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20 casi di cronaca trattati da Elisa True Crime di cui potete trovare anche un film

Elisa True Crime
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È innegabile quanta passione metta e trametta Elisa De Marco, alias Elisa True Crime, con i suoi video, conquistando un pubblico sempre più grande e un posto di rilevanza nell’entertainment italiano. La youtuber affronta casi di cronaca nazionali e internazionali, alcuni famosi e altri poco conosciuti, ascoltando sempre i suggerimenti dei suoi fan. Però, non si limita semplicemente a narrare ciò che è successo: ha la capacità di riuscire a coinvolgerci emotivamente nei fatti grazie alla sua profonda umanità, che tante volte l’ha portata a commuoversi raccontando un caso. Del resto, una delle frasi più belle da lei pronunciata è:

“Allenate l’empatia”.

E ciò la dice lunga su ciò che vuole realmente trasmetterci. Attraverso il mix perfetto tra storytelling e documentario, sviscera ogni aspetto di un caso per darci una panoramica più ampia, cosicché le nostre opinioni non siano basate su elementi parziali. Molti dei fatti di cronaca di cui parla sono stati poi trasformati in film o serie tv. Se nel pezzo precedente avevamo parlato delle seconde, stavolta ci concentriamo sui primi. Purtroppo, moltissime pellicole si sono rivelate dei flop; per questo, abbiamo cercato di inserire nel pezzo quelle che sono almeno risultate sufficienti agli occhi di critica e/o di pubblico. Dopo un intenso lavoro di ricerca, ne abbiamo selezionati 20, con diverse menzioni sparse qua e là (e dei punti che ne racchiudono più di una). Precisiamo anche qui che sono incluse solo opere di finzione, escludendo i documentari.

Allora, non resta che andare a esplorare insieme i 20 casi trattati da Elisa True Crime di cui potete trovare anche un film.

1) Il poltergeist di Enfield

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Questo caso fa parte della rubrica sul sovrannaturale che Elisa True Crime inaugurò ormai ben due anni fa. Veniamo catapultati nel 1977 e nel sobborgo di Enfield, situato nel nord di Londra, dove la famiglia Hodgson – composta dalla madre Peggy e dai quattro figli Margaret, Janet, Johnny e Billy – erano tormentati, in particolare Janet, da un poltergeist: quest’ultimo in origine era uno spirito burlone a cui venivano attribuiti rumori o fatti inspiegabili; oggi è un termine usato per fenomeni paranormali che la scienza non riesce a spiegare. Molti non credettero agli Hodgson, ritenendo solo che i bambini volessero attirare l’attenzione, e pochi si schierarono dalla loro parte, compresi i famosi demonologi Ed e Lorraine Warren. E sono proprio loro i protagonisti della saga horror di successo intitolata The Conjuring, che dedica il suo secondo film proprio alle loro indagini riguardo il famigerato poltergeist di Enfield.  

E non è l’unico caso legato agli Warren che affronta Elisa True Crime.

Abbiamo la Casa di Amityville, che ha dato il via a una serie di film il cui primo, Amityville Horror, venne rivalutato col tempo perché ha aperto la strada al sottogenere della casa infestata. Abbiamo poi La casa della Famiglia Snedeker, piena di attrezzature mortuarie e sede di un’impresa di pompe funebri che venne ripulita dai Warren con un esorcismo. C’è un film vagamente ispirato a questa vicenda, intitolato Il messaggero – The Haunting in Connecticut, che annovera anche un sequel.

2) Il caso Vallecas: Estefania Gutierrez Lazaro

Uno dei pochi casi del genere a essere documentato da un verbale della polizia e tra i più famosi della Spagna. Estefania, abitante del quartiere di Madrid chiamato Vallecas, era un’adolescente interessata all’occulto che, un giorno, organizzò una seduta spiritica con una tavola Ouija a scuola. Pare che la giovane inalò del fumo uscito dalla tavola e, da quel momento, iniziò a soffrire di epilessia e di allucinazioni visive, arrivando ad aggredire la sorella, fino a trovare la morte nel luglio del 1991. Fenomeni inquietanti continuarono anche dopo, con la madre che sentiva le grida della figlia, la risata di un anziano, vetri che si rompevano e porte che si chiudevano da sole. Mentre vi lasciamo scoprire il finale da soli, vi segnaliamo un film ispirato a questa vicenda, diretto dal regista di REC: Veronica. E, sebbene i pareri contrastanti, Rotten Tomatoes lo descrive così:

“Un’uscita horror spaventosamente efficace, Veronica dimostra che non ci vogliono ingredienti fantasiosi o esotici per creare brividi di genere da brivido”.

3) Er Canaro della Magliana

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È un caso ben noto quello del tolettatore di cani Pietro De Negri, detto Er Canaro, che nel 1988 uccise brutalmente l’ex pugile Giancarlo Ricci, sebbene l’autopsia smentì l’efferatezza con cui Pietro aveva raccontato il suo crimine. Matteo Garrone si ispirò a quel caso di cronaca per il suo Dogman, nonostante i personaggi abbiano altri nomi e le vicende siano ambientate nel 2017. Aggirandosi in una Roma che pare un far west, c’è il cattivo di turno, Simone, che coinvolge il mansueto e benvoluto Marcello nei suoi crimini, formando un legame che li condurrà inevitabilmente alla tragedia. In uno splendido e viscerale film, Garrone racconta una favola amara e una drammatica parabola discendente in un mondo allo stesso tempo reale e irreale.

Nello stesso anno usciì Rabbia Furiosa – Er canaro, un film di Sergio Stivaletti più unico che raro, dal taglio e dallo stile diverso rispetto a quello di Garrone – Stivaletti, infatti, si è formato nell’horror. Senza fare paragoni, raccontano splendidamente e in modo diverso la stessa storia, arricchendosi a vicenda.

4) L’incredibile coraggio di un padre

In nome di mia figlia è un film speciale. Allo stesso modo di Elisa True Crime, vuole rendere giustizia a un terribile e commovente caso di cronaca nera.

Inoltre, non dimentica il coinvolgimento di due stati in questa vicenda, ovvero Francia e Germania. Ecco che, allora, la pellicola segue due binari paralleli: il dramma interiore e familiare di André Bamberski e la sua lotta, non importa cosa dovrà sacrificare, contro un sistema penale che non gli permette di dare giustizia a sua figlia Kalinka e che favorisce mostri come Dieter Krombach, l’assassino di Kalinka nonché suo padrigno, dottore e stupratore seriale. Il regista, Vincent Garenq, ricostruisce i fatti in maniera cronachistica, agganciandosi alla realtà senza mai renderla fredda o cadere facilmente nel melodramma. Splendido, poi, Daniel Auteuil che riesce a interpretare magnificamente un uomo che ha combattuto per ben trent’anni prima di riuscire a vincere e a trovare finalmente la pace.

5) Amiche letali: la storia di Pauline e Juliette

Elisa True Crime

Prima del Signore degli Anelli, Peter Jackson si è fatto conoscere al mondo con questa autentica perla cinematografica. Creature del cielo prende spunto dall’amicizia tra le adolescenti Pauline Rieper e Juliet Hulme, con i genitori che tentarono di rompere il loro legame. Era un rapporto che, purtroppo, degenerò fino a sfociare nella violenza. Jackson ci porta sia nella loro realtà, sia nei mondi di loro invenzione, dipingendo la vita attraverso gli occhi di quelle teenager terribili quando ancora il cinema rappresentava le adolescenti o in maniera sensuale o come vittime, ma mai nella loro estrema complessità. È un film delicato, sensibile, equilibrato e ancorato alla realtà persino nelle scene più oniriche. Dall’ottima sceneggiatura (nominata all’Oscar) e regia, si avvale anche di due perfette interpreti: Melanie Lynskey e una debuttante Kate Winslet. Una vicenda terribile che, però, incanta nelle immagini, nei suoni e nella tecnica.

6) Intrappolato per 127 ore

Un’altra rubrica che inaugurò Elisa True Crime è quella dei sopravvissuti.

Effettivamente, sentire queste storie di uomini e donne che hanno vissuto l’inferno e ce l’hanno fatta dà la carica, ci rincuora, rende le nostre paure piccole piccole e ci fa credere di poter fare l’impossibile. Tra queste c’è la vicenda di Aron Ralston, un alpinista americano che, durante una delle sue escursioni, precipitò in una gola dello Utah in seguito alla caduta di un masso che gli bloccò il braccio. Per lui inizierà una solitaria lotta per la sopravvivenza, con solo una videocamera a cui affidare riflessioni, paure e pensieri, mentre visioni e sogni piano piano offuscano la sua lucidità. Per prendere la decisione che cambierà definitivamente la sua vita, impiegherà 127 ore. Così si intitola il film di Danny Boyle, in cui narra il dolore e la disperazione di un essere umano solo, mentre forze e speranze scivolano via dalle sue mani. James Franco regge bene un film ovviamente statico, il comparto tecnico non delude e il finale è decisamente per stomaci forti. Non a caso, conquistò ben sei nomination agli Oscar.

7) L’incredibile storia di Lisa McVey

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Believe Me: The Abduction of Lisa McVey racconta la terribile e vera storia di Lisa McVey. Non solo è cresciuta in un ambiente tossico, ma una notte viene rapita e violentata per 26 ore da Bobby Joe Long, serial killer colpevole di circa 10 omicidi. Usando i punti deboli di Long con intelligenza (come il suo esser stato ferito dalle donne in passato), riesce a sopravvivere e a farsi liberare. Inizialmente i suoi nonni non le credettero, così come molti poliziotti. Solo uno lo fece e lei l’aiutò a catturare Long, avendo memorizzato più dettagli possibili e avendo lasciato il suo DNA dovunque nella macchina e nella casa dell’uomo. Il film racconta la sua storia senza esagerare, né drammatizzare troppo i fatti, ma con la delicatezza e la crudezza necessaria. È straziante guardarlo, ma allo stesso tempo si rimane colpiti dalla forza e dal coraggio di Lisa (splendidamente interpretata da Katie Douglas), una vera e propria ispirazione. E il film le rende perfettamente giustizia.

8) In quel seminterrato per 24 anni

Il caso Fritzl è così agghiacciante che sconvolge. Come dice la stessa Elisa True Crime:

“Ancora oggi non riesco a capire come possa una persona, un essere umano, essere così mostruoso”

Josef Fritzl imprigionò sua figlia Elisabeth in un bunker sotterraneo per ben 24 anni, dal 1984 al 2008, abusando sessualmente di lei e facendola rimanere incinta per ben sette volte. A questo orrendo caso si ispira il film Room, con una Brie Larson da Oscar. È una pellicola potente, che racconta una realtà depravata e orribile con grande tatto e pochi momenti di violenza. È la tensione che domina Room, con quel rapporto madre-figlio che, in quelle date condizioni, diviene un mezzo per affrontare tante delicate tematiche. Assieme alle ottime interpretazioni, Room ci mette alla prova di fronte alla malvagità dell’essere umano, ma che non riesce mai a far soccombere la voglia di vivere dei due protagonisti. C’è anche un altro film ispirato alla vicenda, seppur qualitativamente inferiore a Room: si intitola Girl in the Basement e vede tra le protagoniste Stephanie Scott ed Emma Myers.

9) L’esperimento

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L’esperimento sociale di Stanford del Professor Zimbardo è uno dei più famosi e devastanti che siano mai stati realizzati e, come dice Elisa True Crime, parte dal desiderio di Zimbardo di rispondere a una domanda:

“Possono l’ambiente circostante e gli elementi esterni controllare il tuo comportamento? Oppure sono la tua personalità e i tuoi valori a determinare il tuo comportamento a prescindere da quanto sia e marcio l’ambiente in cui ti trovi?”

Detto in poche parole: cattivi si nasce o si diventa? Così, in breve, Zimbardo ricostruì nel seminterrato dell’università una prigione, dividendo gli alunni che avevano risposto al suo annuncio in due gruppi: prigionieri e carcerati. Sarebbe dovuto durare due settimane, ma gli esiti drammatici lo costrinsero a interrompere prima l’esperimento. Nel 2010 è stato realizzato un film a riguardo, chiamato The Experiment e che è il remake dell’omonimo film tedesco del 2001. Pur non aggiungendo niente all’originale, The Experiment è ben realizzato e appassionante, con un’eccellente caratterizzazione dei personaggi (soprattutto quelli di Adrien Brody e Forest Whitaker) e un ottimo comparto tecnico. Certo, ci sono degli elementi diversi dall’esperimento di Zimbardo, ma rimane una grande indagine sulla psiche umana e su come un’ambiente riesca a influenzare anche la mente più pura e razionale. Citiamo anche gli altri film e sceneggiati sull’argomento: L’esperimento del 1971, La gabbia del 1977 ed Effetto Lucifero del 2015.

10) Orrore al McDonald’s

Sì, concordiamo con Elisa True Crime quando dice che pochi casi fanno innervosire e rabbrividire come quello successo alla povera Louise al McDonald’s.

Sulla sua vicenda è stato realizzato un film chiamato Compliance, con Dreama Walker nei suoi panni (anche se nel film i nomi sono cambiati), Ann Down come la direttrice del fast food e Bill Camp come il villain. Praticamente, al McDonald squilla il telefono, Sandra la direttrice risponde e un presunto poliziotto accusa Becky di aver rubato dei soldi a un cliente. Così, viene portata in uno stanzino dove l’uomo dà degli ordini a chiunque lo ascolti, che diventano sempre più pesanti e perversi. E l’inferno inizia per la povera Becky. Nonostante non sia perfetto, Compliance calibra bene regia, montaggio (che associa al dramma nell’ufficio la spensieratezza dei clienti) e interpretazioni convincenti. Craig Zobel ci mette davanti a un’acuta riflessione su come ci comportiamo nei confronti dell’autorità e che molti, per compiacerla, sono disposti anche a piegare la propria morale. Come successe nell’esperimento di Milgram.

11) Bloccati per 18 giorni in una grotta sotterranea!

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Torniamo alle storie di sopravvissuti che, come dice Elisa True Crime, fanno bene al cuore con Tredici Vite. Ron Howard narra la vera storia dell’incidente di Tham Luang, dove 13 ragazzini sono rimasti imprigionati in una delle grotte sotterranee a causa delle forti piogge che le hanno invase. In 18 giorni la squadra di salvataggio è riuscita nel suo intento ed è proprio su di loro che il regista si concentra, in particolare sui sommozzatori John Volanthen e Richard Stanton, i primi a trovare i ragazzi vivi. Colin Farrell e Viggo Mortensen li tratteggiano perfettamente, mostrandoli a tutto tondo nella loro forza e nei loro dubbi. Oltre al cast di livello, c’è una grande cura nell’immagine e nel suono e un’ottima costruzione della tensione. Infatti, pathos e sensazionalismo sono ridotti al minimino in favore di una suspense silenziosa, quella che aveva accumunato l’intero mondo intento a seguire le vicende di una storia fortunatamente a lieto fine.

12) Il coraggio di Franca Viola

Franca Viola fu la prima coraggiosissima ragazza in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore, non volendo sposare il suo stupratore solo per salvare l’onore suo e della sua famiglia. Perché all’epoca – e fino al 1996 – nel nostro Paese la violenza sessuale non era un reato alla persona, ma un oltraggio alla morale. Quando Damiano Damiani realizzò il suo film, La moglie più bella, la vicenda era ancora fresca e il regista la raccontò con onestà, nonostante alcune differenze che, però, non hanno niente di gratuito. Spazia dal dramma sentimentale a quello sociale, perché l’uomo che voleva prendere in sposa Francesca/Franca era pure un mafioso. Con questo sottotesto sociale, Damiani riesce anche a far esprimere al meglio i suoi interpreti, in particolare la coppia esordiente Alessio Orano e Ornella Muti, dandoci personaggi complessi, sfumati e tra le migliori performance dei due attori.

13) Frank Abagnale ha truffato tutti, anche voi

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Tra i tanti temi di cui parla Elisa True Crime nei suoi casi ci sono anche i truffatori.

E chi è conosciuto come uno dei più grandi? Sì, Frank Abagnale Jr. E la youtuber, per non tralasciare niente, gli dedica ben due video. Se questo nome vi dice qualcosa, è perché è il protagonista del film di Steven Spielberg Prova a prendermi. Una pellicola bellissima, in cui il regista diverte e si diverte, unendo la meravigliosa recitazione all’approfondimento sulla frode al limite del documentario, la scrittura cinematografica a quella del romanzo di formazione. Un concentrato di comicità, adrenalina e sottile drammaticità, in cui Abagnale è interpretato nientedimeno che da Leonardo DiCaprio, in grado qui di mostrare a tutti il suo sconfinato talento, non avendo alcun tipo di problema nell’incarnare Frank in ogni step della sua vita e in ogni personaggio da lui creato. Ma dietro a quella caratterizzazione leggera, si nasconde la fragilità di un ragazzo con un complesso rapporto con i genitori. Non a caso, la relazione con l’agente che lo cattura, che ha il volto di Tom Hanks, è quasi come tra un padre e un figlio.

14) Le 24 personalità di Milligan

Billy Milligan è l’uomo dalle 24 personalità, sviluppate a seguito di un trauma infantile e il primo criminale che, pur essendo riconosciuto colpevole di rapimento, stupro e rapina ai danni di tre studentesse, venne assolto per infermità mentale. A lui si ispira il famosissimo film di M. Night Shyamalan intitolato Split, con un James McAvoy che definire da Oscar è quasi un eufemismo. Il regista riesce a coinvolgerci sia nel dramma che colpisce le ragazze, sia nella mente malata di un uomo colpito da un grave disturbo dissociativo della personalità. Spingendo sul fascino della mente umana e delle sue potenzialità, Split ci cattura e riesce a equilibrare al meglio tutte le sue componenti, da quella psicologica e quella thriller, per sfociare poi nell’horror sovrannaturale. Il tutto condito qua e là con improbabili momenti comici, per smorzare una tensione che è sempre in bella vista.

15) Ed Gein, il macellaio di Plainfield

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Elisa True Crime ha trattato molti serial killer e criminali famosi nei suoi video: ad esempio, Albert Fish (di cui possiamo trovare il film The Gray Man), Charles Manson, Jeffrey Dahmer, i fratelli Menendez, Richard Ramirez e molti altri presenti nell’articolo dedicato alle serie tv. Ed Gein, probabilmente, sarà in entrambi, dato quanto abbia influenzato la cultura di massa. Accusato di 6 omicidi, atti di mutilazione, necrofilia, squartamento, violazione di bare e di creare pezzi di arredamento con le parti del corpo delle sue vittime, la sua storia venne adattata in film quali Deranged – Il folle, Ed Gein – Il macellaio di Plainfield, Ed Gein: The Butcher of Plainfield. Soprattutto, a livello cinematografico fu l’ispirazione per il Norman Bates che troviamo nel classico di Alfred Hitchcock Pyscho, per il Leatherface della saga Non aprite quella porta e per il Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti.

Non è però il solo ad aver ispirato l’ultimo personaggio. Buffalo Bill, infatti, usava le tecniche di adescamento di Ted Bundy. Anche di quest’ultimo sono stati realizzati diversi film, tra cui il non tanto apprezzato dalla critica Ted Bundy – Fascino criminale del 2019, sebbene il cast – in particolare Zac Efron – abbia fatto un ottimo lavoro.

16) Il caso Marilyn Monroe

Elisa True Crime incentra alcuni dei suoi video su donne famose che sono andate incontro a un destino tragico.

Parliamo di Diana Spencer, l’amata Principessa del Galles protagonista di numerosissime pellicole, di cui l’ultima si intitola Spencer, apprezzata dalla critica quanto disprezzata dal pubblico (l’83% contro il 52% su Rotten Tomatoes lo dimostra), sebbene tutti abbiano elogiato l’interpretazione di Kristen Stewart. Ma parliamo anche di Selena Quintanilla, regina della musica Tejano, nei cui panni si è calata Jennifer Lopez nel film Selena, definito da Rotten Tomatoes: “Occasionalmente fatica a raccontare la storia del soggetto con profondità o prospettiva, ma questi difetti sono resi in gran parte irrilevanti da Jennifer Lopez nel ruolo della protagonista”. Citiamo anche Brittany Murphy, il cui film dedicato, però, è stato un autentico fiasco.

Infine, abbiamo la tragica storia di Marilyn Monroe, un talento enorme dietro il quale si nascondeva un passato difficile e un grande tormento. Sebbene ci sia una versione ufficiale sulla sua morte, molte sono le ipotesi, compresa quella legata ai Kennedy. In ogni caso, tanti sono i film incentrati su di lei e Blonde è solo l’ultimo della lista. Particolarmente interessante è il film di Simon Curtis, in cui narra la settimana che l’attrice passò in Gran Bretagna per le riprese de Il principe e la ballerina, in cui brilla Michelle Williams, catturando il magnetismo e la vulnerabilità di Marilyn Monroe.

17) “Non volevo essere coinvolto”

A lungo le vicende che circondarono l’assassino di Kitty Genovese rimasero incerte, soprattutto a causa dell’indifferenza e della poca collaborazione dei vicini, divenendo il simbolo di quel fenomeno noto come effetto spettatore: secondo quest’ultimo, le persone sono meno propense ad aiutare chi è in pericolo in presenza di un numero elevato di persone. Il caso di Kitty, poi, è stato uno dei fautori della creazione nel 1968 del 911, numero unico per le emergenze. Citata in numerose serie tv (tra cui Perry Mason, Law & Order, Nip/Tuck e Girls), nel 1975 venne realizzato un buon film per la TV ispirato proprio a questa vicenda, intitolato Death Scream.

Purtroppo, il true crime è pieno di casi in cui la vittima è una donna. Ci sentiamo in dovere di nominarne alcune, i cui film ispirati, vi avvertiamo, non sono particolarmente ben riusciti. La storia di come Gabe Watson manomise gli strumenti d’immersione di sua moglie Tina ispira il film con Harvey Keitel intitolato Fatal Honeymoon. La dolorosa vicenda di Gabby Petito è raccontata nella pellicola The Gabby Petito Story, con Skyler Samuels nei panni della povera ragazza. Amiche Nemiche del 2014 si basa sull’omicidio di Skylar Neese, Yara del 2021 su un caso ben noto in Italia, mentre La verità sta in cielo su Emanuela Orlandi e Fuga dalla setta sulla lotta di Catherine Oxemberg per tirare fuori sua figlia India dalla setta sessuale NXIVM.

18) Alcune donne killer trattate da Elisa True Crime

Purtroppo, succede che anche le donne si macchino di terribili crimini. Ci sono ben tre film brasiliani che raccontano da prospettive diverse la vicenda di Suzanne von Richthofen, condannata per aver ucciso i suoi genitori con l’aiuto del suo fidanzato e di suo fratello. Anche Jodie Arias ha due pellicole a lei ispirate, ovvero Jodie Arias: Dirty Little Secret e Bad Behind Bars: Jodie Arias. In Italia abbiamo Patrizia Reggiani, mandante dell’omicidio del suo ex-marito Maurizio Gucci, interpretata da Lady Gaga nel controverso film di Ridley Scott intitolato House of Gucci. Doomsday Mom: The Lori Vallow Story e Giustizia imperfetta raccontano del più vile atto compiuto da due madri, Lori Vallow e Casey Anthony: l’assassino dei loro figli. Karla Homolka, assieme a Paul Bernardo, è una serial killer canadese interpretata nell’omonimo film da Laura Prepon (e con Misha Collin nei panni di Paul).

Joe Cinque Consolation è un ritratto maturo, intelligente, equilibrato e che fa riflettere su una tragedia intenzionalmente priva di fronzoli narrativi, incentrato sul caso australiano di Giuseppe Cinque. La sua ragazza Anu Singh voleva ucciderlo, ha organizzato pure delle cene per poter attuare il suo piano. Tutti gli invitati lo sapevano, eppure nessuno ha mai pensato di avvertire il povero ragazzo. E la tragedia è servita.

19) “Ti prenderò, Jodie Foster” – L’ossessione di John

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John Hinckley Jr. è un criminale statunitense che, dopo aver visto Taxi Driver, si ossessionò così tanto con Jodie Foster che, per lei, voleva uccidere – e ha tentato di farlo – il presidente Ronald Reagan, nel marzo del 1981. Riconosciuto innocente per infermità mentale, è stato rinchiuso per 34 anni nel manicomio di St. Elizabeth a Washington. Hinckley è apparso come personaggio nella serie tv Timeless e in numerosi film, tra cui Without Warning: The James Brady Story (1991), The Day Reagan Was Shot (2001), The Reagans (2003) e Killing Reagan (2016). I più rilevanti e meglio considerati sono il primo e l’ultimo. Se la pellicola del 2001 è stata definita elegante ed è stata lodata l’interpretazione di Richard Dreyfuss (e di Holland Taylor), quello del 2016 (che presenta tra gli interpreti Tim Matheson e Cynthia Nixon) è ritenuto un film adeguato per la televisione e l’uso di filmati reali dei mesi coperti dal film lo rendono più realistico.

20) La terrificante storia di Villa Capriglio

Un po’ come succede nell’omonimo pezzo dedicato ai casi trattati di Elisa True Crime di cui possiamo trovare anche una serie tv, chiudiamo quello sui film con una curiosità. La youtuber, in collaborazione con i PIT e con Gianmarco Zagato, ha realizzato un video incentrato su una delle case maledette più inquietanti non solo di Torino, ma di tutta Italia. Non a caso è una delle 5 case più infestate del BelPaese. Per molto tempo, si diceva che il capolavoro di Dario Argento, Suspiria, fosse stato girato in parte proprio tra quelle mura. Inutile spendere troppe parole su questo gioiello cinematografico; o meglio, servirebbe un pezzo intero per analizzarlo, descriverlo e commentarlo. Prendiamo come summa la critica altissima di Rotten Tomatoes, che recita:

Il sangue scorre liberamente nel classico Suspiria di Argento , un giallo horror tanto grandioso e patinato quanto cruento

Le informazioni, però, sono contrastanti e pare che lo stesso regista, nel suo libro di fine 2014 intitolato Dario Argento, si gira!, abbia smentito le voci riguardanti Villa Capriglio e Suspiria. Fatto sta che la suggestione rimane, e difficilmente se ne andrà. Soprattutto se un giorno capiteremo in quel di Torino, proprio davanti alla casa maledetta.