9) Alex DeLarge – Arancia Meccanica
E d’un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all’ispirazione, e a quello che il buon Bog manda loro. La musica mi venne in aiuto. C’era una finestra aperta con uno stereo, e seppi subito che cosa fare.
Di nuovo Stanley Kubrick. Di nuovo un altro grandissimo film da vedere assolutamente, e uno dei villain più importanti mai visti sul grande schermo. Stiamo parlando di Arancia Meccanica e del suo protagonista Alex DeLarge, un individuo che spicca in modo immediato per il suo volto eccentrico e che presto si rivela come un essere umano spregevole, dedito solo alla violenza. Attraverso il Programma Ludovico prova a tentare la sua scarcerazione, non cambiando però mai davvero. Alex DeLarge resta infatti sempre lo stesso di sempre. La sua buona condotta è soltanto un obbligo dettato dal Programma Ludovico, e non un segnale di redenzione.
Più si va avanti nella pellicola, più si comprende il fallimento di questo programma. Ma, soprattutto, si entra all’interno di un campo minato in cui Kubrick ci invita a riflettere sul concetto di libertà. In modo anche piuttosto didascalico, infatti, DeLarge si rivolge al pubblico chiededogli di comprendere la sua situazione, di vedere in lui lo spirito libero lontano dalle regole e dagli schemi imposti dalla società. Come si vedrà nella pellicola, Alex – alla fine del percorso – si abbandonerà al racconto di fantasie violente che dimostrano quanto questo programma sia stato fallimentare, ma troverà un compromesso datogli direttamente da uno dei membri del governo, intimorito che il ragazzo possa denunciare i macabri metodi utilizzati all’interno del sistema di ri-educazione.
Il personaggio di Alex DeLarge ha immediatamente attirato l’attenzione del pubblico, diventando un vero e proprio cult dei personaggi del cinema sia per il suo aspetto estetico, coadiuvato da una tuta e un trucco oramai diventati iconici, che per il suo lato più disumano e folle. Da tutto questo è nata una lezione di cinema. Di come si scrivano i villain. Seppur sprovvisto di qualsiasi forma di moralità, DeLarge ha suscitato l’attenzione di critica, pubblico e psicologi che hanno visto in lui qualcosa di molto di più di un criminale che agisce solo per noia pur essendo consapevole delle conseguenze delle sue azioni. Il personaggio di Alex DeLarge simboleggia infatti l’uomo nel suo stato naturale, il modo in cui sarebbe se la società non gli avesse imposto alcun tipo di regola o codice morale. Distribuito nel 1971, Alex DeLarge è uno dei villain più importanti nel mondo del cinema. Un personaggio senza tempo, oramai diventato parte della cultura di massa.
10) Keyser Söze – I Soliti Sospetti
Söze guarda fisso negli occhi i suoi famigliari, e fa vedere a quegli uomini di ferro cosa sia una volontà di ferro. Gli dice che preferisce vedere la sua famiglia morta piuttosto che vivere un altro giorno dopo quanto è successo […]Un clandestino. Nessuno l’ha più visto da allora. Diventa un mito, una storia del terrore che i criminali raccontano ai figli “Se non obbedisci a papa’ Keyser Söze ti porta via”. Ma nessuno ci crede veramente.
Concludiamo adesso con uno dei film da vedere più importanti di sempre. Un thriller psicologico che, per la prima volta, metteva in atto un finale enigmatico, controverso e dai colpi di scena studiati in ogni minimo particolare. Stiamo parlando d’altronde de I Soliti Sospetti, una pellicola che è stata capace di creare un vero e proprio capolavoro grazie all’abile intreccio di trame per l’mprevedibilità dei suoi eventi, una caratteristica che di certo è rintracciabile anche nel suo villain per eccellenza. Tutti e nessuno sono Keyser Söze, il fulcro dell’intera narrazione, la domanda delle domande, ancora oggi che di anni ne sono passati. La sua figura sembra essere capace di trascendere ogni cosa, determinata da una natura mistica e non umana. Lui è tutto e qualsiasi cosa. Il lupo cattivo delle favole che non sai come si presenterà davanti a te.
Chiunque abbia lavorato al film non ha dubbi: la natura di Keyser Söze deve essere interpretata dal pubblico, ma il regista Bryan Singer ha deciso di sbottonarsi, rivelando che secondo lui Kint e Soze siano la stessa persona. Il potere di questo villain è stato talmente forte da influenzare anche le opere future e generando anche interrogativi rivolti alla realtà. In molti si sono chiesti infatti se Keyser Söze non abbia una corrispondenza anche nella vita reale, dubbio sollevato dall’ambiguità della sua identità. Ancora oggi, la sua spietatezza è rimasta leggendaria e nessuno, nonostante il grande livello, è mai riuscito a eguagliarla, soprattutto per quell’alone di mistero che ha sempre portato con sé.
Ancora oggi infatti si discute sia dell’eterno fascino della pellicola che dell’identità di Keyser Söze, ma senza mai trovare alcuna risposta. Eppure, anche in mancanza di quest’ultima, il villain de I Soliti Sospetti è diventato uno dei più rinomati al mondo. Colui che presenzia in ogni classifica dedicata ai migliori personaggi del cinema che, da anni, rappresenta l’ABC delle pellicole cinematografiche. Come se fosse una delle pagine della Bibbia dei thriller psicologici (clicca qui per i film da vedere per forza almeno una volta nella vita). Non è un caso, insomma, che Keyser Söze faccia parte dei migliori villain nella storia del cinema.
E’ stato uno dei primi a creare un colpo di scena controverso, ha sospeso la realtà interrompendo – e continuando a interrompere – ogni forma di certezza, e ci ha messo per la prima volta alle strette. Perché la risposta non è stata regalata come in ogni film fino a quel momento, ma era da intendere. Analizzare. Una specie di Twin Peaks del cinema che ancora oggi scrive e influenza la storia, esattamente come in quel lontano 1995. L’anno in cui tutto è cambiato, e che ha restituito al mondo uno dei villain che più avrebbero fatto la storia, ma senza mai dare alcuna risposta.