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10 Film con cui è stato amore a prima vista

10) Il Petroliere – Paul Thomas Anderson, uno dei film da vedere più importanti degli anni 2000

Il Petroliere

Alcune volte io guardo le persone e non ci trovo niente di attraente. Voglio guadagnare così tanto da poter stare lontano da tutti.

Il Petroliere

Concludiamo questo viaggio tra i film da vedere di cui mi sono innamorata a prima vista con Il Petroliere, uno dei capolavori Paul Thomas Anderson. Il regista, che di opere sontuose ne ha fatte parecchie (The Master, Vizio di Forma, Il Filo Nascosto, Magnolia), non mi delude mai. Ma, come nel caso di Dolan, ho fatto una scelta basata sul primo sguardo. E il mio primo sguardo con Il Petroliere mi ha permesso di voler venire a contatto con tutto il resto delle altre sue opere. Una pellicola che, insomma, mi ha fatto conoscere la maestosità di Paul Thomas Anderson. Uno dei più grandi registi di sempre con uno dei più grandi film di sempre. Il Petroliere è infatti considerato come uno dei più importanti del cinema. Esattamente come l’interpretazione fatta qui da Day-Lewis.

Considerato come uno dei migliori degli anni 2000, Il Petroliere affronta numerosi argomenti come il capitalismo, la religione, la complessità della natura umana. Un’opera che vanta di uno dei personaggi migliori del cinema, un’anima complessa che ci fa strada in una storia in cui l’ossessione muove le fila di ogni decisione. Un film che denuncia e non assolve, ma senza mai caricare o forzare la mano. Dà ai suoi protagonisti la possibilità di esprimersi nella loro condizione peggiore, aspettandoli poi al varco con un finale che resta, ancora oggi, uno dei migliori mai visti sul grande schermo. Un film da vedere per conoscere una delle opere più importanti del cinema moderno. Ma anche la complessità del sistema americano, qui denunciato soprattutto nell’ultima scena della pellicola.

Il Petroliere non si focalizza sulla realtà storica di un determinato al contesto. Al contrario, sceglie di agire seguendo le pulsazioni e le ostinate ossessioni di un singolo inviduo, restituendo a lui il compito di sviscerare la realtà che sta vivendo, costruendo così lo scheletro di quella determinata realtà storica. Religione e avidità si fanno dunque qui spazio, presentandoci un’opera suontuosa che non si risparmia e che non fa onore a nessun personaggio, qui ridotto a essere schiavo di qualcosa di molto più grande.

Il Petroliere si caratterizza così per una storia mastodontica raccontata attraverso una fotografia sublime e dei personaggi avidi. Una storia che non credevo di sapere maneggiare, e che invece mi ha colpito fin dal primo sguardo con la sua prima grandezza. Attraverso quest’opera ho conosciuto l’arte di uno dei registi più importanti degli anni 2000. Uno di quelli che, una volta incontrati, ti cambiano la percezione del cinema, rendendolo qualcosa di eterno e smisurato. Forse inizialmente, se non amate il genere, Il Petroliere potrebbe spaventarvi per la sua compessità. Per il suo feroce racconto del capitalismo e il rapporto tra la religione e l’ossessione. Ma voi non spaventatevi. Concedetevi la possibilità di conoscere una delle storie più importanti mai scritte. Una di quelle che, dopo averla vista, non dimenticherete mai più.

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