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Il fenomeno Barbienheimer, per chi vive su Marte

Barbienheimer
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Il Barbienheimer è ovunque nelle nostre bacheche social, enfatizzando la rivalità tra due pellicole totalmente diverse tra loro: Barbie è una frizzante commedia colorata e rosa sulla bambola più famosa del mondo; Oppenheimer è un dramma oscuro e nero sul fisico che contribuì alla creazione della bomba atomica. Sebbene molti media ne abbiano sottolineato alcune somiglianze: ad esempio l’esplorazione dell’esistenzialismo, il vivere vite significative, il rapporto tra immaginazione e realtà e che succede quando le idee si manifestano nel mondo corporeo (con uguali risultati terrificanti, ma con conclusioni diverse), la corruttibilità dell’essere umano, la nozione dell’Antropocene (ovvero il modo in cui l’essere umano, con le sue attività, modifica pesantemente i vari ecosistemi terrestri), notizie incredibili come l’esaurimento della vernice rosa per Barbie e l’uso di una vera bomba nelle riprese di Oppenheimer, l’avere regista e sceneggiatore nominati all’Oscar, un grande cast corale e la produzione affidata a marito e moglie (Nolan e Thomas da un lato, Gerwig e Baumbach dall’altro). E non è di certo la prima volta che pellicole agli antipodi si sfidano; basti pensare a Il Cavaliere Oscuro e Mamma Mia! nel 2008; Matrix e 10 cose che odio di te nel 1999; Jumanji e Heat – La sfida o Toy Story e Casinò nel 1995; Die Hard e Un pesce di nome Wanda nell’88 e via dicendo.

È la classica mossa della controprogrammazione, una strategia di marketing che prevede il rilascio di un lungometraggio lo stesso giorno di un altro, per togliergli pubblico e portarlo dalla propria parte. Del resto, malpensanti e alcune testate – come Insider sospettano che Warner Bros abbia voluto ostacolare Nolan a causa della diatriba scoppiata tra di loro nel 2021, riguardante il ruolo della HBO Max nella distribuzione dei film. Nonostante Warner abbia smentito ciò, dichiarando di volersi riconciliare con Nolan, gli esperti si sono chiesti perché, dunque, si sia rifiutata di spostare la data di uscita di Barbie. Inutile dire che dubbi ne rimangono. E non pochi.

Ma torniamo alla Barbieheimer, che in Italia abbiamo vissuto con meno hype, dato che Barbie e Oppenheimer non escono lo stesso giorno, ma a ben un mese di distanza.

Barbienheimer

Tutto è iniziato circa un anno fa, quando Universal Pictures ha rilasciato il trailer del nuovo e attesissimo film di Christopher Nolan, seguita da Warner Bros. che annunciava l’uscita statunitense di Barbie proprio lo stesso giorno, il 21 luglio 2023. Il primo uso del termine Barbienheimer – nome nato dalla fusione del titolo delle due opere – è stato in un post su Twitter datato 15 aprile 2022, scritto dal caporedattore del Next Best Pictures Matt Neglia. Sebbene quest’ultimo abbia detto di non ricordarsi questo post, esso sostanzialmente prendeva in giro il fatto che entrambe le pellicole sembravano annunciare costantemente nuovi membri del cast. Ma è dal 2023 che il termine ha davvero preso piede, inondando i social network. I fan stessi hanno creato magliette, tantissimi meme, locandine combinate dei due film, opere d’arte ispirandosi a questo fenomeno: da quelli che fondono i personaggi di Margot Robbie e Cillian Murphy a quelli in cui Barbie e Oppenheimer si stringono la mano o ballano come fossero in La La Land, passando da quelli che ritraggono spettatori in smoking e occhiali chiedere un biglietto per Barbie. E la lista potrebbe continuare ancora e ancora.

Infatti, è stato persino creato un trailer parodia e combinato della Barbienheimer. In esso, formato dall’unione di alcune scene tratte da Barbie e da Oppenheimer, lo scienziato deve creare una sorta di mondo alla Westworld, popolato però delle bambole della Mattel e non da robot. Sebbene i militari ritengono che ci siano scarse possibilità che le barbie si ribellino, il personaggio di Margot Robbie, assieme al Ken di Ryan Gosling, è in grado di ribaltare l’ordine mondiale. E allora, ciò porta a prendere in considerazione l’uso dell’atomica per distruggere Barbieland.

Ma non è finita qui. Mentre i fan vanno a vedere i due film vestiti con i colori che racchiudono l’essenza della Barbienheimer (rosa per Barbie e nero per Oppenheimer), in un cinema indiano gli spettatori hanno vissuto un’esperienza strana, poiché hanno trasmesso il film di Nolan con i sottotitoli di quello della Gerwig. Ciò ha alimentato il Barbienheimer, con la rete esplosa per questa notizia. Un utente su Twitter ha ipotizzato che: “Questo significa che lo stesso cinema, in un altro spettacolo, ha riprodotto i sottotitoli di Oppenheimer in un film di Barbie”. Ne ha poi condiviso un’immagine con Margot Robbie completamente in rosa, accompagnata dal sottotitolo: “sono diventato la morte…distruttore di mondi”; una frase tratta dal testo indiano Bhagavad Gita e citata dallo stesso Oppenheimer. Un altro utente, invece, ironizzò dicendo: “I sottotitoli nella scena in cui la bomba sta per esplodere [potrebbero essere]: arriva Barbie, andiamo a fare festa”.

Non solo gli appassionati di cinema si sono divertiti con la Barbieheimer. Anche i diretti interessati lo hanno riconosciuto e ne sono stati coinvolti. Ad esempio, Margot Robbie e Greta Gerwig hanno postato una foto con il poster di Oppenheimer e i biglietti di quest’ultimo in mano. Mentre Matt Damon disse a Vanity Fair che il pubblico è “autorizzato a vedere due film in un fine settimana”, Cillian Murphy, oltre a rivelare che sarebbe felice di interpretare Ken in un eventuale sequel di Barbie, ha detto in un’intervista di non vedere la contemporanea uscita delle due pellicole come un ostacolo, ma è la prova della vitalità del cinema, invitando i fan a guardarle entrambi. Queste le sue parole:

“Andrò a vedere Barbie al 100%, non vedo l’ora – dice Murphy. Credo che sia una cosa eccezionale per l’industria e per il pubblico che due film grandiosi diretti da due cineasti fantastici escano lo stesso giorno. Si, puoi passare tutto il giorno al cinema, che c’è di meglio?”

Anzi, molte personalità hollywoodiane e utenti di Internet hanno visto i film come un doppio lungometraggio, dibattendo anche sull’ordine di visione. Margot Robbie, Issa Rae e lo scrittore della CNN Entertainment Scott Andrew hanno suggerito di vedere prima Oppenheimer e poi Barbie, con l’ultimo che ha paragonato l’opera della Gerwig al “dessert per il dopo cena”. E a intervenire sul Barbienheimer non sono solo i diretti interessati. Tom Cruise ha incoraggiato i fan a vedere entrambi i film, postando una sua foto con in mano i biglietti sia per Barbie che per Oppenheimer, dichiarando anche che li avrebbe visti nel weekend di apertura, mettendo a tacere eventuali polemiche (ricordiamoci che il settimo Mission: Impossibile era uscita 10 giorni prima) e concludendo con:

È la mia passione intrattenervi. Lotterò sempre per le grandi sale e quel tipo di esperienza per tutti“.

Pure Francis Ford Coppola ha definito il successo al botteghino di entrambi i film “una vittoria per il cinema”.

Barbienheimer

Certo, non sono mancate polemiche. Il profilo statunitense della Warner Bros ha interagito con alcuni meme ritenuti profondamente offensivi dal popolo giapponese, come la capigliatura di Barbie a forma di fungo atomico, il look rosa shocking di Oppenheimer, il commento “sarà un’estata da ricordare” sotto la foto di Barbie e Oppenheimer con l’esplosione della bomba sullo sfondo. Gli utenti nipponici hanno lamentato mancanza di rispetto verso le vittime, tra cui c’erano delle bambine in età da poter giocare con le bambole della Mattel. L’account di Warner Bros Japan è intervenuto definendo le azioni della controparte americana: “Un atto deplorevole”. Le scuse dagli States sono prontamente arrivate, così come la rimozione dei post sotto processo.

Scivoloni a parte, il Barbienheimer è anche un modo per misurare l’attuale clima culturale del cinema a stelle e strisce e successivamente quello mondiale; comprendere dunque dove ne risiede l’anima e che cosa attiri maggiormente il pubblico. E la vittoria di uno o dell’altro al boxoffice, al di là della maggior accessibilità di Barbie rispetto a Oppenheimer e della paura di “perdersi qualcosa” in riferimento all’opera della Gerwig, può mostrare anche quali ansie si riflettono maggiormente nella società: quella legata alla propria identità e fallibilità o alle conseguenze di un’azione potenzialmente distruttiva che può cambiare il mondo. Per adesso, la vittoria è a tinte rosa, anche se, come rivelano alcune analisi, il Barbienheimer è un qualcosa di unico, dato che normalmente l’uscita simultanea di due film significativi avrebbe portato a una vicendevole cannibalizzazione, ma nel caso di Barbenheimer, si è rivelata addirittura essere additiva e complementare.

Ed ecco quello che, in fondo, è il Barbienheimer: una sana rivalità che dimostra, ancora una volta, il potere unificante del cinema, trasformando due film agli antipodi in un’esperienza unica, meravigliosa e condivisa da tutti.