioni di Alan Rickman

Alan Rickman
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Alan Rickman ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema, nonostante abbia debuttato sul grande schermo all’età di 42 anni, essendosi prima dedicato al teatro e alla televisione (e non smetterà mai di farlo nella sua carriera). Non solo un’intera generazione è cresciuta guardandolo impersonare come meglio non si poteva il temutissimo professore di pozioni Severus Piton, ma l’attore ha anche lavorato con i migliori interpreti e registi del momento dando vita a personaggi semplicemente memorabili. Abilissimo nell’incarnare i villain tanto da rivoluzionarne l’immagine, grazie al suo sguardo sempre fisso, ai suoi lineamenti spigolosi, alla sua eleganza british e alla sua voce così particolare, ha spaziato in tantissimi generi – dall’action al dramma, passando per il fantasy, la fantascienza e la commedia – dimostrando, col suo immenso talento, di poter rivestire i panni di chiunque. Ma, del resto, come ha sempre detto lui:

“Non interpreto cattivi, interpreto persone molto interessanti”.

Purtroppo, nella sua carriera ha raccolto pochissimi premi (tra cui un Globe, due BAFTA e uno Screen Actors) e vergognosamente nemmeno una nomination all’Oscar. Noi non possiamo dagli la statuetta che tanto meriterebbe, ma a 7 anni dalla sua morte vogliamo omaggiarlo alla nostra maniera, scegliendo i suoi cinque migliori ruoli, cercando di essere il più obiettivi possibili e senza classificarli.

Un’impresa complessa, ma che non vediamo l’ora di affrontare. Buttiamoci allora a capofitto nel mondo cinematografico di Alan Rickman.

1) Severus Piton (Harry Potter)

Alan Rickman

Era inevitabile iniziare con questa superba interpretazione di Alan Rickman, talmente memorabile che ha reso la saga di Harry Potter (disponibile su Netflix, Prime, Sky e Now) ancor più unica.

Severus Piton è il personaggio psicologicamente più complesso, interessante e indecifrabile dell’universo potteriano. All’apparenza è meschino, arrogante, odioso, apatico e misterioso; in realtà, andando avanti con Harry Potter, si scopre la sua estrema bravura nella magia, la sua difficile infanzia e che, dietro quella dura e oscura corazza, si nasconde una lealtà estrema e una capacità d’amare così dolorosa da far male. Complice il fatto che l’attore era l’unico a conoscere l’intero arco narrativo del suo personaggio potendo così adattarne le parole e le azioni, ha preso questo complicato ruolo, l’ha fatto suo e ne ha reso al meglio ogni più piccola sfumatura. Ha donato a Piton profondità, un che di minaccioso ma pure quella punta di umorismo che non guasta mai, riconoscibilità con quella sua particolare parlata e camminata.

Brillanti, poi, erano le interazioni con gli altri personaggi (solo lui poteva riempire con così tanto disprezzo quelle monosillabiche risposte alla Umbridge), soprattutto con Ron Weasley e Harry Potter. Proprio Daniel Radcliffe ricordò quanto Rickman fosse stato importante per lui con un post, di cui riportiamo le seguenti parole:

“Come attore è stato uno tra i primi adulti di Harry Potter a trattarmi come un collega, e non come un bambino. […] Porterò con me le sue lezioni per il resto della mia vita e della mia carriera”

2) Hans Gruber (Die Hard – Trappola di Cristallo)

Pochi attori sono così bravi a interpretare i villain come lo era Alan Rickman. E il ruolo che ha cambiato per sempre l’immagine del cattivo al cinema è stato quello del diabolico terrorista tedesco Hans Gruber nel primo Die Hard (su Disney Plus, a noleggio su Prime e Apple).

Gruber è stato scritto come il perfetto contraltare del John McClane di Bruce Willis in Die Hard: un uomo di immensa spietatezza e astuta malvagità; un calcolatore dall’eleganza innata e dallo stile inconfondibile; un appassionato di filosofia e musica classica. Rickman, però, dà realmente vita a questo personaggio con incredibile abilità, rendendolo psicologicamente terrificante e minaccioso ma senza esagerare (basta un suo sguardo per far tacere chiunque in Die Hard), e che lo porta a essere uno dei più grandi cattivi mai esistiti, non solo nell’action ma nel cinema in generale. E la testimonianza di ciò è data dal fatto che, oltre ad aver lanciato la tendenza a scegliere gli inglesi come villain e nonostante la saga sia andata avanti per anni, nessun sequel di Die Hard è mai stato all’altezza dell’originale perché, sebbene molti attori ci abbiano provato, nessuno è riuscito a replicare il magnetismo e la malvagità dell’attore britannico.

Perché, per fortuna e purtroppo, c’è solo un Alan Rickman. Ah, quasi dimenticavamo: ha fatto tutto ciò nel suo primo ruolo cinematografico in assoluto. Semplicemente straordinario.

3) Il Colonnello Brandon (Ragione e sentimento)

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Sebbene sia un asso nell’interpretare gli antagonisti, Alan Rickman è eccellente anche nei panni di un personaggio romantico. E chi ha visto Ragione e sentimento non può che concordare con noi.

In uno dei migliori adattamenti dei romanzi di Jane Austen, l’attore porta sullo schermo un uomo mite, pacato, dai sani principi morali, che si innamora della giovane Marianne di Kate Winslet. Nei panni del Colonnello Brandon, si muove a piccoli passi, da quei primi momenti silenziosi fino a un ultimo timido sorriso, ed è questa pacatezza che ha reso la sua storia d’amore con la minore delle sorelle Dashwood ancor più plausibile. Anche se ciò che fa davvero decollare il film è l’amicizia di Brandon con l’Elinor di Emma Thompson, che ci regala le sue scene migliori. Perché i due sono spiriti affini che hanno amato profondamente e perso molto; due anime che, nonostante la crudeltà del mondo, continuano a combattere e a prendersi cura degli altri.

Un ruolo commovente, gentile, di una tenera sensualità e davvero insolito per lui, ma che gli ha permesso di dimostrare le sue capacità recitative con grazia e umiltà, trovando elogi anche dai fan più accaniti della Austen. Tanto che parecchi si sono lamentati – e si lamentano tutt’ora – della mancata nomination agli Oscar per Ragione e sentimento (disponibile su Starz e Lionsgate, a noleggio su Prime e Apple).

4) Lo sceriffo di Nottingham (Robin Hood – Principe dei ladri)

Ci sono tre cose per cui Robin Hood – Principe dei ladri è ricordato: l’anacronistico accento americano di Kevin Costner, la canzone di Bryan Adams e lo spavaldo sceriffo di Nottingham di Alan Rickman. E forse lui è anche l’unico motivo per guardare questo film disponibile su Sky e Now.

L’attore non aveva molto su cui lavorare, data l’unidimensionalità del personaggio; eppure è riuscito lo stesso, attraverso una brillante performance, ad aggiungere qualcosa di nuovo a un ruolo già molte volte interpretato in passato. Invece di forzare un inesistente retroscena tragico o trovare un’improbabile motivazione alla sua malvagità, Rickman lo rappresenta all’estremo, rendendolo allo stesso tempo pericoloso e comico, anche grazie al suo personale lavoro sul copione. Infatti, finché il regista non gli concesse piena libertà sul ruolo, l’attore non accettò la parte. Molte delle migliori battute dello Sceriffo provenivano direttamente da lui, come la seguente e più iconica:

“Sospendete gli avanzi per i lebbrosi, niente più decapitazioni misericordiose… e annullate il Natale!”

Pensate che la quantità di dialoghi che aveva aggiunto al suo personaggio era così significativa che Kevin Costner chiese di ridurgli il ruolo poiché temeva che il suo Robin Hood venisse oscurato dallo Sceriffo di Nottingham. Che poi, in fondo, anche se tutte le battute dello Sceriffo possono essere viste nella versione estesa, è quello che è successo, confermando Rickman come uno dei più grandi antagonisti di sempre.

5) Alexander Dane (Galaxy Quest)

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L’ultima performance nell’elenco è una delle meno conosciute e più sottovalutate di Alan Rickman. Intanto, per chi non lo conoscesse, Galaxy Quest è una parodia fantascientifica dalla seguente trama: il cast di una serie tv alla Star Trek viene arruolato da un gruppo di alieni, che non comprendono la differenza tra recitazione e realtà, per sconfiggere un feroce nemico. Rickman è Alexander Dane, un attore shakespeariano depresso per la svolta che ha preso la sua carriera, incastrata in un ruolo che detesta, in convention sci-fi sempre uguali e in slogan che ripete con la felicità di un impiegato delle poste il lunedì mattina:

“Per il martello di Grabthar, per i figli di Warven, io saprò vendicarti!”

La commedia non è solitamente il territorio di Rickman, eppure forse mai come in questo film mostra, oltra alla sua vena comica, tutta la sua enorme gamma recitativa: passa dalla frustrazione totale all’accettazione riluttante, dalla pura felicità al dolore più profondo. Iconiche sono le sue espressioni, il suo roteare gli occhi e quella testa prostetica che già così fa ridere. Commovente è quando, tenendo tra le braccia una ragazzo morente, comprende quanto grande sia l’impatto del suo Dr Lazarus sui fan dello show. E allora, stavolta, quello slogan tanto odiato lo pronuncia con enfasi epica e coinvolgimento assoluto, mentre delle lacrime scendono dai suoi occhi – e dai nostri.

E inutile ribadirlo ma, grazie al perfetto bilanciamento tra comedy e drama di Alan Rickman, Galaxy Quest sarebbe stata una commedia come le altre e non il cult (di nicchia) che è diventato.

Dunque, come sempre facciamo in questa tipologia di articoli, finiamo col nominare altre belle performance che hanno segnato la carriera del grandissimo Alan Rickman: è stato l’angelo portavoce di Dio nel film più ambizioso e controverso di Kevin Smith, Dogma; il monaco russo Rasputin nell’omonimo film per la TV; il dolce Jamie, che ritorna in vita dalla sua amata Nina ne Il fantasma innamorato; il marito traditore in Love Actually – L’amore davvero; l’inflessibile e crudele Giudice Turpin in Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street, lì dove ha mostrato anche le sue doti canore. E potremmo continuare all’infinito, perché Rickman ha lasciato un vuoto che non può essere colmato. Mentre attendiamo con trepidazione le vostre opinioni a riguardo, ringraziamo questo splendido interprete per ciò che ci ha regalato.

“Dopo tutto questo tempo?”

“Sempre”.