5) Il Joker di Christopher Nolan
Sono come un cane che insegue un’automobile. La inseguirò di continuo, ma quando la prenderò non saprò cosa farmene
Sono tanti i Joker che nel corso degli anni il mondo del cinema ci ha consegnato, ma ce n’è uno destinato a essere intramontabile. Stiamo parlando del Joker di Nolan, quel Joker che il suo interprete – Heath Ledger – non riuscì mai a vedere in sala, non conoscendo l’enorme impatto che avrebbe avuto. Non prendendo mai tra le mani quell’Oscar, così meritato, che avrebbe riconosciuto ancora una volta il suo talento straordinario. Perché il Joker di Heath Ledger è il Joker per antonomasia. Quello che, nonostante le interpretazioni di altri ottimi attori, non ha mai dovuto avere il timore di essere messo da parte. Perché era il Joker perfetto. Quello giusto. Sia dentro che fuori. Il Joker destinato a creare un prima e un dopo.
Nel corso degli anni sono state avanzate numerose ipotesi rispetto al personaggio di Joker. C’è chi sostiene che quest’ultimo fosse affetto dal disturbo antisociale di personalità, ovvero un soggetto con una costante avversione nei confronti delle regole, fortemente determinato a violarle senza il minimo ripensamento. A prescindere da qualsiasi forma di definizione, Joker è sempre stato considerato come un agente del caos. Il villain rifiuta infatti ogni forma di ordine sociale, rivedendo in quest’ultimo niente di meno che una menzogna sociale. Attraverso questo ideale, Joker si è immediatamente contraddistinto nel mondo del cinema per la sua filosofia nichilista, da sempre distaccata da qualsiasi forma di attaccamento alla società.
Attraverso la trilogia de Il Cavaliere Oscuro, Nolan mette in atto il forte legame tra Joker e Batman, considerandoli necessari per l’altro. Come dice Joker stesso all’uomo Pipistrello, egli lo completa. Attraverso il personaggio di Batman, infatti, assistiamo a dialoghi anarchici che chiariscono ancora una volta la visione della società di Joker, supportate da movimenti corporei e facciali che mettono ancora una volta in risalto lo straordinario talento di Heath Ledger. Per preparare tutto al meglio, infatti, l’attore studiò ogni minima parte del suo personaggio, annotando su un diario tutte le idee, informazioni o pensieri che gli venivano in mente riguardo alla sua interpretazione.
Dopo tanto lavoro, Ledger scelse anche il modo di camminare, la postura e il tono della voce del suo personaggio, dando libero sfogo alla sua fantasia. Il Joker che abbiamo conosciuto è il risultato di una collaborazione che è presto rimasta nella storia. Il frutto della fiducia di Nolan nei confronti di Ledger e il frutto dell’enorme talento dell’attore che, ancora una volta, ha dato a un grande prodotto altri infiniti motivi per rientrare nella categoria di film da vedere per forza almeno una volta nella vita. Tutto questo lavoro perpetua ancora oggi. Ogni volta che, aprendo una classifica di grandi interpretazioni rimaste nella storia, incontriamo questo eterno Joker. Questo eterno Heath Ledger.
6) Jack Torrance – Shining (un altro di quei film da vedere almeno una volta nella vita)
Wendy, tesoro, luce della mia vita. Non ti farò niente. Solo che devi lasciarmi finire la frase
Una delle più grandi interpretazioni di Jack Nicholson, uno dei mostri sacri del cinema internazionale. Un attore che è presto diventato dei volti ufficiali del cinema horror grazie alla sua impeccabile e spaventosa interpretazione di Jack Torrance nella pellicola cult Shining. Tratto dal romanzo di Stephen King, questo film non ha mai avuto bisogno di spiegazioni per gustificare il suo successo. Era già tutto chiaro, concreto e tangibile negli occhi del suo villain, un padre di famiglia che perde ogni forma di umanità, diventando l’incubo peggior sia per sua moglie che per suo figlio. Il Jack Torrance che conosciamo all’inizio della pellicola è infatti ben diverso dal Jack Torrance che conosciamo alla fine, almeno per quanto riguarda la sola apparenza. L’arrivo nell’hotel maledetto non ha infatti cambiato il protagonista, ma lo ha solo sollecitato a tirare fuori quella malsana follia che ha sempre portato dentro di sé come una sanguisuga che non lo ha mai lasciato.
Grazie alla splendida interpretazione di Nicholson, vediamo il male di Torrance venir fuori gradualmente. Prima con uno sguardo fugace, poi delle frasi contorte, poi con silenzi assordanti, e poi con l’esplosione totale. L’intera pellicola si fonda infatti sul precario equilibrio psichico del protagonista che, a differenza del romanzo, qui viene immediatamente anticipato, seppur in modo velato. Torrance ha infatti sempre provato una forma di repressione nei confronti della sua famiglia, ma solo l’hotel riuscirà a tirar fuori tutto questo, rendendolo il mostro che conosciamo, e uno dei villain più spietati mai visti sul grande schermo.
Resta iconica infatti la famosa scena in cui Torrance sfonda la porta con un’ascia, generando una serie di brividi di paura. Jack Nicholson ha infatti dimostrato ancora una volta la sua mastodontica espressività, dando vita a un’interpretazione fuori di testa e caotica in ogni suo movimento. Tra i tanti villain, questo è di certo uno dei più longevi, proveniente direttamente dagli anni 80. Con la regia dell’eterno e mastodontico Stanley Kubrick, Shining è considerato non solo come la miglior trasposizione di un libro di Stephen King, ma anche come uno dei film più importanti nel mondo del cinema, esattamente come il suo protagonista che, ancora oggi dopo poco più di quarant’anni, viene considerato come uno dei più importanti del grande schermo. E di certo, come uno dei più grandi villain mai visti sullo schermo, in uno dei film da vedere più importanti di sempre.