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10 attori che hanno mancato per un soffio un ruolo cinematografico iconico

Emilia Clarke, ruolo cinematografico iconico
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L’importanza del cast in un film è talmente vitale che sbagliarlo equivale a una condanna a morte della pellicola. E certe volte la scelta più appropriata non è nemmeno la grande star: Al Pacino nel Padrino è forse l’esempio più calzante. Infatti, indipendentemente dalla notorietà o meno, se un ruolo cinematografico diventa iconico è grazie alla performance dell’attore o attrice che lo interpreta. Insomma, ce li possiamo davvero immaginare Matthew McConaughey e Gwyneth Paltrow (scartati al provino) come Jack e Rose in Titanic? Michelle Pfeiffer come Clarice Sterling e Jim Carrey come Capitan Jack Sparrow, parte che – fortunatamente – rifiutarono? Arduo, se non addirittura impossibile farlo. E di esempi così ce ne sono talmente tanti che è difficile racchiuderli tutti in un solo articolo. Di conseguenza, ne abbiamo presi 10, comprendendo sia coloro che non hanno accettato la parte, sia chi non ha passato il provino. E c’è anche una nostra conoscenza seriale: Emilia Clarke.

1) John Travolta – Forrest Gump

Emilia Clarke

È difficile concepire qualcuno che non sia Tom Hanks nei panni di uno dei personaggi cinematografici più amati di sempre, Forrest Gump. Eppure non era la prima scelta: quel ruolo inizialmente fu offerto a John Travolta. Il suo rifiuto a ricoprirlo aveva diverse ragioni: la parte di Forrest era rischiosa da interpretare ed era probabile che Travolta non volesse mettere in gioco la sua carriera già in declino con questo progetto; soprattutto le riprese gli avrebbero impedito di girare la pellicola che, alla fine, ha davvero rivitalizzato la sua carriera. Come dice Forrest:

“La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”

Travolta fortunatamente scartò quello giusto con Pulp Fiction, un cult che lo portò alla nomination all’Oscar. Una statuetta che, però, avrebbe potuto vincere perché fu battuto proprio da Hanks (che vinse il secondo premio in due anni), con il ruolo che aveva rifiutato. Ironica la vita, no? E non fu nemmeno l’unica volta che Hanks accettò gli “scarti” di Travolta. Due esempi su tutti: l’astronauta Jim Lovell in Apollo 13 e la guardia carceraria Paul Edgecomb nel Miglio Verde. Diciamo che Travolta non ha imparato la lezione da Forrest Gump!

2) Tom Cruise – C’era una volta… a Hollywood

C’era una volta… a Hollywood è un inno d’amore per il cinema, il suo potere e la sua storia. Anche se non ha convinto molti, perché distante dai classici film di Quentin Tarantino. Né gli estimatori, né i detrattori però possono negare l’ottimo lavoro del cast; non è un caso che Brad Pitt ha vinto la statuetta per il ruolo di Cliff Booth. È sempre stato il primo nome sulla lista, assieme a Leonardo DiCaprio per Rick Dalton. Ma, nel caso non fossero stati disponibili, Tarantino doveva avere un piano di riserva:

[…] Avevo almeno otto paia di attori che potevano realisticamente andar bene in questo genere di situazione. Quelli che ho avuto alla fine rappresentavano la mia scelta numero 1. Ma si trattava di una eventualità che non potevo in alcun modo dare per scontata e dovevo necessariamente esplorare delle alternative.”

Così, per Cliff Booth considerò Tom Cruise, con cui ebbe pure un incontro faccia a faccia:

“Ne abbiamo parlato. Quel tipo è un grande e ci siamo trovati bene. Magari potremo collaborare su qualche altra cosa.”

Sebbene sarebbe stato suggestivo soprattutto per la tendenza di Cruise nel non utilizzare stuntman, alla fine Pitt è stata la scelta vincente.

3) Will Smith – Matrix (e Django Unchained)

Emilia Clarke

All’inizio pochissimi attori ebbero fiducia nel film che è diventato un cult fantascientifico, ovvero Matrix. Molti rifiutarono la parte di Neo, tra cui Brad Pitt, tanto che le Wachowski pensarono di trasformarlo in una donna e affidare il ruolo a Sandra Bullock. Che non accettò. Come Will Smith. In un video sul suo canale Youtube, l’attore ricordò che, quando le registe gli avevano spiegato Matrix, lui non era riuscito a capirne alcuni concetti, soprattutto quelli legati ai poteri di Neo. Così preferì Wild Wild West, pensando erroneamente che fosse un successo commerciale; invece fu un flop di cui si pentì per 20 anni. Al tempo poi non voleva essere conosciuto come colui che fa solo fantascienza e, a Wired nel 2004, rivelò che non sarebbe stato adatto nella parte come Reeves:

“Keanu era perfetto, Laurence Fishburne era perfetto, quindi probabilmente avrei rovinato Matrix. L’avrei rovinato, quindi vi ho fatto un favore”.

E non è l’unico film a cui ha rinunciato. Pur amando la trama, rifiutò la parte di Django (andata poi a Jamie Foxx) perché non era sulla stessa lunghezza d’onda di Tarantino:

Volevo fare quel film così tanto, ma sentivo che l’unico modo era che doveva essere una storia d’amore, non di vendetta. Semplicemente non riuscivo a connettermi alla violenza come risposta. L’amore doveva esserlo”

4) Sandra Bullock – Million Dollar Baby

Million Dollar Baby presenta tre storie che ci colpiscono in maniera così intima ed entrano prepotentemente nelle profondità della nostra anima perché vere, perché possono succedere a noi, alla nostra famiglia, ai nostri amici e vicini di casa. Uno dei capolavori di Clint Eastwood, tanto duro che guardarlo due volte può risultare complicato, magnificamente recitato e diretto: gli Oscar per il Miglior Film, la Miglior Regia, la Miglior Attrice Protagonista a Hilary Swank e il Miglior Attore non Protagonista a Morgan Freeman lo dimostrano.

Ecco perché Sandra Bullock rimase sconvolta quando emersero le voci secondo cui aveva rifiutato il ruolo principale del film – quello di Maggie andato alla Swank – e che, all’epoca, le avrebbe garantito il suo primo Oscar (premio che poi avrebbe conseguito per The Blinde Side). L’attrice disse che voleva davvero fare quel film, ma il tempismo non è mai stato quello giusto:

“Non sono riuscito a realizzarlo. Abbiamo provato, provato e provato, ma non c’è stato nulla da fare”.

Sfortunatamente, quando è partita la produzione, Bullock stava girando Miss FBI – Infiltrata speciale. L’attrice, alla fine, si è rassegnata, dicendo che: “Quando accadono cose del genere, è così che dovrebbero essere”.

5) Emilia Clarke – Cinquanta Sfumature di Grigio

Emilia Clarke
Emilia Clarke come possibile Anastasia Steele

Avremmo potuto avere due diversi Christian Grey e Anastasia Steele se le prime scelte avessero accettato il ruolo: Charlie Hunnam non potette per impegni televisivi, Emilia Clarke invece dette motivazioni diverse e più profonde.

Durante un’intervista a The Hollywood Reporter rivelò che, nonostante le sarebbe piaciuto, rinunciò perché non voleva apparire nuda. In Game of Thrones aveva girato alcune scene di questo tipo, con il risultato che il pubblico si era focalizzato tantissimo sul suo aspetto fisico e i commenti non erano del tutto piacevoli. Emilia Clarke, poi, era stufa di venir sempre intervistata su quelle scene, piuttosto che su altre più significative ma dove era vestita.

“L’ultima volta che mi sono spogliata davanti a una telecamera è stato parecchio tempo fa, e tutt’ora è l’unica cosa che la gente ricorda e continua a chiedermi, solo perché sono una donna. […] Ho girato pochissime scene di nudo e già la cosa mi creerà problemi per il resto della vita. Quindi all’idea di un universo in cui i temi centrali sono la nudità e il sesso, ho pensato tipo ‘Non entrerò mai volontariamente in una situazione del genere, così da ritrovarmi di nuovo a ripetere alla gente di non farmi sempre domande sui miei nudi’”.

Inoltre Emilia Clarke non voleva fare qualcosa che avesse sicuramente dei sequel, preferendo dunque sperimentare personaggi differenti dopo esser rimasta 10 anni in Game of Thrones.

6) Mel Gibson – Il Gladiatore

Impossibile pensare a Massimo Decimo Meridio con un volto diverso da quello di Russell Crowe, considerando che è il Gladiatore ad averlo lanciato nell’olimpo di Hollywood, soprattutto con la conquista dell’Oscar. Non ebbe dubbi quando la produzione gli propose il ruolo:

Mi hanno detto: ‘È un film da 100 milioni di dollari. Sei diretto da Ridley Scott. Interpreti un generale romano’. Io sono sempre stato un grande fan di Ridley”.

Prima di lui, però, venne preso in considerazione Mel Gibson. Preoccupato per le intense scene d’azione e pensando di essere troppo vecchio per le esigenze fisiche richieste dalla parte (all’epoca aveva 43 anni, contro i 35 di Crowe), Gibson decise di rifiutare. Ed effettivamente, per interpretare Massimo serviva un gran fisico: Crowe infatti subì diversi infortuni nelle scene di combattimento, fratturandosi il piede, ledendosi il tendine di Achille e ferendosi a una mano. Senza contare che, sul set, seppur attentamente controllate da un veterinario, vennero portate delle tigri vere.

E non fu il primo ruolo iconico a cui Gibson rinunciò: scartò ad esempio Batman, James Bond e il ruolo andato a Dustin Hoffman in Rain Man. L’attore, però, ha sempre dichiarato di non avere rimpianti.

7) Russell Crowe – Il Signore degli Anelli

Emilia Clarke

Potremmo mai immaginare Il Signore degli Anelli senza Viggo Mortensen nei panni di Aragon? Perché al tempo poteva essere uno scenario più che plausibile. Il ruolo, infatti, fu offerto a diversi attori, tra cui Daniel Day-Lewis, Nicholas Cage e, appunto, Russell Crowe, che lo rifiutarono per ragioni differenti. Quest’ultimo ne rivelò i motivi nel corso di un’intervista al The Howard Stern Show:

“Francamente ho rifiutato perché ho capito che non era Peter Jackson a volermi nel film. Penso che sia stato costretto a parlare con me, c’è stato un momento in cui tutti mi volevano, tutti mi cercavano. Lui è neozelandese come me, quindi riuscivamo a capirci. C’è stata questa telefonata tra di noi ma ho avuto l’impressione che lui sapesse a stento quello che avevo fatto. Il mio istinto mi diceva che aveva già in mente qualcuno, che poi si è rivelato essere Viggo, e che avrebbe dovuto poter assumere chiunque lui desiderasse”.

Crowe non ha rimpianti… beh, forse solo in termini economici, anche se ha imparato a riderci su: lo studio gli offrì il 10% degli incassi della trilogia, che avrebbero portato nelle sue tasche più di 100 milioni di dollari. Almeno non è stato definito da Peter Jackson “il peggior attore di sempre”, come successe a Jake Gyllenhaal per il disastroso e impreparato provino per Frodo.

8) Matt Damon – Avatar

A proposito di stipendi milionari, nessuno ha rifiutato tanti soldi come Matt Damon. Al Festival di Cannes 2021 rispose così alla domanda su qual era uno dei suoi rimpianti professionali:

“Mi è stato offerto il ruolo principale in Avatar… nessun altro attore ha mai perso tanti soldi rifiutando una parte, credetemi”.

Infatti, qualche anno prima dell’uscita della pellicola, James Cameron voleva scritturare Damon nella parte del protagonista, Jake Sully, andata poi a Sam Worthington. L’attore, però, stava finendo le riprese per The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo (un ruolo che ottenne per il rifiuto di Brad Pitt) e sapeva che, nonostante fosse finito, sarebbe comunque dovuto tornare sul set per aggiustare alcune scene d’azione. Le tempistiche, dunque, non gli avrebbero permesso di partecipare ad Avatar. Pur di averlo, però, Cameron gli fece una proposta apparentemente irrinunciabile: “James era arrivato a offrirmi il 10% dei profitti”.

Considerando che Avatar è il film con il più alto incasso di tutti i tempi, ha perso più di 250 milioni. Damon, però, ha imparato a sorridere di questa perdita, anche perché la sua carriera non ne ha risentito. E in fondo l’unico vero rimpianto di questa storia non sono tanto i soldi, quanto:

“Alla fine non sono riuscito a lavorare con James. Lo farei subito, anche gratis”.

9) Nicole Kidman – Notting Hill

Emilia Clarke

A differenza delle altre due attrici di questo pezzo, Sandra Bullock ed Emilia Clarke, Nicole Kidman non riuscì a ottenere il ruolo che tanto sognava in Notting Hill, ovvero Anna Scott. Durante un’intervista per Marie Claire con Hugh Grant aveva rivelato:

“Volevo davvero il ruolo che Julia Roberts ha interpretato in Notting Hill. Lo volevo tanto. Ma non ero abbastanza conosciuta e non avevo abbastanza talento”.

Ironia della sorte è che Roberts non avrebbe voluto essere Anna poiché, in quel momento, il personaggio non le sembrava adatto alla sua carriera. L’unico motivo per cui accettò è perché aveva un’alta considerazione del regista, Roger Mitchell. All’epoca, però, sebbene volesse fortemente quel ruolo, Kidman era molto impegnata con le riprese dell’ultimo film di quel genio di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut. In ogni caso, Grant e Kidman si sarebbero potuti incontrare molto prima di The Undoing, dato che l’attore inglese è il protagonista di Notting Hill. In realtà, le loro strade si sarebbero potute incrociare anche per un’altra pellicola, poiché Kidman per poco non finì in Love Actually – L’amore davvero, dove Grant interpreta il primo ministro britannico:

“A un certo punto avrei dovuto interpretare un piccolo ruolo in Love, Actually. […] Non ricordo quale. Non era un ruolo importante, comunque”.

10) Jack Nicholson – Il Padrino

Se parliamo di iconicità cinematografica, pochissimi film possono davvero reggere il confronto con Il Padrino e, ai nostri occhi (ma pure a quelli di Robert De Niro che venne inizialmente scartato per la parte di Sonny Corleone, salvo poi ottenere diventare il giovane Vito nel sequel), rifiutarne una parte è un’eresia. Eppure c’è qualcuno che lo fece.

Per il ruolo di Michael Corleone, infatti, la produzione voleva un nome da novanta e Coppola dovette lottare per avere Al Pacino. Erano stati presi in considerazione Robert Redford, Dustin Hoffman, Ryan O’Neal, James Caan e Jack Nicholson. Quest’ultimo, però, sentiva di non essere giusto per il ruolo, rinunciando così alla possibilità di mettere in cantiere un’altra interpretazione da Oscar. Come disse l’attore a MovieLine:

“Allora credevo che gli indiani dovessero interpretare gli indiani e gli italiani dovessero interpretare gli italiani. C’erano molti attori che avrebbero potuto interpretare Michael, me compreso, ma Al Pacino era Michael Corleone”

E non potremmo essere più d’accordo con quest’ultima affermazione, perché la performance di Pacino ha reso il film immortale e l’ha consacrato definitivamente a Hollywood. Permettendosi pure di non accettare la parte di Ian Solo in Star Wars, perché non la capiva, andata poi a uno dei rivali di Nicholson in tante pellicole: infatti l’attore di Codice d’Onore venne considerato per il ruolo principale in Indiana Jones e in Blade Runner, andati poi a Harrison Ford.

E voi, oltre a Emilia Clarke & CO., ne conoscete altri?

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