Non avevamo davvero capito quanto fosse versatile Emily Blunt prima di dedicarle questo pezzo nel giorno del suo 40esimo compleanno. Brillante, magnetica e talentosa, è perfetta in ruoli storici e romantici per la sua naturale eleganza, ma non è a da meno nei panni dell’eroina subito pronta a combattere. Ha fatto incursioni nel musical, nel fantasy, nell’avventura, nel thriller, nell’horror, nella fantascienza e nei loro sottogeneri; è altrettanto esperta nel dramma quanto nella commedia, nell’action e pure nell’animato. Praticamente è il tipo di attrice che, in qualsiasi ruolo la mettiamo, non solo eccelle, ma eleva il livello qualitativo del film, riuscendo anche a non farsi schiacciare dai nomi pesanti con cui recita.
Pur avendo equilibrato perfettamente la sua presenza tra cinema indie e commerciale, l’Academy non ha mai premiato i suoi sforzi con una nomination all’Oscar. Tuttavia, ne ha ricevute sei ai Globe (vincendone una), 7 ai Critics’ Choice Awards (e una vittoria), 2 ai BAFTA e 3 agli Screen Actors Awards (con una vittoria). Così, come già abbiamo fatto per altre star hollywoodiane, proviamo a scegliere i 5 migliori ruoli di Emily Blunt, cercando di essere obiettivi e senza classificarli. Difficile? Molto. Impossibile? Niente lo è.
Dunque, non perdiamo tempo ed entriamo nel bellissimo e variegato mondo cinematografico di Emily Blunt.
1) Emily Charton (Il diavolo veste Prada)
Inevitabile iniziare dal ruolo che ha portato alla ribalta mondiale Emily Blunt.
Emily Charlton non è stata pensata per essere la star de Il diavolo veste Prada (disponibile su Disney Plus), eppure attira la nostra attenzione in ogni istante che compare sullo schermo. Dalle battute esasperate su come Andy sia la persona meno stilosa del pianeta – e abbia comunque ottenuto Parigi anche se mangia carboidrati – ai pettegolezzi sulle ultime novità della moda, la prima assistente di Miranda Priestly è dinamica, feroce, cinica, magari non perfetta perché non riesce a prevedere tutti i possibili imprevisti, ma tenace, ambiziosa ed estremamente divertente. E farebbe di tutto per essere come il suo capo.
Non era facile per Emily Blunt ricoprire questo ruolo, soprattutto perché il rischio di essere messa in ombra dai nomi importanti del cast era alto. Ma tra una Anne Hathaway (diventata la sua migliore amica), una Meryl Streep e uno Stanley Tucci, Blunt non sfigura affatto; anzi, ci regala un’interpretazione magistrale che le fa conquistare una meritata nomination ai Golden Globe come attrice non protagonista. Il segreto geniale è stato proprio la sfumatura che lei ha dato al personaggio, come rivelò in un’intervista passata:
“Avrei potuto interpretarla in modo più stronzo, ma ho pensato che ci fosse qualcosa di disperato in lei. E poi la stronza diventa noiosa.”
2) Evelyn Abbot (A Quiet Place)
Grande fu il successo di A Quiet Place – Un posto tranquillo (disponibile su Timvision e Paramount) e sicuramente parte del merito va alla memorabile performance di Emily Blunt, ripetendosi poi nel sequel.
Al fianco del marito, ovvero l’attore di The Office John Krasinski (e la chimica, infatti, è ben evidente), svela una storia potente che enfatizza la bellezza e la paura del silenzio, in un mondo post-apocalittico abitato da mostri che trovano la loro preda seguendone il rumore. La sua Evelyn è un personaggio affascinante, una madre che cerca di portare amore e calore ai figli in una realtà così orribile e che protegge la sua famiglia con tutto ciò che ha. In un’opera quasi del tutto priva di parole, Blunt riesce a comunicare perfettamente tutto ciò che Evelyn sente, capisce e pensa. L’attenzione, del resto, è massima dato che, a causa della carenza di voce, ci concentriamo più intensamente sulle espressioni degli interpreti. L’attrice ne è ben conscia e, attraverso un’ottima interpretazione, fa brillare il suo talento, soprattutto nell’indimenticabile scena del parto. Rolling Stone le dedica queste parole:
“Blunt offre un tour de force di emozioni silenziose, mentre i mostri che si avvicinano fanno impazzire i nervi”
Un ruolo complessissimo e per il quale si è aggiudicata uno Screen Actors Awards, sorprendente non tanto per la sua performance, quanto alla luce della poca considerazione che i premi prestigiosi danno al genere horror.
3) Kate Macer (Sicario)
Denis Villeneuve alla regia e Taylor Sheridian alla sceneggiatura hanno creato uno dei thriller migliori degli ultimi anni, ovvero Sicario (disponibile su Raiplay, Timvision e Prime Video). Al confine tra Stati Uniti e Messico, dove la legge è relativa, Kate Macer è una giovane agente dell’FBI che, arruolata in una task force dell’antidroga, parte in un viaggio clandestino sotto la supervisione di un ambiguo consulente.
Emily Blunt brilla nei panni di Macer, al fianco dei suoi co-protagonisti Benicio Del Toro e Josh Brolin, e guida l’intero film con la sua forza. Kate è dura, idealista, affronta l’illegalità facendo la cosa più onorevole in un mondo dove l’onore e la moralità sono poco considerati. Scoprirà, infatti, che la realtà non è bianca o nera, ma presenta innumerevoli sfumature di grigio. E infatti, la sua espressione quando finalmente comprende che anche i bravi ragazzi possono essere compromessi è devastante. Forte e risoluta, reattiva piuttosto che offensiva, Kate coinvolge grazie all’interpretazione della Blunt che, agendo con brillante sottigliezza e struggente intuizione, sfrutta i suoi punti di forza, ma le permette anche di essere vulnerabile ed esitante. Il Times la descrisse così:
“Non ci sono regole, né ragioni, in questo mondo di morte e vendetta, e lo vediamo attraverso gli occhi di Blunt: affascinata, respinta, alla fine perseguitata”.
4) Mary Poppins (Il ritorno di Mary Poppins)
Sebbene Il ritorno di Mary Poppins (disponibile su Disney Plus) abbia avuto pareri contrastanti, pubblico e critica non possono invece che concordare in positivo sulla performance di Emily Blunt nei panni dell’iconica protagonista.
L’attrice si è assunta una responsabilità enorme, considerando quanto Julie Andrews abbia reso leggendario questo ruolo. Il rischio, però, è stato ampiamente ripagato, anche alla luce delle candidature a Globe, Critics’ Choice e Screen Actors Awards. La sua Mary Poppins si avvicina maggiormente a quella del libro di PL Travers: è meno zuccherosa e più tagliente, austera e furbetta rispetto alla tata della Andrews, risultando perfettamente in linea con i nostri tempi. Pur essendone una versione moderna e pop, si mantiene comunque in linea con il personaggio che abbiamo imparato ad amare, il che dimostra che la Poppins di Blunt è solo un’altra versione dell’iconica tata, che funziona alla grande.
Bastano poche scene per cogliere il carisma, la bellezza, l’eleganza della nuova Mary Poppins, entrando immediatamente in sintonia con la Blunt. In più, già ci aveva deliziato con le sue doti canore nelle vesti della moglie del fornaio in Into the Woods, ma con Mary Poppins compie un ulteriore salto di qualità, soprattutto perché, essendo stata scelta presto, le canzoni sono scritte appositamente per lei, facendola esaltare come non mai.
5) Rita Vrataski (Edge of Tomorrow – Senza domani)
Edge of Tomorrow – Senza domani (disponibile su Sky e Now) è una ventata di aria fresca nello sci-fi, perché riesce abilmente a evitare tutti i cliché della fantascienza, sfrutta con intelligenza il paradosso temporale unito al puro action e possiede una delle miglior interpretazioni femminili del genere dai tempi di Sigourney Weaver in Aliens. Il regista stesso, Doug Liman, disse a proposito:
“La performance di Emily è ancora più impressionante quando fai un passo indietro e vedi che domina lo schermo contro la più grande star del cinema, il cui personaggio ha anche un superpotere”
Sì, perché il suo co-protagonista è niente di meno che Tom Cruise e Blunt gli tiene testa con la sua Rita Vrataski. Considerata il più grande soldato del mondo, è forte, determinata, altruista e mette il bene dell’universo prima del suo. Eroina tutta d’un pezzo, tostissima e carismatica, si allontana dallo stereotipo della scream queen o dell’interesse amoroso, poiché è la mentore del protagonista e colei che lo trasforma da codardo a uomo. Blunt si cala perfettamente nei panni di Rita, pur non avendo mai interpretato un personaggio così fino a quel momento, e lo sforzo fisico fu tale che quasi si ruppe il naso, ebbe lesioni a costole e clavicole e girò scene con la pesante armatura mezza infortunata.
Nonostante ciò, Emily Blunt interpreta Rita dandole plausibilità e onestà sentimentale, trasformandola in una macchina empatica e risultando fondamentale nella credibilità del film. Più dello stesso Cruise.
Come abbiamo potuto constatare, Emily Blunt è così versatile da aver preso parte a pellicole di ogni genere. Meritano una menzione anche l’incursione nei period drama con la sua delicata e intensa interpretazione in The Young Victoria; l’eccentrica e sfumata Elsie ne I guardiani del destino; la madre divertente, pericolosa e sensuale in Looper; la performance sfacciata e inconsapevole di un’adolescente privilegiata nel suo debutto cinematografico in My Summer of Love. Senza dimenticarsi de La ragazza sul treno o di quando fu la sorella di Amy Adams nell’opera indie Sunshine Cleannig. E la lista potrebbe continuare perché l’attrice è stata in molte più pellicole di quante non ne ricordiamo. In attesa di vederla nel nuovo imperdibile film di Christopher Nolan, Oppenheimer, vi lasciamo la parola, perché adesso siamo curiosi di sapere la vostra opinione.