Dogtooth
Yorgos Lanthimos non è nuovo ad immaginare film quasi distopici. Dogtooth non è ambientato in un futuro incerto, ma è l’esperimento di un pazzo padre di famiglia che decide, in accordo con la moglie, di tenere segregati i tre figli, per assicurarsi che non vengano contaminati negativamente dal punto di vista morale, una volta entrati a contatto con il mondo esterno. Quello che però accade dentro casa è ben peggiore di quello che succede nel mondo. Purtroppo venendo precluso ogni tipo di contatto, non è possibile per questi tre fratelli saperlo e, anzi, tramite la paura, vengono condizionati al punto da non volersi allontanare mai da casa spontaneamente, dando vita anche a situazioni quasi comiche. Il mondo esterno però riuscirà ad entrare in qualche modo e quindi questo folle esperimento non è destinato a rimanere in piedi, se non altro non per uno di questi fratelli. La narrazione, ovviamente, imponeva un’unica location a questo film e per l’ennesima volta ci troviamo a dare una sbirciatina nell’intimità altrui. Più drammatico e cinico di Perfetti sconosciuti, ma ugualmente sorprendente, anche in Dogtooth appare evidente che non va mai dato per scontato quello che si nasconde dietro alle tende nelle case degli altri.