2) La vita di Adele
In assoluto, tra i migliori film da vedere che hanno svolto un ruolo importante durante la mia adolescenza c’è l’opera più nota di Abdellatif Kechiche, La vita di Adele, uscito al cinema nel 2013.
Questa storia non solo parla di un’amore, di una storia che nasce fra due giovani ragazze, Adele ed Emma, ma anche di identità e di scoperta. La protagonista come mai prima di allora nella sua vita, attraverso l’incontro di questa donna, inizia a mettersi in discussione: si domanda chi è e chi vuole diventare.
La vita di Adele ha sempre rappresentato per me un po’ il ricordo di tutte quelle domande che, durante quegli anni in particolare, mi sono posta. Chi sono davvero? era il quesito più profondo che mi capitava di pormi costantemente quando ero nel pieno della mia adolescenza e Adele, in questo film, mi faceva sentire meno sola, meno “sbagliata”. Come se fosse legittimo avere dubbi e incertezze.
Oltre a questo motivo più personale e intimo, ho da sempre avuto un debole per i film che raccontano la vita nei suoi dettagli più comuni, senza idealizzazioni o filtri. Mi piacciono le storie in cui gli sguardi e i gesti dicono molto più di tante parole e La vita di Adele è proprio uno di quei racconti che non ha bisogno di dialoghi infiniti ma si lascia intendere tra le cose non dette, quelle che rimangono lì sospese a mezz’aria eppure esistono e si fanno sentire con tutta la loro intensità e forza.
Non è da meno il prossimo film che ho incluso nella mia personale classifica dei migliori film che mi sento sistematicamente di consigliare a chiunque.
3) Call me by your name
Nella mia personalissima lista di migliori film da vedere- tra l’altro usciti al cinema in questo ultimo decennio – non poteva mancare l’opera principale che ci ha fatto un po’ tutti innamorare di Luca Guadagnino, Chiamami col tuo nome – Call me by your name.
La storia di Elio e Oliver ancora oggi, a distanza dall’uscita nei cinema del 2017, riesce ad emozionarmi come poche altre cose. Ciò che mi ha fatto innamorare di questo film è stata proprio la capacità di parlare con estrema delicatezza di un sentimento puro e, allo stesso tempo, di mostrarne tutta la sua potenza.
Call me by your name ha conquistato il mio cuore in una maniera inaspettata. Attimo dopo attimo, inquadratura dopo inquadratura, mi sono ritrovata ad essere totalmente catturata dal vortice di emozioni che Elio stava sentendo dentro di se e da cui cercava invano di non farsi travolgere. Io un po’ come lui, mi sono sempre sentita in balia dei miei sentimenti, incapace di agire con razionalità .
Chiamami col tuo nome si è guadagnato un posto esclusivo tra le mie più belle memorie cinematografiche. Non importante quante volte io l’abbia visto, ogni volta noterò un dettaglio che mi convincerà un po’ di più del fatto che sia una storia unica. Non voglio ignorare in questa sede la presenza per me fondamentale di un talento che ho iniziato ad apprezzare proprio con questa opera, ossia Timothée Chalamet. (Son sempre io che ho tirato fuori ben 10 motivi per amarlo!)
Non ci sono molte altre parole da spendere. Tra l’altro certe cose non possono essere spiegate così ma vanno viste per essere realmente apprezzate. Call me by your name è senza ombra di dubbio una di queste!