Juste La Fin Du Monde
Ho deciso di cercare di dare agli altri e a me stesso, per l’ultima volta, l’illusione di essere – fino alla fine – il padrone della mia vita.
Sono queste le parole su cui Xavier Dolan basa Juste La Fin Du Monde, un film da vedere in cui il non detto ricopre tutto lo spazio, raccontando l’ultimo frammento di una vita che sa di star giungendo al suo termine. Cosa faremmo se sapessimo di avere gli ultimi giorni di vita? Ci riprenderemmo tutto quello che abbiamo allontanato durante gli anni, o faremmo finta di nulla? Il protagonista de Juste La Fin Du Monde sceglie di tornare dalla famiglia che non vede da anni, e informarla di avere una malattia che, lentamente, lo sta portando via. La sua permanenza si traduce in sguardi che rivelano tutta la verità, ma anche in parole che fingono una realtà stabile ed equilibrata che in realtà non sussiste. Xavier Dolan lascia dunque tutto il potere alle parole che non vengono pronunciate, consapevole del fatto che – in qualche modo – uno dei componenti di quella famiglia ha appurato che niente, dopo quei giorni, rimarrà uguale. Il personaggio di Catherine spicca in questo senso, grazie ai silenzi di una timidezza che si contrappone in modo chiaro alle urla e alla rabbia del resto dei personaggi. Lei sembra l’unica a capire, attraverso un gioco di sguardi, cosa in realtà nasconda il protagonista, ed è anche l’unica su cui Dolan sceglie di soffermarsi in modo diverso dagli altri. Juste La Fin Du Monde diventa così un film di cui non potremo più fare a meno, uno spaccato di un’ora e mezza in cui ognuno dei protagonisti cerca di scappare come meglio può da ognuno dei propri fantasmi. Per riuscire in tale impresa adottano una strategia differente da quella dell’altro: c’è chi premia un atteggiamento malinconico, chi rabbioso, chi silenzioso. Ed è così che, come se fossero sul palco di un teatro, ognuno dei personaggi entra in scena dando vita a un momento privato con il protagonista che, intanto, sfugge alla verità lasciandoli totalmente ignari della bomba che potrebbe esplodere da un momento all’altro, scegliendo dunque di regalargli la possibilità che lui non ha avuto di continuare a vivere la propria vita con normalità, qualunque questa sia.