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5 Film non ancora usciti in Italia che non vediamo l’ora di vedere

Film da vedere
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L’anno 2023 è stato un anno importante per il cinema. Tra l’avvento del Barbienheimer e il ritorno di Martin Scorsese, chiunque di noi è tornato al cinema riscoprendo la magia di questo meraviglioso posto. Gli incassi hanno parlato chiaro dimostrandoci quanto questa annata sia stata prolifica per la cultura cinematografica che, dopo diverso tempo, è finalmente tornata a respirare richiamando all’ordine anche chi aveva abbandonato le poltrone rosse. Ripensandoci, vorremmo che questo periodo non finisse mai, e forse il nostro desiderio potrebbe non rimanere inespresso. Ci sono ancora infatti diversi film da vedere nati nel 2023, e non stiamo parlando solo di pellicole da recuperare già distribuite. In particolare, stiamo parlando di film che in Italia non sono mai usciti e che non vediamo l’ora di vedere. Le premesse per definirli delle grandi opere ci sono tutte, ma questa attesa comincia a starci stretta. Non vediamo l’ora di vederle. Non vediamo l’ora che arrivi il giorno in cui poterci finalmente stupire con delle pellicole che, già da quel che sappiamo, sembrano pronte per diventare dei nuovi gioielli cinematografici. Ma di quali film stiamo parlando esattamente? Vediamolo insieme!

Da Eureka a Four Daughters: ecco 5 film da vedere che non sono ancora usciti in Italia

1) Past Lives, uno dei film da vedere (a breve)

Past Lives (640×360)

Diretto da Celine Song, Past Lives è una pellicola per cui fortunatamente non dovremo aspettare ancora molto, solo poco meno di un mese. Il 14 febbraio potremo infatti finalmente scoprire la magia di questa storia che, già secondo alcune anticipazioni, sembra mettere al primo posto la delicatezza e la raffinatezza di un rapporto fatto di corrispondenze, mancanze e complicità. Al centro della narrazione troviamo infatti Na-young e Hang-seo, due fidanzatini delle medie costretti a troncare il loro rapporto per via del trasferimento della prima. Dodici anni dopo, però, i due riescono a ritrovarsi e comunicare via Skype, ma Nora non ha alcuna intenzione di intraprendere una relazione a distanza, motivo per il quale decide di troncare definitivamente ogni tipo di rapporto. Dopo altri dodici anni, però, i due riescono finalmente a ritrovarsi, e stavolta sul serio. Delicatezza, malinconia e nostalgia: sono questi i tre ingredienti fondamentali di questa narrazione che non ha altra intenzione se non quella di parlare dell’importanza dei legami, del loro essere ineluttabili e del modo con cui ogni giorno, se siamo fortunati, può essere quello giusto per ripartire da zero con chi credevamo di aver perso.

2) Four Daughters

Four Daughters (640×360)

Dividendosi tra la realtà e la finzione, Four Daughters racconta la storia di una madre e di quattro figlie che cercano di sopravvivere alle disgrazie che da sempre si ripercuotono sulla loro famiglia. Immigrate in Francia, le donne di questa pellicola cercano di intregrasi nella società, ma non senza difficoltà. Il dramma però non finisce qui: due delle figlie spariscono nel nulla, lasciando la madre nella disperazione. Dopo un po’ di tempo dalla loro scomparsa la madre scoprirà che in realtà le due figlie si sono unite all’organizzazione terroristica Daesh in Libia e che adesso, dopo un attacco da parte degli Stati Uniti, sono imprigionate e a un passo dalla morte. Cercando di ottenere giustizia, Olfa proverà in tutti i modi a salvare la situazione, ma dovrà vedersela con lo spirito di ribellione delle sue figlie. Tra tragedia e disperazione, Four Daughters racconta una storia attuale che fa luce sulla storia tanto quanto sul presente. Con un taglio documentaristico, questa pellicola sembra pronta a far riflettere il telespettatore ponendogli di fronte un tema che sembra sempre essere lontano, e che invece è più vicino che mai.

3) About Dry Grasses

About Dry Grasses (640×360)

Presentato in concorso al 76º Festival di Cannes e diretto da Nuri Bilge Ceylan, About Dry Grasses racconta la storia di Samet, un professore di quarant’anni che lavora presso una scuola sperduta di un paesino sperduto. Senza alcuna voglia di avere una famiglia, Samet vive insieme a un suo collega, un uomo con cui si ritroverà ad affrontare una situazione estremamente difficile che lo vedrà colpevole di aver avuto comportamenti fuori luogo nei confronti di una studentessa. A questa situazione si aggiungerà anche l’incontro con un’insegnante di inglese emancipata e militante. Attraverso questi due espedienti narrativi, About Dry Grasses si confronterà con dei temi particolarmente attuali che vanno dalla paura del cambiamento al ruolo della donna fino ad arrivare alle molestie. Concentrandosi sulla psicologia dei suoi personaggi, About Dry Grasses ci consegna il ritratto del mondo moderno. Nonostante i temi crudi, la pellicola sembra servirsi di una raffinata narrazione che scomoderà la filosofia e la deontologia, l’etica e la morale. Tra tutti i film da vedere, questo è certamente uno dei più interessanti.

4) Eureka

Eureka (640×360)

Diretto da Lisandro Alonso, Eureka è un viaggio in cui ogni cosa si annulla. Luogo, tempo. Nelle opere di Alonso tutto questo non conta. Ciò che conta davvero sono le anime dei personaggi, la loro psicologia. Inghiottiti in un vortice in cui storia e attualità si fondono in unico passo a due, i protagonisti cercano di raggiungere la verità in un contesto in cui non sembra essercene neanche l’ombra. Al centro della narrazione troviamo Murphy, un padre che si mette alla ricerca della propria figlia rapita dal fuorilegge Randall. La prima parte del film, nel dettaglio, si intitola Western, ed è ambientata nel 1870 in un posto in cui non esistono leggi al confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Nonostante in Italia sia ancora così poco noto, Alonso è una vera e propria garanzia per il cinema, una prospettiva che mescola passato e presente senza mai far perdere l’equilibrio della narrazione.

5) Cerrar los ojos

Cerrar los ojos (640×360)

Concludiamo adesso con un po’ di mistero con la pellicola Cerrar los ojos. Diretto da Victor Erice, che ritorna dietro la macchina da presa dopo più di trent’anni, il film racconta la stora di un attore che cade da una scogliera e viene dato ufficialmente per disperso, salvo ripresentarsi vivo dopo diversi anni senza sapere chi sia. Con una durata di ben tre ore, Cerrar los ojos è un film dentro a un film, un tributo al cinema e alla sua tradizione. Rispolverando le tecniche del passato, Victor Erice restituisce al grande pubblico una storia in cui quel che più conta è la memoria e l’importanza del tempo. In modo struggente e drammatico, l’opera si caratterizza per la sua cifra stilistica raffinata e delicata, per il suo modo di parlare al pubblico in modo estremamente umano. Per questa pellicola, così come per molte citate, non si conosce ancora alcuna data di distribuzione, ma speriamo che i tempi possano stringersi. Abbiamo diversi nuovi gioielli da vedere.

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