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I 10 migliori film più sottovalutati di sempre, secondo Wes Anderson

5) Un angelo alla mia tavola (1990)

film Wes Anderson
Kerry Fox (640×341)

Nel 1990, la regista due volte premio Oscar Jane Campion (una volta per la sceneggiatura originale di Lezioni di piano e un’altra per la regia di Il potere del cane) dona alle sale Un angelo alla mia tavola. Il film è basato sull’omonima autobiografia della scrittrice neozelandese Janet Frame, morta nel 2004. La vita della solitaria scrittrice è segnata sin dall’inizio dalla tragedia, dato che durante il parto muore la sua sorella gemella. Cresciuta in una famiglia povera, la ragazza affronta una serie di fallimenti e tenta il suicidio.

Dopo aver passato otto anni in un ospedale psichiatrico, riesce a salvarsi grazie alla scrittura e al successo ottenuto dal suo libro. Jane Campion si muove in punta di piedi nel raccontare questa storia toccante di rinascita e resilienza.

In una lettera a Criterion, Wes Anderson ha espresso il suo amore per questo film da vedere affermando semplicemente: “Quante volte rivedrò Un angelo a tavola?”.

6) Neon Genesis Evangelion (1995)

film Wes Anderson
Neon Genesis Evangelion (640×426)

Stavolta parliamo di una serie tv e non di un film. Neon Genesis Evangelion è un anime tra i più famosi e citati al mondo. Consta di 26 episodi ed è stata ideata dallo studio d’animazione Gainax in collaborazione con a Hideaki Anno. Pieno zeppo di citazioni e riferimenti culturali che spaziano dalla religione alla filosofia, l’anime è molto più che un semplice “cartone animato” ma una riflessione profonda sulla psiche e l’animo umano.

La storia ha luogo in un futuro distopico (è ambientata nel primo decennio del Duemila ma per i tempi in cui fu prodotta la serie si stava ovviamente pensando a un futuro molto lontano dal loro) nella città neo futuristica di Neo Tokyo-3 e vede protagonisti alcuni giovani reclutati da un’agenzia speciale. Tale agenzia, chiamata Nerv, viene costituita con lo scopo di sconfiggere gli onnipotenti angeli attraverso l’utilizzo di mecha giganti guidati da piloti umani.

7) L’ultima corvé (1973)

Jack Nicholson (640×352)

Un giovanissimo Jack Nicholson recita al fianco di Otis Young e Randy Quaid in questa pellicola del 1973. Diretto da Hal Ashby, L’ultima corvé segue la storia di Badass e Mule, ufficiali della marina incaricati di scortare il giovane marinaio Larry Meadows nella prigione militare di Portsmouth. Il viaggio dalla Virginia al Maine non sarà, però, quello prospettato. Infatti più i due ufficiali imparano a conoscere il ragazzo, più gli si affezionano e iniziano a nutrire una simpatia crescente nei suoi confronti. Nel tragitto quindi per portarlo in carcere, dove sconterà una pena molto lunga per furto, Badass e Mule decidono di fargli vivere tutta una serie di esperienze in modo da godersi ancora un po’ di giovinezza.

L’ultima corvé è un film capace di far riflettere e ridere allo stesso tempo. L’implicita accusa nei confronti della guerra del Vietnam viene bilanciata da un umorismo dolce e commovente, gestito benissimo dai suoi interpreti. Anderson, stando alle parole del giornale IndieWire, sarebbe rimasto particolarmente colpito dal tono crudo del film ma anche dall’impulso alla vita che spinge i protagonisti a uscire da routine precostituite.

8) New York Stories (1989)

film Wes Anderson

New York Stories è un film da vedere molto poco conosciuto ma che tutti gli amanti del cinema dovrebbero assolutamente recuperare. Perché? Vi basti sapere che dietro il progetto ci sono tre nomi del calibro di Martin Scorsese, Woody Allen e Francis Ford Coppola. Probabilmente già questa informazione dovrebbe spingervi a chiudere questo articolo e andarlo a vedere. Magari aprite un’altra pagina di Google e state ancora un po’ a leggerci, invece.

Il film è un’antologia di tre storie dirette da i maestri sopracitati, ognuno con il proprio stile personale ma uniti dall’amore per la città di New York. La storia diretta da Scorsese, e la più apprezzata delle tre da Anderson, si intitola “Lezioni dal vero” e racconta la storia di un pittore, della sua ragazza e della solitudine che li avvolge. Il secondo corto, diretto da Francis Ford Coopola e scritto insieme alla figlia Sofia, segue la vita della dodicenne Zoe che da il nome al racconto. Ultimo ma non ultimo, “Edipo relitto”, storia di Woody Allen con protagonista il solito uomo medio preda di paturnie.

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