Christopher Nolan è considerato uno dei maggiori registi del XXI secolo. Secondo la critica è un visionario, un estroso, un cineasta capace di realizzare pellicole ambizione, cerebralmente complesse, capaci di emozionare e far riflettere al tempo stesso.
Citando un esperto del settore: “ce se capisce e nun ce se capisce“. Al di là della battuta di Sergio Vannucci, i film di Christopher Nolan non sono mai scontati, mai banali. Affrontano quasi sempre tematiche importanti, esistenziali: dalla disgregazione della memoria alla moralità umana, dalla casualità alla costruzione della personalità, dalla totale soggettività alla natura complessa dello scorrere del tempo.
I film di Nolan coinvolgono completamente lo spettatore risultando quasi sempre una esperienza totalizzante, persino sconvolgente. Nolan è capace di scavare a fondo nell’animo dei suoi personaggi, spesso emotivamente disturbati, mettendoli totalmente a nudo di fronte a chi guarda. In risposta lo spettatore scopre di avere sentimenti dei quali non era a conoscenza o, semplicemente, che aveva accantonato.
Vedere un film di Christopher Nolan è sinonimo di vivere un’esperienza fuori dal comune. La sua filmografia è attualmente composta da undici pellicole girate tra il 1998 e il 2023 (è atteso per quest’anno Oppenheimer, con Cillian Murphy, attore che compare spesso nei film del regista).
Noi di Hall of Series, grandi fan del regista, ne abbiamo scelti cinque per raccontarvi cinque curiosità che li riguardano. Fateci sapere le conoscevate già!
1) Memento
Memento (2001) è considerato il primo, vero, capolavoro di Christopher Nolan. Si tratta di un noir psicologico basato sul racconto Memento Mori del fratello Jonathan, pubblicato nel 2001 sulla rivista Esquire. In realtà tra racconto e film ci sono alcune sostanziali diversità che però non inficiano l’idea di partenza.
Il film, con protagonisti Guy Pearce, Carrie-Ann Moss e Joe Pantoliano, racconta la storia di un uomo affetto da amnesia retrograda, una malattia della memoria che comporta l’incapacità di costruire nuovi ricordi a partire dal momento in cui la malattia si è manifestata.
Nel film le vicende del protagonista vengono raccontate seguendo due linee narrative diverse: la prima, in bianco e nero, segue un ordine cronologico degli eventi; la seconda, a colori, simula lo stato mentale del protagonista e sono raccontate in ordine inverso. Entrambe, alla fine del film, si incontrano e i sovrappongono creando una storia completa e perfettamente logica e coerente.
Nel 1996 i fratelli Nolan intrapresero un lungo viaggio di oltre tremila km in automobile da Chicago a Los Angeles: Christopher, infatti, aveva deciso di trasferirsi sulla West Coast per sfondare nel cinema. Durante questo viaggio Jonathan, all’epoca studente alla Georgetown University di Washington, raccontò al fratello di aver frequentato un seminario di psicologia e di esser rimasto affascinato dai problemi legati alla memoria. Gli disse anche che aveva in mente di scrivere un racconto su un uomo impossibilitato a fissare nella memoria gli indizi che sta raccogliendo per vendicare la moglie, assassinata.
A Christopher l’idea piacque molto. Insistette che il fratello proseguisse nella stesura dei primi appunti. E quando Jonathan glieli fece avere iniziò a scrivere la sua sceneggiatura.
2) Il cavaliere oscuro
The Dark Knight, titolo originale, è il secondo capitolo della trilogia che Christopher Nolan ha dedicato a Batman, eroe a fumetti della DC Comics.
La trama, ideata e scritta dai due fratelli Nolan con l’aiuto di David S. Goyer (noto per aver scritto la trilogia di Blade), racconta dell’alleanza tra Batman (Christian Bale), il tenente Gordon (Gary Oldman) e il procuratore Dent (Aaron Eckhart) creata al fine di smantellare il crimine organizzato a Gotham City. Gli sforzi vengono neutralizzati da Joker (Heath Ledger), folle criminale interessato a scoprire fino a che punto è in grado di spingersi l’Uomo Pipistrello per salvare la città dal caos.
Il film, acclamato da critica e pubblico, ottenne 178 nomination vincendo 107 premi tra cui due Oscar: uno come miglior montaggio sonoro e l’altro, disgraziatamente assegnato postumo a Heat Ledger come miglior attore non protagonista.
Ufficialmente le riprese iniziarono il 18 aprile del 2007. Il regista e sceneggiatore, però, prima di iniziare a lavorare effettivamente al film obbligò troupe e attori a una intensa sessione cinematografica: otto film in quattro giorni, uno al mattino e uno al pomeriggio. L’idea del regista era quella di far entrare nel suo mood creativo i suoi collaboratori offrendo loro la visione di Heat – La sfida (1995), Il bacio della pantera (1942), Quarto potere (1941), King Kong (1933), Batman Begins (2005), Black Sunday (1977), Arancia meccanica (1971), e Stalag 17 (1953). Otto film di epoche e stili diversi che hanno certamente influenzato il filmmaker americano.
3) Inception
Uscito nel 2010, Inception è frutto di un lungo periodo di incubazione. Christopher Nolan, infatti, iniziò la stesura della sceneggiatura all’inizio degli anni Duemila influenzato da film come Matrix, The Thirteenth Floor, Dark City, film basati sul principio che il mondo attorno ai protagonisti potrebbe non essere così come appare.
Inception, con protagonista indiscusso Leonardo DiCaprio (anche se non fu la prima scelta di Nolan che gli avrebbe preferito Brad Pitt e Will Smith), è una intrigante storia sui sogni e sull’inconscio e il subconscio, che mischia insieme l’azione e la fantascienza. Il film, campione d’incassi per 2010 ha ottenuto quattro Oscar su otto nomination: miglior fotografia, miglior montaggio sonoro, miglior missaggio sonoro e migliori effetti visivi.
Nell’ ideare Inception il regista americano si è reso conto di aver creato involontariamente un parallelismo con le figure del cinema. Ogni personaggio, infatti, potrebbe esser visto come un membro della crew cinematografica. Ma non solo. Anche l’idea del creare sogni da inserire all’interno della mente altrui non è altro che una metafora: quella del cineasta che crea immagini per stimolare la mente dello spettatore.
Tornando ai personaggi del film abbiamo allora l’estrattore Dom Cobb (Leonardo DiCaprio) che potrebbe esser visto come il regista; l’architetto Arianna (all’epoca Ellen Page, oggi Elliot Page) rappresenterebbe lo scenografo; il manovratore Arthur (Joseph Gordon-Levitt) sarebbe il produttore; il falsario Eames (Tom Hardy) rappresenterebbe l’attore e Robert (Cillian Murphy), il bersaglio, sarebbe il pubblico, coloro che devono essere colpiti.
4) Interstellar
Jonathan e Christopher Nolan hanno scritto questa grandiosa storia di fantascienza uscita nelle sale nel 2014. Interstellar, però, non è soltanto un film di fantascienza ma anche una bellissima storia d’amore famigliare tra un padre (Matthew McConaughey) e una figlia (Jessica Chastain).
Peculiarità della nona pellicola diretta dal cineasta americano, vincitrice di un Oscar, è la quasi totale adesione alla realtà scientifica attuale. Infatti, come consulente è stato chiamato il premio Nobel Kip Thorne, uno dei massimi esperti di fisica della gravitazione e astrofisica e uno dei maggiori esperti mondiali di relatività generale.
A interpretare il figlio maggiore di Matthew McConaughey è stato Timothée Chalamet, all’epoca giovanissimo e alle prime esperienze come attore. Il protagonista di Dune era convinto che la sua carriera sarebbe esplosa partecipando a un film di Nolan. Ma quando vide il film al cinema tornò a casa e pianse più di un’ora, disperato. Si era reso conto, infatti, che il suo personaggio aveva un ruolo del tutto marginale: “non avevano tagliato niente, nemmeno una inquadratura. Semplicemente mi ero convinto di aver avuto un ruolo importantissimo ma non era così. Chissà poi perché!”
5) Dunkirk
Dunkirk è un film di guerra scritto, diretto e prodotto da Christhoper Nolan e uscito nelle sale nel 2017. Il film racconta l’evacuazione delle truppe britanniche dalla cittadina di Dunkerque, un’evacuazione epica poiché coinvolse le imbarcazioni di semplici, privati cittadini in appoggio alla Marina Militare britannica.
Il film, candidato a otto premi Oscar e vincitore di uno soltanto, è considerato come il capolavoro del regista americano e uno dei più belli e importanti film ambientati nella Seconda Guerra Mondiale. La pellicola ha la peculiarità di avere pochi dialoghi e una sceneggiatura ridotta all’osso. Questo perché fin dall’inizio il cineasta era intenzionato a raccontare un episodio della guerra nella maniera meno cinematografica possibile.
Quando era ancora fidanzato con l’attuale moglie Emma Thomas il regista visitò le zone francesi legate alla Seconda Guerra Mondiale. Affascinato dalla storia dell’Operazione Dynamo si ritrovò a navigare su una piccola imbarcazione nello Stretto della Manica, ripercorrendo esattamente il percorso che fecero gi inglesi per riportare a casa i propri soldati.
“Ero sconvolto all’idea di quello che era stato fatto nel 1940 per salvare quei poveri ragazzi. Decisi che ne avrei dovuto fare un film ma ero ancora troppo giovane e, soprattutto, totalmente sconosciuto e privo di mezzi. Ma l’idea di girare un film secondo il punto di vista di chi era a terra, di chi per aria, e di chi per mare, mi è sempre rimasta impressa fino alla realizzazione di Dunkirk“.
Inizialmente Nolan pensò di girare un film senza sceneggiatura, totalmente improvvisato, per rivivere davvero l’esperienza. La moglie, poi, lo convinse che non sarebbe stato compreso e lo persuase a scriverne il copione.