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9 Film che non voglio mai più rivedere nella mia vita

4) Requiem for a Dream, un grandissimo film da vedere (ma una volta basta)

Uncharted
Requiem for a Dream (640×360)

Requiem for a Dream è un film soffocante, disturbante, angosciante. Un grande, grandissimo film, ma anche un prodotto che – una volta conosciuto – non vorresti più rivedere. La cinepresa si avvicina sempre di più al volto dei personaggi trasmettendo in chiaro le loro ansie, le loro paranoie. Questo è un film che non fa sconti né ai protagonisti né a chi lo guarda. Darren Aronofsky mette infatti i personaggi e telespettatori allo stesso livello, creando una sequenza d’immagini che restituisce, a chi lo vede, la stessa tensione soffocante della pellicola. Neanche per un attimo saremo esclusi da quanto visto. Il realismo di questo film è infatti talmente impressionante da farci sentire parte della scena, confusi e impressionati al pari dei protagonisti. Rivedere questa meraviglia del cinema è una scelta che non tutti riescono infatti a prendere con facilità. L’angoscia così reale che respiriamo durante la visione è infatti così intensa da non lasciarci in pace neanche una volta che il film è giunto al termine. Siamo di fronte a una pellicola che non può essere dimenticata, un film capace di disturbare il telespettatore anche soltanto con il suo ricordo.

5) Madre!

Uncharted
Madre! (640×360)

Al contrario di pellicole come Uncharted, Madre! è un film che sa come incuriosire il pubblico ma che poi – una volta giunto alla sua fine – sa anche come perderlo. La pellicola è infatti un racconto pretenzioso che cerca di inserire simbolismi forzati e a tratti fastidiosi da risultare perfino impossibili da cogliere, oltre che dalla pochissima credibilità. Basta probabilmente ricordare che la pellicola ha cercato di paragonare il lavandino rotto al diluvio universale per dare un’idea chiara di quanto questa sia pretenziosa, ma faremo finta di dimenticarcene per poterla analizzare nel modo più oggettivo. Madre! si presenta con una trama che richiama tutti i fanatici dei thriller psicologici, per poi svelarsi come qualcosa di assolutamente diverso, quasi soprannaturale. Disturbante, a tratti incomprensibile e quasi al di fuori di ogni logica, Madre! racconta il difficile periodo vissuto da una coppia in crisi che non riesce più a trovare un equilibrio, ma dietro tutto questo si nasconde qualcosa di ben più studiato (male) e assurdo. Il marito rappresenta infatti Dio, mentre la moglie Madre Natura, ma non pensate che cogliere questo simbolismo sia ovvio durante la visione della pellicola. Non esiste un momento in cui riusciamo a capire quale sia davvero la sua identità, ma solo attimi in cui veniamo sballottati da una parte all’altra degli eventi in modo disturbante e apparentemente privo di logica. Poco importano le intenzioni del regista, perché il risultato di Madre! è talmente insoddisfacente da avermi portata a prendere la decisione di non guardare mai più in vita propria un film del genere.

6) La Vita è Bella

La Vita è Bella (640×360)

In modo simile al film Il Bambino Col Pigiama a Righe, La Vita è Bella si impone come uno dei film italiani più devastanti di sempre. La delicatezza della pellicola in questo senso gioca due ruoli che sembrano giocare in due squadre differenti: da una parte questa caratteristica rende la narrazione dolce, dall’altra diventa un motivo per cui vediamo come indifesi i personaggi principali. La nostra è tenerezza. Non pena o pietà, ma pura tenerezza. Benigni è un maestro dell’umanità, un attore e regista che nella sua vita ha sempre cercato di scrivere delle storie capaci di provocare una fitta allo stomaco, e in questo La Vita è Bella è un vera e propria campionessa. L’innocenza, la mancanza di malizia e bisogno di protezione dei protagonisti ci uccide emotivamente tanto da renderci impossibile una seconda visione. Non è soltanto l’argomento della guerra, è anche il modo in cui Benigni ha scelto di raccontarlo, un modo che forse abbiamo visto raramente e che, al contrario degli altri, ci fa sentire indifesi tanto quanto loro.

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