3) Beetlejuice – Spiritello porcello è uno dei film comedy più visti oggi per prepararsi al grandioso Sequel
Beetlejuice, come sappiamo, è un film del 1988 diretto dal celeberrimo registra goth Tim Burton. La trama ruota attorno a una coppia caduta vittima di un incidente e che, diventati adesso dei fantasmi vogliono riappropriarsi della propria casa. Per questo motivo contattano Beetlejuice, un carismatico bio-esorcista con il compito di spaventare i nuovi inquilini della dimora. Il film ha ottenuto grande successo dalla critica, incassando 74,2 milioni di dollari è aggiudicandosi l’Oscar al miglior trucco nel 1989. Il clamore del film ha anche generato una serie televisiva animata, un musical teatrale e il sequel cinematografico di quest’anno Beetlejuice Beetlejuice (qui la recensione) . L’AFI’s 100 Years… 100 Laughs lo ha infine posizionato all’ottantottesimo posto nell’elenco delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi.
Immersi in una atmosfera lugubre fatta di fantasmi, Vermi della Sabbia di Saturno, entità provenienti dall’aldilà e stravaganti esorcisti, non possiamo che ricadere in un turbinio di risate dai colori cupi. Qui l’elemento di fantasia non può che provocare lo stupore di chi guarda. E questo è accaduto sia per le generazioni dell’epoca in cui uscì la pellicola, sia per quelle contemporanee che fanno i confronti con il presente. Quando un’opera marca con audacia l’universo di cui fa parte, diventa senza tempo e capace di regalare emozioni che alle volte prescindono anche dai gusti personali. In questo caso è necessario ovviamente fare un passo indietro ed esaltare l’eccelso Tim Burton, che ha fatto della sua creatura un vero fenomeno immortale e universale.
Tanto che sulla base di recensioni raccolte da Rotten Tomatoes ha ricevuto un’approvazione pari all’83%
Ma non è tutto. Il sito online ha ribadito anche: “Brillantemente bizzarro e traboccante di idee, Beetlejuice offre alcuni dei lavori più deliziosamente maniacali di Michael Keaton, e un divertimento inquietante e divertente per tutta la famiglia“. Le villette americane, simbolo di studiati tentativi di imporre una visione tradizionale di vita e famiglia, per Burton si contrappongono al mondo degli “alieni”. Questi rifiutano infatti le imposizioni sociali, ribellandosi silenziosamente attraverso un modo di comportarsi di irrefrenabile eccentricità. E in Beetlejuice, attraverso una successione di stranezze, Burton racconta in realtà un coming of age! La vera protagonista del film è infatti la giovane Lydia, la quale nonostante compaia solo a metà della storia diventa la destinataria del messaggio dello show.
Questo si presenta come un invito ad apprezzare la vita anche nelle sue asperità lungo la linea d’ombra dell’adolescenza! Portando avanti il perenne confronto tra la vita e la morte. L’incidente dei Maitland diviene inconsapevolmente un escamotage del destino per poter salvare un’altra vita, quella di Lydia. La giovane donna infatti, anche se non ci viene mai rivelato in maniera rumorosa, sembra sentire una torbida tentazione verso il suicidio. Entrando in contatto con la morte però, mediante queste modalità irriverenti dello show, ci si rende conto di quanto la nostra esistenza possa essere preziosa! Senza però escludere che la fine di questa non sia necessariamente una tragedia.
Pertanto in questo tra i film comedy più visti, i tratti fiabeschi per i più piccoli si legano ai contenuti per adulti
Così l’horror gotico e il macabro vengono dosati in modo da disinnescare l’elemento spaventoso e moralista, tanto da assumere spesso la parte dei mostri. La figura di Beetlejuice rappresenta dunque quella diversità che spesso fa paura ma che se accolta ed esorcizzata a nostra volta, potrebbe offrirci una buona dose di resilienza senza prenderci troppo sul serio. Senza Internet in quegli anni infatti, non c’era la possibilità di trovare il proprio spazio da outsider o geek soprattutto per le ragazze. Queste ritrovandosi ad essere delle weird girls, spesso non ricevevano alcuna considerazione o rispetto da parte dei coetanei, soprattutto del genere opposto.
Spregiudicato e senza precedenti, lo show ha permesso così di sovvertire gli ordini sociali, rendendo ordinario lo straordinario e urlando ad alta voce che stranezza non è sinonimo di malvagità. Il male infatti alberga laddove non c’è quell’apertura mentale! Tale da rendere tutti gli uomini tanto razionali da capire che uguaglianza, unione e rispetto reciproco devono essere alla base della civiltà umana. Ed è raro poter asserire quanto una messinscena di humor nerissimo, a tratti volgare ed esasperante, abbia raggiunto questo e molti altri obiettivi. Ma adesso dopo anni, questa scoppiettante storia si è infiltrata nuovamente nelle case degli Italiani per ricordar loro a suon di sberle, quali sono gli ardenti valori da difendere. Per i fedelissimi che invece sono già andati avanti, ci auguriamo che l’atteso Sequel abbia mantenuto altissime le loro aspettative!