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10 film prodotti da Netflix di cui avremmo fatto volentieri a meno

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Netflix spesso è riuscito a stupirci non solo in termini di Serie Tv, ma anche di film. Storia Di Un Matrimonio e Il Re sono solo alcuni dei titoli di successo che la piattaforma ha sfornato durante questi anni. Eppure, il catalogo non presenta solo dei gioiellini, ma anche dei terribili errori che proprio non riusciamo a perdonargli. Dobbiamo fare nomi e cognomi, dobbiamo dirvi la nostra verità. Vediamo insieme la lista dei film peggiori che Netflix abbia mai sfornato, e fateci sapere cosa ne pensate!

1) Army Of The Dead

Apriamo la lista con Army Of The Dead, il nuovo film di Zack Snyder uscito solo qualche mese fa. Tutto ruota attorno a una tragica apocalisse zombie che uccide totalmente la citta di Las Vegas, rendendola non altro che una città fantasma. Il virus che si è diffuso sembra avere una solo possibilità: che il governo americano sganci la bomba atomica. In mezzo a tutto questo si sviluppano varie sotto trame che reggono le fila di un film che – ovviamente, data la sua presenza in questa – non riesce a raggiungere il suo obiettivo. Musical, riferimenti stilistici che fanno pensare alla nota Serie Tv La Casa Di Carta, un racconto corale che perde di vista un focus ben costruito e due ore e mezza che sembrano infinite: questo è, purtroppo, il succo della nuova pellicola original Netflix che molti fan del regista stavano aspettando con ansia. Peccato, però, che il risultato sia stato una delusione per la maggior parte delle persone.

2) Feel The Beat

Chiariamolo: quello che abbiamo di fronte non è un brutto film, è godibile, intrattiene, fa il suo lavoro. Vuole raccontare la storia di una ballerina che scopre di avere dentro di sé una dose di empatia che aveva rimosso, ma il punto è che non basta. Per raccontare questa storia Feel The Beat si serve di tutti i cliché possibili che abbiamo mai potuto vedere in film simili e la cosa andrebbe anche bene se questi fossero usati con intelligenza. La verità è che i cliché, se addomesticati, possono comunque rendere un prodotto vincente. Qui no, qui tutto si rifugia nella certezza del riparo dalla novità, dall’osare. Ogni cosa è veloce, non ha un tempo e neanche un ritmo. La danza viene messa al primo posto e con lei la voglia di vincere e andare oltre riuscendo a mettere in discussione se stessi. Peccato però che il viaggio della protagonista non trovi davvero un suo posto nel mondo e che tutto sembri così veloce da non risultare credibile.

3) Nei Panni Di Una Principessa

Il film di Natale spesso corrono il rischio di far parte di queste liste e purtroppo nulla spesso riesce a salvarli. A capo di questi progetti, ahimè, troviamo uno dei nostri idoli d’infanzia: Vanessa Hudgens. La nostra Gabriella Montez ha lasciato la Heast High per fiondarsi all’interno di mondi natalizi governati da una qualità che lascia pochi dubbi. Nei Panni Di Una Principessa è il suo peccato più imperdonabile, soprattutto perché stiamo parlando di un errore che ha commesso anche più di una volta. Le pellicola in questione, infatti, ha anche avuto un sequel in cui la giovane attrice ha recitato tre protagoniste tutte insieme: praticamente il secondo film è come il primo ma con una sosia in più. Potremmo anche dire che per una volta va bene, i figli degli abbonati Netflix saranno anche felici, ma possiamo assicurare che di fronte a un ipotetico terzo film perfino i bambini chiederanno “papà, ma possiamo guardare La Casa Di Carta?”

4) Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo

Al pari di The Kissing Booth, anche Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo cade nel tranello dei film adolescenziali che scelgono di fiondarsi all’interno della superficialità. Una delle poche fortune del film è la presenza di Noah Centineo che, a quanto sembra, sta diventando uno dei playboy della piattaforma. Nonostante questo dettaglio, però, nessun film può essere salvato da un buon pettorale, a meno che non sia un film di Wrestling, e anche lì servirebbe di più. Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo, però, non si ferma dopo il primo errore e decide di continuare per ben altre due volte raggiungendo il numero di tre pellicole che faticano ad arrivare alla fine. La trama, essenzialmente, non cambia mia: una dannata lettera infantile raggiunge uno degli amori impossibili della protagonista dando vita a un incontro dettagliato da fiori e sboccianti sentimenti. Il tutto, mentre Noah Centineo cerca di tenersi stretta la ragazza con cui fa finta di stare per poi starci davvero. Aaaaa, che bello l’amore quando è così semplice!

5) A Week Away

A Week Away, te lo diciamo, High School Musical e Camp Rock hanno avuto successo perché sono usciti negli anni giusti. Se quello che abbiamo visto si fosse sviluppato adesso, Sharpay sarebbe stata denunciata per body shaming e bullismo e Gabriella avrebbe avuto gli stessi fan che ha Voldemort. Giusto tre o quattro.

A Week Away mette al centro della propria scena un musical, un protagonista che vuole ritrovare se stesso e un campo estivo. Chiaramente anche l’amore ha una parte fondamentale in questo esperimento Netflix che si è illuso di poter portare in scena un nuovo capolavoro adolescenziale che potesse far scalpore ricordando a tutti noi che in realtà High School Musical non l’abbiamo mai superato. Certo, assolutamente vero, però non è cercando di imitarlo che staremo meglio.

6) Wounds

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Wounds è uno dei film Netflix che più ha messo d’accordo tutti: deludente. La delusione arriva forse – come nel caso de La Donna Alla Finestra – quasi immediatamente. Subito capiamo che la pellicola mostri importanti difficoltà a ingranare, a portarci dentro alla storia. Un horror, questo, che delude sviluppandosi in troppi momenti vuoti, tiepidi, fermi. Già durante la metà del film siamo stanchi e l’inerzia è l’unica cosa che ci traina verso un finale che si mostrerà apatico e insoddisfacente, pieno di buchi che non fanno altro che confermarci che le nostre precedenti impressioni erano reali, che avevamo ragione. Eppure, avere ragione, è spesso proprio quello che non vuoi, anche nel genere horror. Pretendi una scossa e, se questa non arriva, non puoi fare altro che mettere in dubbio la validità di ciò che hai di fronte, proprio come in questo caso.

7) Offline

Offline, come potrete già capire dal titolo, è un film Original Netflix che cerca di trattare il tema della dipendenza tecnologica in modo leggero portando in scena una commedia. La trama ruota attorno a un’influencer digitale che, a causa dell’utilizzo del telefono alla guida, fa un incidente. Le conseguenze a questo evento fanno comprendere quanto oramai la sua dipendenza sia pericolosa ed è così che la giovane sarà costretta a trascorrere del tempo a casa di suo nonno con l’obiettivo di riprendere in mano la realtà.

Il film in questione mette in piazza tutti i cliché possibili riferiti a questo argomento lasciando poco spazio a tutto quello che avrebbe potuto dare. L’intrattenimento è presente, ma troppo superficiale. Non è un clown, è comunque un film, e avere credibilità è una base a cui non può sottrarsi. Peccato sia andata, invece, proprio così.

8) Un Cavaliere Per Natale

Di nuovo Natale, di nuovo Vanessa Hudgens. Lo sappiamo: non solo Nei Panni Di Una Principessa 1 e 2, ma anche un Cavaliere Per Natale. Il colpo da reggere è davvero duro, e probabilmente non riusciremmo a sopportarlo se non fosse per le cose buone che l’attrice ha fatto durante la sua carriera. La pellicola Un Cavaliere Per Natale effettivamente sembra riportarci alla memoria quei classici Disney Channel che ci piacevano tanto, ma nell’effettivo questo film forza un po’ troppo la cosa. L’impressione è che cerchi di copiare e incollare lo schema Disney per riuscire a intrattenere con quell’atmosfera, ma il punto è che questo è Netflix, non Disney Channel. La forzatura si nota, è tangibile e lascia perplessi. In questo caso, forse, bastava rendere la storia più varia, meno infantile. In quel caso forse avremmo salvato la parte dell’intrattenimento, ma così proprio non ci riusciamo. Così è imperdonabile.

9) Sotto Il Sole Di Riccione, un film meno trash di quanto pensi, ma comunque insalvabile

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Lo abbiamo detto anche qui, Sotto Il Sole Di Riccione sicuramente è meno trash di quanto si pensi, quindi stavolta saremo decisamente più buoni ma nulla poteva salvarlo dall’avere un posto in questa lista. Nonostante la nota positiva, la pellicola non si contraddistingue per originalità o per grandi doti attoriali. La fatica di portare avanti la storia con credibilità è tangibile, e con questo lo è anche lo sforzo dei protagonisti di trovare un proprio spazio all’interno della trama. Inevitabilmente la coralità delle vicende fa a botte con il tempo dedicatogli e questo ha comportato una superficialità importante nell’individualità e nei rapporti che i ragazzi costruiscono all’interno di questo film estivo. Uscito nel 2020, Sotto Il Sole Di Riccione fa a botte con tutti questi errori tecnici non poco importanti dandoci in pasto un racconto che si, ci intrattiene, ma che rimane nell’ombra del tiepido: non è brutto, non è bello. Ma lo sapete, non basta un 6 in pagella per salvare l’anno scolastico.

10) The Last Summer, un film che si sopravvaluta

Chiudiamo la lista con The Last Summer, un film dalle potenzialità totalmente sprecate. L’idea di un racconto corale su uno sfondo estivo era interessante, e il fatto che a capo di questo ci fossero degli adolescenti pronti a sconvolgere la propria vita lo era ancora di più. Peccato però che tutto si perda imboccando una strada senza uscita in cui la confusione e la superficialità diventano dei grossi ostacoli da superare. I vari eventi vengono raccontati con leggerezza creando niente di più che un’accozzaglia di momenti che cercano disperatamente di creare una storia con fatica. Netflix ha cercato di dare vita a un racconto estivo che prendesse in considerazione la nostalgia che si prova quando è il momento di diventare adulti, di fare un passo in avanti. Non possiamo apprezzare però lo sforzo: la piattaforma streaming pensava di star giocando a casa grazie alla presenza di queste tematiche che ci accomunano tutti, ma la realtà dei fatti è che il buco nell’acqua è stato tangibile fin da subito.

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