Così come le mode, anche i film vanno e vengono in base al momento storico, alle circostanze, alle stagioni e a una strana connessione tra gli umori del pubblico. Mossi dunque da una insopprimibile curiosità, siamo andati a scovare tutte le piattaforme attive in Italia per scoprire cosa stanno guardando i nostri connazionali. Ma alla fine è stata Amazon Prime Video a destare la nostra attenzione! E oggi la scelta è caduta in particolare sui suoi film comedy più visti in questo periodo.
Il concetto di commedia è in questo caso poliedrico. Ci troveremo infatti di fronte a show più o meno recenti che accolgono le diverse sfaccettature del genere. Annoveriamo perciò la commedia drammatica, quella romantica e quella addirittura fantasy, senza rinunciare al suo aspetto più puro e originale. La base su cui il sistema della piattaforma crea queste classifiche è meramente quantitativo in quanto sono i numeri a far raggiungere i risultati al distributore. Tuttavia noi ci affidiamo alla certezza che stavolta siamo stati davvero fortunati anche dal punto di vista narrativo e contenutistico di questi prodotti.
E considerato che l’altra metà della top 10 sembra volgersi a temi più drammatici nonché ripieni di suspense, noi abbiamo deciso di dar voce alla compagine più sorridente dei telespettatori! Alleggerirci un po’ non fa mai male infatti. Soprattutto quando i toni da commedia non sono fini a se stessi o demenziali, ma diventano un peculiare canale per comunicare ogni dinamica con acuta leggerezza. Pertanto, non dilunghiamoci più del dovuto e diamo il via a questa caccia al tesoro dei 5 film comedy più visti in Italia! Sperando che già domani le tendenze dei fan della piattaforma non cambino drasticamente direzione.
1) Diamo ad Un mondo a parte il privilegio di essere il primo tra i film comedy più visti
Lanciato di recente nella piattaforma, ci troviamo di fronte a un film in grado di toccare indubbiamente alcune corde drammatiche. Allo stesso tempo però crea un’omogena commistione con la verve comica dei protagonisti e dell’arena in cui si muovono. Dalla regia di Riccardo Milani Un mondo a parte ci trasporta, proprio come suggerisce il titolo, in una dimensione nostrana che non siamo abituati ad incontrare spesso. Ambientato infatti in un piccolo paesino chiamato Rupe, nome di fantasia di Opi, diventa un piacevole racconto nell’innevato e splendido parco nazionale d’Abbruzzo.
La storia segue la vicenda di Michele Cortese. Si tratta di un maestro elementare che, dopo 30 anni di insegnamento nelle periferie di Roma, non ne può più di dedicare il suo tempo a studenti che non dimostrano alcun interesse e che spesso gli inveiscono contro. Così, pur essendo di ruolo, chiede l’assegnazione provvisoria presso una scuola di Rupe appunto! Questo paesino sperduto nell’alta Val di Sangro contava soltanto 364 anime perché l’anno prima c’erano state 14 morti e nessuna nascita.
Quando Michele arriva nella nuova scuola saranno molte le sorprese
Dopo aver attraversato quelle montagne innevate popolate da lupi, scoprirà infatti che dovrà insegnare ad una pluriclasse di soli sette bambini fra prima, terza e quinta elementare. Ma poco dopo verrà a conoscenza che il preside del comprensivo di una cittadina più grande ha già programmato di farle chiudere i battenti. Visto che gli alunni di quinta se ne andranno, occorre infatti un numero minimo di studenti per non accorpare l’esiguo gruppetto alla scuola più grande. Toccherà quindi al maestro Cortese e alla vicepreside Agnese, insieme al personale scolastico, ai bambini e ai concittadini, tentare di salvare il loro affezionato istituto attraverso un espediente alquanto inclusivo e all’avanguardia.
Integrare infatti nella classe i figli di alcuni degli immigrati della zona ha infatti riparato a due problematiche coesistenti, dato adito a sinergia e confronto tra le perone. Ha permesso così a questi bambini appena arrivati in un posto del tutto diverso dal loro Paese, di costruirsi il proprio spazio aiutando contemporaneamente gli autoctoni nel loro intento. Qui infatti quest’ultima diventa il vero luogo simbolo del film, in quanto diventa patrimonio culturale della cittadina nonché forte emblema di civiltà. Una città può chiamarsi tale se oltre al municipio conserva qualcosa che offre quotidiana dignità all’essere umano in quanto tale e la scuola si identifica molto in questo.
Brillanti sono le interpretazioni di Antonio Albanese nei panni di Michele e di Virginia Raffaele nei panni di Agnese
Quest’ultima in particolare ha il compito implicito di mostrare al nuovo arrivato che quella natura da lui tanto agognata nel soffocante ambiente cittadino, non è sempre così magnanima e accogliente. Bisogna lottare spesso contro le basse temperature, la neve alta, gli animali selvatici e l’isolamento fisico e spesso psicologico. Agnese rappresenta inoltre quell’archetipo di donna del centro-sud Italia, che ha smesso di sopportare le malefatte del marito, tutelando il figlio e la sua carriera senza smettere di lottare per ciò in cui crede davvero.
In Michele troverà così un barlume di speranza! Tanto che, attraverso qualche battuta ironica dialettale e di spirito, imparerà anche a volgere il cuore verso di lui, lasciandosi alle spalle il poco rispetto del marito. Notiamo invece negli occhi dei piccoli studenti tanta tenerezza nonché paura di venire radiati dal loro posto sicuro. Assistiamo infatti ad una rara rappresentazione di senso di appartenenza alla loro cultura e comunità. Predisposti sin da piccoli a combattere contro le ingiustizie dei grandi della società. Non poteva mancare pertanto l’aspetto anche commovente o stereotipato sulla popolazione abruzzese in alcune parti della sceneggiatura. Queste sono state inserite tuttavia per rendere quanto più realistico e disteso questo tra i film comedy più visti oggi. Se non lo avete ancora fatto dunque, recuperatelo prima possibile! Osservare un po’ di candore invernale potrebbe essere appagante alla fine di questa torrida estate.