3) Batman (1989)
Inutile negarlo: quando pensiamo al personaggio di Joker, il primo volto che ci viene in mente è quello di Jack Nicholson. I colori sgargianti, il trucco pesante, l’espressione completamente folle e il sorriso inquietante sono le caratteristiche che lo rendono il villain per eccellenza. Nel mondo dei supereroi, naturalmente. Ma non è solo la sua faccia a essere deformata, lo è anche la sua personalità.
La sua parte all’interno del film di Tim Burton è assolutamente dominante. È uno showman che fa dell’omicidio uno spettacolo. E più lo spettacolo è caotico e grottesco, più lui sembra divertirsi. Non c’è pentimento né senso di colpa in quello che fa o che dice. È teatrale, narcisista, esagerato, esibizionista. È semplicemente Joker, in tutto e per tutto.
Questa pellicola oggi ha 35 anni ed è considerata all’unanimità un cult, punto di riferimento per tutto ciò che è arrivato dopo. E l’estro di Burton si sente, tanto da rimanere stupefatti nello scoprire che il suo Batman è stato il terzo film della sua carriera. Nel 1989 il regista era di fatto un semi-esordiente. Storia diversa per Nicholson, che ai tempi era già un artista più che affermato ma che, ancora una volta, ha confermato di essere un attore nato per interpretare i ruoli dei cattivi del cinema.
4) Fargo
Jerry Lundegaard (William H. Macy) lavora presso un concessionario d’auto ma è perennemente insoddisfatto e alla ricerca di soldi. Per ottenerli è disposto a fare qualsiasi cosa, come inscenare il rapimento della moglie in cambio di un riscatto richiesto al suocero facoltoso. Per svolgere il lavoro sporco ingaggia due loschi individui, imbranati e maldestri nel loro ruolo di malviventi. Stiamo parlando di Carl (Steve Buscemi) e Gaear (Peter Stormare), una coppia inedita e spassosa. L’intera vicenda però degenera in un massacro di tutti contro tutti.
In questo film anni ’90 diretto dai fratelli Coen, il doppiogiochista Jerry è il nucleo della storia. Colui che viscidamente recita, da un lato, il ruolo di marito preoccupato per la scomparsa della consorte mentre dall’altro manovra i fili del riscatto. Della serie: come si può perdere la propria dignità e integrità per amore del dio denaro. Del resto le strepitose capacità camaleontiche di William H. Macy le abbiamo viste apertamente quando ha vestito i panni di Frank Gallagher in Shameless. L’attore sembra sempre perfetto nel ruolo di personaggi a metà strada tra persone per bene e squallide allo stesso tempo. Tra sorrisi forzati e scuse raffazzonate di fronte alla polizia, il suo Jerry è l’emblema della stupidità umana e questo film da vedere è considerato uno dei lavori meglio riusciti dei fratelli Coen.