Se doveste commentare quanto dirò con l’hastag #notinmyname lo capirei. Quanto sto per dire potrebbe non piacere a nessuno, e potrebbe anche portarvi a distanziarvi dalle mie parole. Cospargendomi il capo di umiltà, comincio una crociata che di certo alla fine mi farà chiedere ma chi me l’ha fatto fare. Questo interrogativo me lo pongo circa dalle 12 alle 18 volte al giorno. Oggi mi mancava la diciottesima, e ho pensato bene di servirmela su un piatto d’argento attraverso alcune considerazioni sparse su film popolari e iconici (come il recentissimo Barbie) che hanno certamente scritto alcune delle pagine più importanti del cinema. Nonostante questo, però, ci sono alcune cose che non sempre mi sono quadrate. Insomma, non è che li disdegni necessariamente, ma non riesco a pronunciarmi definendole capolavori indiscussi o impeccabili. Siete pronti a sentire queste opinioni impopolari? Siete davvero sicuri? Io vi avevo avvisati. Ma ve lo prometto: cercherò di essere più ragionevole di Chat GPT.
Da Titanic a Barbie: ecco 20 opinioni impopolari su 20 film popolari
Titanic: Lo spazio per far salvare sia Jack che Rose è uno degli ultimi problemi del film.
La La Land: Mi è girata la testa per 123 minuti. Tra balli continui, ti amo ma ci lasciamo, ti amo ma non ci lasceremo mai, alla fine ho lasciato io prima che lo facessero loro due. Qualcuno doveva pur cominciare.
Avatar 2: Tre ore e un quarto per raccontare la storia di una famiglia che impara a nuotare.
Forrest Gump: Il ladro di Oscar che nessun film avrebbe meritato di ritrovarsi di fianco come concorrente.
Madre!: Il lavandino rotto simboleggia il diluvio universale. Va bene così. Ci siamo capiti.
House of Gucci: Vedere Al Pacino e Adam Driver in un film così mi ha fatto male al cuore.
A Star is Born: La La Land, ma in versione Romeo e Giulietta musical.
Il favoloso mondo di Amélie: Talmente disturbante da angosciarmi.
Spencer: L’ennesimo film su Lady Diana fatto di cliché e stereotipi per cui perfino Camilla, se lo vedesse, esclamerebbe che la Principessa avrebbe meritato di più nel suo biopic.
Revenant: Pensa dare l’Oscar a Di Caprio con film contro un orso dopo aver fatto finta di nulla di fronte a Shutter Island.
Barbie: Barbie arriva nel nostro mondo e (giustamente) ci prende per degli esauriti, ma decide comunque di trasferirsi. Nulla da dire: quanto a scelte pessime è già una di noi. Peccato per tutto il resto.
Lady Bird: Protagonista simpatica come me alle 08:00 del mattino. Film spento come le luci di Natale il 31 di agosto.
Boyhood: La madre ha il potere di individuare tutti i casi umani presenti nel paese, e poi sposarli. Traumatizzando i figli. Ecco il risultato dei 12 anni di riprese di Boyhood.
Sex and the City: Era meglio fermarsi soltanto alla Serie Tv.
Il Messaggero: Smettiamola di paragonarlo a The Conjuring.
Colpa delle Stelle: No. Colpa del regista.
Assassinio sul Nilo: Film di genere mistery. Il vero mistero rimane per quale motivo sia stato prodotto non una, ma ben tre volte.
La Sirenetta: Veramente in mezzo a tutto quel che hanno distrutto nel film vi interessa il colore della pelle di una donna pesce?
John Wick: Qualcuno è riuscito a contare quanti dialoghi ci siano all’interno del film? Ma questi parlano?
Suicide Squad: Prendi un film e mettici dentro Margot Robbie e il personaggio di Joker, sì, ma poi fai anche altro. Ti prego.