3) Matrix
Torniamo adesso nel 1999 con il primo della serie cinematografica Matrix. Con quattro Premi Oscar per sonoro, effetti speciali, montaggio e montaggio sonoro, Matrix ha presto avuto un forte impatto culturale nella società, diventando anche oggetto di numerose citazioni. Prima di tutto questo, però, si nascondeva il mistero. Non sapevamo dove Matrix volesse portarci, anche se la scena d’apertura aveva provato ad anticiparlo fin dal primo minuto. Una chiamata su una linea forse non sicura apre la saga e il primo film Matrix, lasciando a Trinity gli onori di casa. Parla di un certo Neo che, secondo le sue parole, dovrebbe essere l’eletto. Dall’altro lato del telefono le viene ricordato che dovrà essere sacrificando. E poi il timore di star scambiando informazioni private su una linea non sicura. E il caos.
Un inseguimento coinvolge Trinity in una fuga che dà vita a uno dei momenti cinematografici che più sono rimasti impressi nella memoria. Effetti sonori, colpi di scena ed effetti speciali si uniscono in questi pochi minuti, anticipando un mondo che non conosciamo ma che appare già oscuro e brutale. Trinity scappa da uomini in giacca e cravatta di cui non sappiamo ancora niente, se non che la vogliano morta. E poi il nome di Neo che ritorna. E una nuova chiamata con Morpheus, che le indica la strada verso la salvezza. Attraverso un telefono su una strada sperduta in cui un camion proverà a ucciderla. E poi la riuscita del piano: Trinity è salva.
Una scena che, già da sola, vale tutti gli Oscar che Matrix ha ricevuto. Tra suspense, alta tensione, effetti speciali e un sonoro di altissimo livello, Matrix diventa immediatamente un’esperienza sensoriale che sarebbe sempre meglio rivivere direttamente dalle poltrone del cinema. Esistono infatti film che, se proiettati sul grande schermo, riescono a restituire in modo ancora più intenso ogni loro peculiarità, e Matrix ne fa parte. L’adrenalina di quella scena iniziale riusciamo a sentirla ancora oggi che di anni ne sono passati, anche se – in assenza di anniversari – dobbiamo accontentarci della poltrona di casa nostra.
4) Trainspotting
Una scena iniziale che è rimasta impressa grazie al suo monologo, adattabile a qualsiasi contesto. A presentarci la natura selvaggia e libera di Trainspotting (qui 5 Serie Tv da vedere se hai amato Trainspotting) è Renton, uno dei protagonisti presto diventati un simbolo del cinema. Scappando dai poliziotti in seguito a un taccheggio, Mark espone il suo punto di vista sulla vita, annientando qualsiasi forma di mediocrità. Il protagonista si rivolge direttamente a chi lo ascolta, comunicandogli un certo sdegno nei confronti della vita che manda avanti. Una vita come tante, secondo Mark, in cui ci si accontenta di un lavoro sicuro e una domenica di fronte alla Tv, lontano da qualsiasi forma di avventura o rischio.
Un monologo, questo, che ha fatto la storia del film presto diventato un vero e proprio cult, tanto da essere insierito nella classifica dei 100 migliori film da vedere per forza almeno una volta nella vita. Distribuito nel 1996, Trainspotting ha ridefinito il concetto di cinema britannico, sporcandolo con una pellicola politicamente scorretta, dai toni sarcastici e provocatori. Trainspotting non si è mai nascosto, manifestando fin dai primi minuti il suo intento, qui riportato fedelmente dalle parole di Renton. Con il suo monologo il protagonista non intende giudicare chi sceglie la vita che ha scelto. Piuttosto, tende a presentare la propria facendo una lista di cose che non farebbe mai, invitando il telespettatore a continuare a scegliere la sua vita sicura.
Non è sua. Non gli appartiene, ma capisce che possa essere facilmente scelta dagli altri. Lui non ha ragioni per percorrere quel percorso. Ne ha solo una per sviare, fare una strada diversa per non vivere tutto ciò che ha scelto di non fare. Da quel momento del 1996, queste parole si sono ancorate alla cultura di massa, venendo citate e omaggiate, influenzando anche le pellicole future che decidevano di affrontare un tema molto simile a quello di Trainspotting. Insomma, questa scena d’apertura non ha solo introdotto un capolavoro del cinema, ma è anche diventata una tra le scene più iconiche e importanti degli ultimi trent’anni.