Quando ho visto il primo film mi sono resa conto subito di essere di fronte a un case study molto interessante. Dalla mia finestra, il primo capitolo (ma anche il secondo) fa parte di quella parte oscura di Netflix in cui vorresti non capitare mai ma che quando ci finisci ti affascina per la sua assurdità. Dalla mia finestra non dà alcuna certezza, se non il fatto che i creatori hanno volutamente reso il cast un gruppo di disagiati, in cui ciò che li lega è il fatto che nessuno di loro rappresenta l’adolescente odierno (per fortuna) ma un gruppo di persone che hanno battuto forte la testa da piccoli.
Quasi due ore di film (sì, avete sentito bene), per una storia che attinge dai più grandi capolavori degli ultimi anni, parliamo di titoli come 365 Giorni, 50 Sfumature di Grigio, Viola come il mare. Se siete curiosi di sapere come è andata secondo chi l’ha sofferto dal primo all’ultimo minuto, siete nel posto giusto.
La tragedia, l’emozione, la passione… aiutatemi
Il film comincia e scopro subito con profondo disappunto che i creatori del capolavoro spagnolo ci hanno regalato quasi due ore di film, mi sento male ma decido di dargli una possibilità (non è vero, in fondo sapevo che lo avrei demolito subito).
La scena si apre con un elogio a Baby e Step di 3 Metri sopra il cielo, in cui Ares guarda la luna pensando a Raquel, a cui palesemente non frega più niente di lui. Qui ci accorgiamo subito del cambio radicale di caratterizzazione del ragazzo, che da sociopatico Edward Cullen che si intrufola nelle case delle persone di notte, diventa una sorta di cagnolino bastonato. Al minuto 3.31 mi rendo conto che sarebbero state due ore molto pesanti.
Ares entra (idealmente) nell’aula in cui Raquel sta studiando e i due iniziano a fare sesso davanti a tutti su un banco. Da qui ci rendiamo immediatamente conto che entrambi hanno bisogno di aiuto. Nel primo film, inoltre, Ares ci viene presentato come tormentato perché paparino gli vuole scegliere l’università, alla fine il viziatello se la sceglie da solo (medicina) ma indovinate un po’? Non è contento perché ha perso sé stesso. Da qui in poi inizia una scena con musica depressa, in cui Ares la cerca, lei lo ignora, lui gli manda un audio pesantissimo e noi vorremmo metterlo al x2 su Whatsapp.
I soldi (non) fanno la felicità in Dalla mia finestra
Insomma, a Raquel palesemente non frega più niente del ragazzo con il nome discutibile, ma a un certo punto… il colpo di scena. Lui si presenta all’università a Barcellona e le fa una sorpresa. Da qui le cose sarebbero dovute andare più o meno così: Raquel, innamorata, lo bacia pensando all’idea che Ares da Stoccolma sia andato fino da lei. In realtà semplicemente lei lo guarda schifata e pensa che tanto entro due ore lo molla.
Ma signori e signore, cosa potrebbe mai cambiare tutte le carte sul tavolo? La mega villa vista mare di Ares Hidalgo. Lui la porta in questa mega casa, pronto a portarla finalmente a letto quando lei, che è li solo per fare vacanza, gli chiede la password del Wi-Fi (ah ok).
Questo momento altissimo viene poi interrotto dall’arrivo di tutto il gruppetto e l’inizio dello spot del cornetto Sammontana. 5 interminabili minuti al rallentatore in cui questo benedetto cornetto subisce le peggio cose, spiaccicato sul pavimento, sciolto addosso a tutti, tutti che si leccano e tirano fuori la lingua. Ma voglio dire, che problemi avete? Insomma, tra una leccata di cornetto e una leccata di… finalmente lo spot per poveri finisce.
Una escalation di… cringe
Lo spot di Sammontana si conclude con Raquel che lecca il dito ad Ares e schifata gli dice “che schifo sai di me”, minuto di silenzio. Qui ho seriamente pensato di chiudere tutto, ve lo dico.
A questo punto, anche gli sceneggiatori si saranno accorti che il latte alle ginocchia degli spettatori per questi due poveri disgraziati avrà formato ormai il Lago di Garda, quindi hanno pensato bene di offrirci un nuovo filone narrativo originale. La storia tra Artemis e Claudia, una domestica che lavora per loro con cui l’uomo ha una relazione da sempre che non ha il coraggio di dichiarare ai genitori e a nessun’altro (wow, mai sentita una trama del genere).
Nel mentre a Raquel piace palesemente uno strano di nome Gregory.
In questo film il regista, tra una scena di nudo e l’altra, ha voluto dare quel tocco di non so ché allo stile registico, introducendo una serie di riprese mezze sott’acqua che ricordano molto quelle che faccio in estate quando metto il telefono dentro quei sacchettini di plastica. Il risultato è la nausea. Questo altro pezzo di film si conclude con Ares e Raquel che fanno sesso in uno scoglio a 5 metri dalla barca dove ci sono tutti.
Nuovi amori in Dalla mia finestra
In questo capitolo vengono anche introdotti nuovi intrighi. Quello tra Daniela e Apolo (imbarazzante ma ne parliamo dopo), Gregory per Raquel e Vera per Ares.
Vera in particolare ha subito l’effetto di una post produzione allucinante, le hanno sbiancato talmente tanto i denti senza rendersi conto di non aver isolato il bianco degli occhi che è diventata tipo un avatar, ma vabbè. Ovviamente, troviamo anche Yoshi, che aumenta il suo disagio di minuto in minuto e ha una nuova ship, indovinate con chi? Con la sorella di Gregory (quanto è piccolo il mondo).
Poi arriva il confronto tra Gregory e Ares, in cui il ragazzo gli racconta una storia originale tipo “ero innamorato, me l’hai portata via, tu mi rubi sempre tutto” e Ares gli risponde “dillo alla mamma, dillo all’avvocato” e poi fanno pace. Questo arco temporale si conclude con Yoshi e la squilibrata Samy che avranno fatto sesso in 4 secondi (viste le condizioni di partenza di Yoshi) ma che il regista dilata in 4 lunghissimi minuti.
Il tradimento
Allora fino qui abbiamo trovato una relazione tormentata, una storia d’amore tra un ricco e una domestica, una donna contesa e ora ci aggiungiamo il presunto tradimento. Raquel pensa che Ares l’abbia tradita, ma questo momento tristissimo (ho riso tutto il tempo) viene interrotto da Daniela che chiede al quel povero sventurato di Apolo di fare una cosa a tre con uno a caso.
Poi senza saperlo sono finita dentro un film di Step Up se fosse girato con mezzi e budget limitati. Talmente brutto che Yoshi a fine performance si mette a piangere e se ne va con la scusa che deve prendere da bere. Qualcuno insegni a Daniela che la lingua può anche tenerla in bocca ogni tanto. La scena che segue è la cosa a tre tra Daniela, Apolo e un malcapitato, perdonatemi non me la sento di riviverlo.
Lo sconvolgente finale di Dalla mia finestra
Cosa mancava a questo calderone? La tragedia. In pratica quando i creatori si sono riuniti per capire come farlo finire avranno avuto una conversazione tipo questa “chi facciamo morire male?” e l’altro avrà risposto “il personaggio che ha detto meno parole in tutte le puntate vince il biglietto per il burrone“.
Insomma alla fine Yoshi si ritrova in Fast&Furious 11 e vola giù da un burrone con la moto. Fortunatamente, a notte fonda e buio pesto, Ares attiva la sua vista magica e vede la scena da 10 km di distanza, quindi corre sul luogo per soccorrere il povero ragazzo. Ares, logicamente, non riesce ad aiutarlo con il massaggio cardiaco perché mentre glielo spiegavano a medicina lui mandava le zozzerie a Raquel su Whatsapp.
Il film si conclude con i funerali ed entrambi che si gettano addosso colpe. Raquel lo incolpa di non averlo salvato dicendogli tipo “oh amo ma che ci vai a fare a medicina se non sai salvare uno che è volato giù da un burrone a 50 metri d’altezza” e lui le dice “si amo ma guarda che io a medicina ti mandavo le fotine zozze e non riuscivo a concentrarmi per colpa tua”. Ovviamente questi si incolpano senza pensare a quelli che lo hanno inseguito a tutta velocità sui tornanti, di cui nessuno parla (ah ok). Concludiamo il tutto con una non necessaria scena dove Yoshi viene cremato (un po’ too much visto che fino a 5 minuti prima Daniela leccava i pavimenti di una pista da ballo, ma va bene).