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7 Film che mi fanno piangere ogni volta che li guardo

Film da vedere, Mystic River

3) Interstellar – Christopher Nolan

Interstellar (640×360)

Nolan è uno dei registi più importanti dell’universo cinematografico, e come ben sappiamo è fresco fresco di Oscar con Oppenheimer. Mentre cerco di contenere il mio entusiasmo per quanto accaduto, però, mi dico che non è riuscito a stupirmi tanto quanto fece con Interstellar, il mio film da vedere intoccabile di Nolan. Tempo, legami indissolubili, rimpianti, rimorsi: Interstellar racconta l’esistenza in modo umano, facendoci vedere che, nonostante i nostri sforzi, il tempo non è una cosa su cui possiamo vincere. E’ lui che sceglie per noi. E’ lui che decide quando, come, perché. Fa parte della nostra esistenza in modo totalizzante e scorre senza darci un attimo di tregua per stringere chi stiamo per perdere. Con una narrazione che si fa spazio tra paradossi temporali e drammi familiari, Interstellar è uno dei film di Nolan più emotivamente intensi, uno di quelli che – quando giungi alla fine – ti lascia con un senso di impotenza che ti farà stare in silenzio per la prossima ora e di cui, dopo, non ti dimenticherai mai più.

4) Juste la fin du monde, un film da vedere di Xavier Dolan

Juste la fin du monde (640×360)

Oramai è chiaro, l’ho detto più volte e forse non smetterò mai di farlo: Xavier Dolan mi rende debole, fragile, più di quanto io sia già. Tira fuori quello che ho sempre portato dentro di me e lo metto in atto nello stesso modo in cui lo avevo immaginato. C’è una sintonia importante tra quello che ho dentro e quello che lui racconta, e Juste la fin du monde è forse una delle prove più evidenti di questa cosa. La pellicola racconta infatti la storia di un uomo che torna dalla sua famiglia per annunciare una drammatica notizia, per dargli un ultimo saluto capace di chiudere il cerchio nel modo migliore possibile, anche se forse non esiste. Per tutto il tempo, Louis prende parte a dei confronti in cui non riesce mai a tirar fuori quello che ha dentro. Li ascolta, si fa sommergere dalle continue parole, dai toni alti, senza mai dire una parola di più. Quando giunge il momento di salutarli, nessuno sa che quella sarà l’ultima volta. Lo sa soltanto lui. Eppure, in quei pochi secondi sembra che tutti, in qualche modo, lo stiano intuendo. Xavier Dolan mette in atto quella sensazione che provi alla bocca dello stomaco quando saluti qualcuno che hai paura di non rivedere più, qualcuno che hai costantemente paura di perdere. Il regista canadese parla attraverso il non detto, attraverso quel che si sente nell’aria e che tutti, alla fine, finiscono per non confessare portando con sé quella domanda che di notte ti sveglia e non ti fa più riaddormentare: cosa sarebbe successo se..?

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