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7 Ottimi film che hanno fatto un flop fragoroso al botteghino

Fight Club
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Correva l’anno 1999 e Fight Club veniva distribuito nelle sale cinematografiche: di questo, però, non importò assolutamente a nessuno. Non una sola parola, non una sola frase. Nessuno si interessò davvero alla storia di Fight Club, anzi. Molti videro soltanto la violenza della pellicola e non tutto il resto. Non c’è stato nulla da fare durante quell’epoca, ma per fortuna le cose in futuro cambiarono dando alla pellicola quel che meritava. Ma questa storia non appartiene soltanto a Fight Club, ma anche ad altri prodotti come Donnie Darko, Steve Jobs e Paura e Delirio a Las Vegas. Sono tutti film diversi tra loro, ma hanno in comune una costante: sono dei grandi prodotti che al botteghino non hanno ottenuto il riconoscimento che in futuro avrebbe invece conquistato. Nominare questi titoli adesso implica parlare di grandi cult che sembra impossibile abbiano dietro le spalle dei fallimenti, ma tant’è.

In alcuni casi, forse, il pubblico dell’epoca non riuscì a comprendere le intenzioni dell’opera, o i altri non era forse ancora pronta a storie controverse e ambigue come quelle narrate in Donnie Darko e Fight Club. Ma questi non sono gli unici film a possedere questo assurdo passato. Andiamo a scoprire di cosa stiamo parlando nel dettaglio!

1) I Cancelli del Cielo – Michael Cimino

Fight Club
I Cancelli del Cielo (640×360)

Distribuito nel 1980 e diretto da Michael Cimino, I Cancelli del Cielo si impone come uno dei film più snobbati al botteghino. Ispirato alla guerra della Contea di Johnson, la pellicola è adesso considerata come una dei cult del genere western, motivo per il quale quel che accadde in passato fu considerata come una delle più grandi ingiustizie nel mondo del cinema. I deludenti incassi portarono la produzione a pensare di ritirare il film, e così andò per certi versi. Fortunatamente I Cancelli del Cielo tornò però in sala con un nuovo montaggio, ma anche in quel caso la fortuna non fu dalla sua parte tanto da essere dichiarato come peggior film di sempre. Le cose cominciarono ad andare bene soltanto durante gli anni, quando – nel dettaglio – la pellicola fu rievocata per descrivere le disastrose vicende della realizzazione del film. Questo contribuì nel risollevare l’interesse comune portandola poi a ottenere il successo che meritava.

2) Paura e Delirio a Las Vegas – Terry Gilliam

Paura e Delirio a Las Vegas (640×360)

Johnny Depp e Benicio del Toro diventano i volti ufficiali di Paura e Delirio a Las Vegas durante l’anno 1999. Diretti da Terry Gilliam, i due prendono parte a questa commedia grottesca fatta di richiami a un’America sempre più consumista e acida. La stravaganza della pellicola – unita a un’evidente adrenalina e follia – non fu ben accolta dal pubblico che vide in quest’opera un’esegaerazione senza precedenti. Questo è di certo uno dei film che più fu considerato – all’epoca – inadeguato e senza ragione di esistere incassando così soltanto 10,6 milioni a fronte di un costo di produzione pari a 18,5. Ciò non toglie che però nessuno ebbe da ridire sull’interpretazione magistrale di Depp che, durante le riprese, passò ben quattro mesi a studiare le movenze e il modo di parlare di Thompson. Per fortuna anche in questo caso fu soltanto questione di tempo!

3) Hugo Cabret – Martin Scorsese

Hugo Cabret (640×360)

Forse si fatica a crederlo, ma anche Martin Scorsese ha un passato da dimenticare. Nel 2011 il regista pluripremiato torna nelle sale con Hugo Cabret, una pellicola che si impone come una vera e propria ode al cinema ma che purtroppo non conquistò in alcun modo il pubblico. La critica, invece, si ritenne subito dalla parte di Scorsese facendogli collezionare diverse statuette e nomination agli Oscar. In modo particolare, Hugo Cabret è considerato uno dei film più personali di Martin Scorsese, anche se inizialmente non è stato capito da parte del pubblico. Con un giovane Asa Butterfield (il nostro Otis di Sex Education) e Chloe Grace Moretz, il regista racconta la storia di due adulti bambini che impareranno l’arte dell’arrangiarsi in un mondo in cui il cinema e l’amicizia potrebbero finalmente salvarli.

4) Steve Jobs – Danny Boyle

Steve Jobs (640×360)

Distribuita nel 2015, Steve Jobs è una pellicola che racconta la vita dell’informatico e imprenditore. Autorizzata dallo stesso Jobs, la biografia racconta i problemi personali e professionali che egli dovette affrontare in un momento decisivo della sua carriera, ma non solo. Steve Jobs racconta anche l’impatto che l’imprenditore ebbe nella società e viceversa, sviscerando così alcuni dei suoi lati più nascosti. La critica ha accolto positivamente la pellicola vedendo in questa una narrazione accurata e tecnicamente ottima, ma lo stesso non accadde nelle sale cinematografiche. Fortunatamente le cose migliorarono pian piano, portando la pellicola a imporsi come una delle migliori biografie degli ultimi tempi.

5) Donnie Darko – Richard Kelly

Donnie Darko (640×360)

Donnie Darko è di certo uno dei film più controversi mai visti prima. Al contrario di altre pellicole ambigue come Fight Club, questo rimane tuttora un motivo di discussione nel mondo del cinema. Il suo finale infatti non è ancora davvero stato compreso. Non esiste forse una risposta oggettiva, ma solo un’accozzaglia di opinioni che una dopo l’altra contraddicono la precedente. Distribuito nel 2004, Donnie Darko fece un vero e proprio flop al botteghino diventando solo successivamente un film acclamato e un vero e proprio cult. Forse l’estrema ambiguità ha preso di sorpresa il pubblico dell’epoca, non ancora pronto probabilmente a un film così controverso e privo di spiegazioni logiche e semplici. Fortunatamente le cose sono presto cambiate, o almeno in parte. I dubbi sul finale rimarranno probabilmente per sempre, ma non il nostro approccio alla pellicola. Quello è per fortuna cambiato dando al film quel che meritava fin dall’inizio.

6) Le Ali dell Libertà – Frank Darabont

Le Ali della Libertà (640×360)

Le Ali della Libertà è forse uno dei film più drammatici e tristi di sempre. Non conosce alcuna via di mezzo, ma soltanto il dramma di una vita che ha conosciuto soltanto l’ingiustizia. Ad oggi la pellicola è una delle più acclamate e amate sia da parte del pubblico che della critica, ma le cose non andarono così nel 1995, l’anno della distribuzione. Il flop fatto al botteghino non gli consentì di imporsi immediatamente come un grande cult, ma le cose cambiarono quando il film venne riproposto sul grande schermo. Perseverare in questo caso è stato dunque funzionale e necessario: un film come questo non poteva rimanere nascosto in un angolo.

7) Fight Club – David Fincher

Fight Club (640×360)

Fight Club ha smesso di essere UN film già parecchio tempo fa. Oramai questo è IL film, la pellicola che richiama sia il pubblico più generalista che quello più ricercato, il pezzo del puzzle che non può mancare in nessuna lista cinematografica. Ma questo non lo si pensava all’epoca. Il suo destino durante l’anno della sua distribuzione sembrava infatti compromesso da un flop al botteghino clamoroso, e non solo. Chi parlava di Fight Club lo faceva con disprezzo, e affermava che il film non fosse altro che violenza senza sostanza. Il vero riconoscimento avvenne soltanto grazie al mercato home video e lo stesso accadde per le recensioni positive. Man mano che il tempo passava, Fight Club diventava finalmente quel per cui era nato, la storia controversa di una società malfunzionante e consumista e di un individuo che aveva ancora tanto da scoprire su se stesso e su tutto il resto del mondo.

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